• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03103 la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, di cui al decreto legislativo n. 155 del 2012, emanato a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011, legge di conversione del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03103presentato daVALIANTE Simonetesto diGiovedì 26 giugno 2014, seduta n. 253

VALIANTE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, di cui al decreto legislativo n. 155 del 2012, emanato a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011, legge di conversione del decreto-legge n. 138 del 2011, entrerà in vigore il prossimo 13 settembre 2013;
per effetto della riforma è prevista la soppressione di 31 uffici giudiziari e la soppressione di 220 Sezioni distaccate di tribunale;
ai sensi dell'articolo 5, comma 4, del decreto legislativo n. 155 del 2012, con decreto del Ministro della giustizia, sentito il Consiglio superiore della magistratura, da adottarsi entro il 31 dicembre 2012, sono determinate le piante organiche degli uffici giudiziari;
in data 28 dicembre 2012 il Ministero della giustizia, per il tramite del Capo dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, ha trasmesso al Consiglio superiore della magistratura per il prescritto parere una prima proposta di rideterminazione delle piante organiche degli uffici giudiziari di primo grado, non limitata agli uffici giudiziari interessati dalla revisione, ma più in generale avente ad oggetto la complessiva rimodulazione delle piante organiche di tutti gli uffici giudiziari di primo grado, allo scopo di realizzare la prevista equa ripartizione delle dotazioni organiche in rapporto alle effettive esigenze dei singoli uffici e sulla base di una serie di parametri di carattere generale;
il Consiglio superiore della magistratura nel trasmettere lo schema di proposta ministeriale ai consigli giudiziari presso i vari distretti di corte di appello ha richiesto l'invio di una relazione;
il 30 gennaio 2013 il consiglio giudiziario di Salerno ha inoltrato al CSM il proprio deliberato contenente una serie di rilievi critici alla proposta del Ministero in relazione agli uffici giudiziari del distretto di Salerno;
con specifico riferimento al tribunale di Nocera Inferiore, il consiglio giudiziario ha recepito tutte le osservazioni contenute in una relazione a firma del presidente del tribunale e del procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore, trasmessa al consiglio giudiziario di Salerno il 24 gennaio 2013;
all'esito della valutazione delle relazioni provenienti dai consigli giudiziari, il Consiglio superiore della magistratura ha formulato il proprio parere;
il 10 aprile 2013 il Ministero, sulla base dei rilievi del CSM e delle indicazioni fornite dai consigli giudiziari, ha formulato una seconda proposta, ritenendo di intervenire unicamente sugli uffici giudiziari direttamente interessati dalla revisione delle circoscrizioni giudiziarie e rinviando ad un successivo provvedimento la rimodulazione delle piante organiche degli altri uffici giudiziari;
su tale proposta il Consiglio superiore della magistratura ha espresso parere favorevole;
nella nuova proposta ministeriale, con specifico riferimento alla situazione del tribunale di Nocera Inferiore, si prevede un aumento di una sola unità per il tribunale, mentre resta invariata la dotazione organica per la procura della Repubblica;
la proposta citata si limita a riproporre le conclusioni della prima proposta ministeriale senza tener conto, per il tribunale di Nocera Inferiore, delle motivate ed articolate osservazioni contenute nella relazione richiamata;
nella relazione si invita il consiglio giudiziario a formulare al Consiglio superiore della magistratura la richiesta di invitare il Ministero a rideterminare la pianta organica del tribunale di Nocera Inferiore, prevedendo un significativo aumento del numero dei magistrati giudicanti ed un corrispondente aumento dei magistrati requirenti tenendo conto di alcuni importanti rilievi:
il tribunale di Nocera Inferiore risulta nel ristretto novero degli uffici giudiziari che si trovano ad accorpare territori in precedenza ricadenti nel circondario di un diverso ufficio giudiziario (Salerno). Per tutti gli altri uffici giudiziari che si trovano nella medesima situazione il testo della proposta ministeriale prevede significativi incrementi della precedente dotazione organica;
