Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/03102 nei giorni scorsi molti dirigenti scolastici delle scuole piemontesi hanno appreso, tramite una lettera del provveditore provinciale dottoressa Paola d'Alessandro, di tagli che riguarderanno il...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-03102presentato daCHIMIENTI Silviatesto diGiovedì 26 giugno 2014, seduta n. 253
CHIMIENTI, LUIGI GALLO, VACCA, SIMONE VALENTE, DI BENEDETTO, D'UVA, MARZANA e BATTELLI. —
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca
. — Per sapere – premesso che:
nei giorni scorsi molti dirigenti scolastici delle scuole piemontesi hanno appreso, tramite una lettera del provveditore provinciale dottoressa Paola d'Alessandro, di tagli che riguarderanno il personale docente per il prossimo anno scolastico;
tale annuncio, oltre a preoccupare dirigenti scolastici e docenti e a mobilitare i sindacati, lascia sbigottiti dal momento che per la sola provincia di Torino, per l'anno scolastico 2014-2015, si registrano per le scuole superiori ben 2500 iscrizioni in più rispetto all'anno scorso, con un sensibile aumento anche degli studenti disabili;
da quanto si apprende le classi che verranno tagliate con questa discutibilissima decisione del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, saranno ben 100 con una conseguente riduzione di 180 docenti; le classi oggetto dei tagli sono soprattutto quelle degli istituti tecnici e professionali diurni e serali in città e provincia, che si troveranno costretti a inserire più di 30 alunni per classe;
è ben noto che il limite massimo di alunni per ogni classe consentito dal decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, all'articolo 5, commi 2 e 3, e all'articolo 9, commi 2 e 3, è differente per ogni scuola a seconda dell'ordine e grado, ma il limite di 30 alunni non è comunque superabile da nessuna di esse;
tale limite scende a 20 studenti in caso di presenza di un disabile nella classe;
all'origine di questo taglio c’è un gravissimo errore commesso dal MIUR, il quale non ha atteso che le scuole inserissero i dati di tutti gli iscritti e ha provveduto ad eliminare delle classi con la conseguente perdita di ben 180 posti di lavoro e innumerevoli complicazioni per gli studenti e le loro famiglie. Un errore riconducibile anche all'assurdo metodo adottato per il calcolo dei docenti: il Ministero calcola infatti gli organici a partire dai dati anagrafici, ovvero dal numero di giovani in età scolare, corretti in base a parametri statistici non noti anziché sulla base delle iscrizioni reali che le scuole trasmettono al sistema informatico del ministero (SIDI) e che corrispondono ai bisogni effettivi delle scuole piemontesi in questo preciso momento;
se il calcolo fosse stato effettuato sulla base di dati certi, il Ministero avrebbe constatato che, rispetto all'anno scolastico appena concluso, in Piemonte sarebbero state necessarie ben 200 classi in più, cioè 360 cattedre, e non il taglio di 180 docenti e di 100 classi;
il presidente della regione Sergio Chiamparino, rilevando lo stesso grande problema, ha scritto al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca per chiedere il ripristino di 150 posti, dopo aver parlato con il direttore dell'ufficio scolastico regionale, Giuliana Pupazzoni, e dopo l'incontro di giovedì con Flc-Cgil, Cisl, Uil Scuola e Snals, dal momento che tutti i soggetti citati concordano sul fatto che questi tagli siano un'assurdità;
a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, il provveditorato ha imposto su ordine del MIUR l'accorpamento di due classi del liceo scientifico Cesare Balbo, con il rischio concreto di formarne una di addirittura 42 alunni a settembre –:
con quali modalità intenda rivedere i criteri e le tempistiche per consentire che la pianificazione degli organici e delle classi per il nuovo anno scolastico vada di pari passo con le effettive richieste di iscrizione degli alunni interessati;
quali iniziative verranno poste in essere per evitare il formarsi di classi con più di 30 alunni, costituite in palese violazione delle attuali normative citate in premessa;
come si intendano sostenere ed appoggiare le famiglie che dovranno affrontare spostamenti spesso anche notevoli per consentire ai propri figli di raggiungere i nuovi istituti scolastici;
quali interventi verranno posti in essere per fare in modo che i 180 docenti citati in premessa possano continuare a svolgere la loro professione e non restino senza lavoro a causa di un mero errore di calcolo da parte del Ministero;
in che modo verranno tutelati i ragazzi disabili, sia dal punto di vista degli spostamenti per raggiungere le scuole sia per quel che concerne i loro bisogni specifici e i loro processi di apprendimento in classi con più di 30 alunni;
quali iniziative intenda assumere per tutelare il diritto allo studio di quegli studenti che, per diversi motivi, non potranno affrontare gli spostamenti necessari per raggiungere gli istituti scolastici e come si intenda garantire la corretta continuità didattica agli alunni che subiranno il taglio delle classi. (5-03102)