il tribunale di Nocera Inferiore viene inserito nell'ambito degli uffici giudiziari ad elevata densità criminale, per il quale vale la decisione del CSM di destinare i magistrati onorari di tribunale, a livello nazionale, dando prevalenza alle esigenze dei tribunali di Santa Maria Capua Vetere e Nocera Inferiore, rispetto ad altre realtà giudiziarie. Questo comporta la necessità di valutare, oltre al dato quantitativo delle sopravvenienze, anche il dato qualitativo dei procedimenti, di natura penale e civile, celebrati innanzi al tribunale di Nocera Inferiore;
presso il tribunale di Nocera Inferiore si celebrano, nella fase dibattimentale, la maggior parte dei processi penali istruiti dalla direzione distrettuale antimafia presso il tribunale di Salerno, contenzioso qualificato da particolare difficoltà tecnica;
il tribunale di Nocera Inferiore dovrebbe avere una dotazione organica non inferiore a 34 magistrati per il settore giudicante ed a 11 magistrati per il settore requirente;
la dotazione organica del tribunale di Nocera Inferiore, così come rideterminata nella proposta, appare fortemente squilibrata rispetto alla dotazione organica di uffici giudiziari appartenenti alla stessa area geografica;
il dato delle sopravvenienze previste per il tribunale di Nocera Inferiore non corrisponde al dato reale, in quanto non tiene conto di tutti i procedimenti in materia di lavoro e previdenza, esecuzioni immobiliari e mobiliari nei confronti degli enti previdenziali, procedimenti questi accentrati presso il Tribunale di Salerno ma generati nei territori di Cava de Tirreni e Mercato San Severino; non tiene altresì conto del dato delle sopravvenienze collegiali, calcolato in soli 284 procedimenti, ma in realtà sottostimato anche sul piano qualitativo, nella parte in cui non tiene conto della particolare delicatezza e complessità dei processi penali istruiti dalla DDA, trattati in sede dibattimentale e del numero e della delicatezza delle procedure fallimentari e concorsuali relative ai territori accorpati, particolarmente industrializzati, con incidenza anche sul flusso delle cause in materia di lavoro e previdenza;
la scelta operata dal Ministero di lasciare sostanzialmente invariati gli organici del tribunale e della procura della Repubblica di Nocera Inferiore appare ingiustificata alla luce degli stessi criteri utilizzati nella proposta ministeriale e risulta in stridente contrasto con la ratio e gli obiettivi della riforma, finendo con il penalizzare fortemente un ufficio giudiziario che, invece, per le ragioni evidenziate, occorreva potenziare;
la scelta appare determinata dall'erronea trasmissione e/o interpretazione dei dati statistici di riferimento, anche in confronto ai dati riguardanti uffici giudiziari che si trovano nella medesima situazione del tribunale di Nocera Inferiore, e dalla necessità di salvaguardare le esigenze di uffici giudiziari di maggiori dimensioni, per cui a fronte di una consistente riduzione di territorio e di carichi di lavoro non viene operata una corrispondente riduzione di magistrati giudicanti e requirenti;
anche senza considerare il dato della popolazione, che per il tribunale di Nocera Inferiore, a seguito dell'accorpamento, risulta pari all'80 per cento della popolazione del tribunale di Salerno, e raffrontando unicamente il dato delle sopravvenienze, dovrebbe pervenirsi per il tribunale di Nocera Inferiore alla determinazione di una dotazione organica di 34 magistrati per il settore giudicante e di 11 magistrati per il settore requirente. Tale dotazione avrebbe dovuto essere oggetto di corrispondente sottrazione dagli organici del tribunale di Salerno;
sembrerebbe evidente che nelle intenzioni della proposta ministeriale vi sia il tentativo di operare una revisione delle circoscrizioni giudiziarie limitando al minimo le riduzioni di organico degli uffici giudiziari di maggiori dimensioni, sedi di corte di appello e della direzione distrettuale antimafia. Questo aspetto rischia di contraddire lo spirito della riforma che è quello di migliorare l'efficienza e la funzionalità di tutti gli uffici giudiziari;
la nuova proposta ministeriale di rideterminazione delle piante organiche oltre a riproporre le stesse problematiche della proposta precedente, presenta una serie di profili suscettibili di ulteriori rilievi critici;
la scelta di limitare l'intervento unicamente agli uffici giudiziari direttamente interessati dalla revisione delle circoscrizioni giudiziarie se, da un lato, ha consentito di differire la soluzione di una serie di problematiche emerse in sede di discussione della prima proposta, dall'altro, ha di fatto vanificato un lavoro articolato e complesso che aveva l'obiettivo di migliorare la distribuzione sul territorio nazionale delle risorse umane, magistrati e personale amministrativo, in ossequio alla finalità prevista dall'articolo 5 del citato decreto legislativo n. 155 del 2012, di pervenire all'organico e funzionale riequilibrio degli assetti degli uffici giudiziari;
corollario di questa scelta è rappresentato dalla soluzione data ai casi di uffici giudiziari che accorpano territori in precedenza appartenenti al circondario altri uffici giudiziari. In tale ipotesi, la nuova proposta prevede che si proceda all'aggregazione degli organici senza operarne alcuna variazione. Mentre nella prima proposta, in presenza di una siffatta evenienza, si era optato per un sistema che individuasse gli organici degli uffici giudiziari non sulla base della somma aritmetica degli organici dei due uffici giudiziari, quello accorpante e quello accorpato, ma sulla base di una valutazione più articolata che tenesse conto di una serie di fattori (popolazione residente, sopravvenienze medie, area geografica, e altro), nella nuova proposta si individua la nuova dotazione organica dell'ufficio accorpante semplicemente aggiungendo alla dotazione precedente il numero dei magistrati in servizio presso l'ufficio soppresso;
tale sistema appare inadeguato alla necessità indicata dalla riforma di consentire a tutti gli uffici giudiziari italiani di operare fattivamente sul territorio, determinando evidenti difformità di valutazione per i vari uffici giudiziari. Così per il tribunale di Nocera Inferiore, già in situazione di estrema difficoltà e di esigua previsione di organico, si tiene ferma la scelta di lasciare invariati gli organici, con l'eccezione dell'unità riservata al giudicante, pur a fronte della mutata situazione a seguito dell'accorpamento di 2 sezioni distaccate, già di competenza del circondario del tribunale di Salerno, e dell'afflusso delle controversie monocratiche civile e penali già di competenza delle richiamate sezioni nonché delle controversie collegiali, familiari, fallimentari, di esecuzione, di lavoro e previdenza, tutte attualmente in carico al tribunale di Salerno e dal 14 settembre 2013 attribuite alla competenza per territorio del tribunale di Nocera Inferiore;
con riferimento agli uffici giudiziari che accorpano territori in precedenza appartenenti al circondario di altri tribunali si è scelto di operare una distinzione tra gli uffici giudiziari che vedono la propria consistenza territoriale modificata in misura marginale e gli uffici giudiziari che vedono la propria consistenza territoriale modificata in modo significativo;
per i primi la scelta è stata quella di lasciare invariata la precedente dotazione organica, di fatto azzerando le decurtazioni di organico previste nella proposta originaria. Così, tutti gli uffici giudiziari che sulla base dei parametri e dei criteri individuati nella proposta originaria erano destinati ad una riduzione degli organici vedono ripristinata la precedente dotazione organica. Per il secondo gruppo di uffici giudiziari, per i quali le modifiche territoriali vengono definite significative, si è ritenuto di operare una diminuzione di organico presso gli uffici cedenti porzioni di territorio equivalente all'aumento di organico dei corrispettivi uffici che hanno ampliato il loro bacino di utenza;
si è, dunque, operata la scelta di individuare una stretta interrelazione tra gli uffici cedenti porzioni di territorio e gli uffici che risultano destinatari dell'incremento territoriale, nel senso di commisurare l'aumento di organico per l'ufficio accorpante alle corrispondenti diminuzioni di organico dell'ufficio cedente;
nella nuova proposta, per il tribunale di Salerno viene proposta una riduzione di organico pari ad una sola unità per il settore giudicante, corrispondente all'incremento di organico previsto per il tribunale di Nocera Inferiore. Si assiste, pertanto ad un singolare ribaltamento di prospettiva: anziché rivedere in aumento il dato di Nocera Inferiore ed operare una corrispondente riduzione per il tribunale di Salerno, si riprende acriticamente il dato contenuto nella prima proposta e si opera una corrispondente diminuzione per il tribunale di Salerno –:
alla luce di quanto rappresentato quali iniziative normative correttive vorrà tempestivamente adottare, al fine di porre rimedio alla situazione evidenziata, fortemente penalizzante per il tribunale di Nocera Inferiore ed assolutamente immotivata soprattutto se rapportata agli altri uffici giudiziari che si trovano nella medesima situazione con pesante, inspiegabile ed ingiustificabile aggravamento della situazione degli uffici giudiziari di Nocera Inferiore che si traduce nella concreta impossibilità per i magistrati ed il personale di dare concreta e pronta risposta, in ossequio al principio fondamentale di cui all'articolo 111 della Costituzione, alle istanze di giustizia dei cittadini e dunque nella lesione dei diritti primari dei cittadini del circondario. (5-03103)