• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18886 (4-18886)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18886presentato daBIANCOFIORE Michaelatesto diMercoledì 20 dicembre 2017, seduta n. 901

   BIANCOFIORE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la A22 è una delle 10 concessionarie a maggioranza pubblica: l'83 per cento è in mano agli enti locali di Trentino, Alto Adige, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna;

   i Governi di sinistra attraverso il cosiddetto «sblocca Italia» hanno concesso ad Autobrennero una proroga della gestione e l'attuale Governo si appresta a concedere una nuova concessione trentennale della concessione già scaduta nel 2014 senza gara secondo le norme del nuovo codice degli appalti e nel rispetto delle direttive comunitarie; nessuna privatizzazione, anzi si parla di una pubblicizzazione (si tratta di una società in house), in quanto la nuova concessionaria dovrà essere per il 100 per cento nella titolarità degli enti locali e le province autonome di Trento e Bolzano, per giunta, hanno la maggioranza assoluta della società;

   quanto appena riportato mostra la chiara volontà da parte del Governo di favorire una concessionaria a maggioranza pubblica, a vantaggio della Svp per mantenere la presa su un asset molto importante;

   è dei giorni scorsi la nomina come presidente di A22 di Luigi Olivieri ex parlamentare, dell'Ulivo con l'ennesimo accordo tra Pd e Patt;

   la A22 è costantemente in emergenza visti i livelli di esercizio a cui è sottoposta a causa dell'enorme massa di mezzi provenienti da tutta l'Europa del Nord;

   il numero dei morti degli ultimi anni sull'autostrada è aumentato di molto e nessun tipo di regolazione è stato messo in atto;

   non si conoscono per nulla gli esiti delle rendite dell'accantonamento, il cosiddetto fondo Ferrovia, che rappresenta solo l'1,5 per cento dell'intera somma necessaria per tutte le opere ferroviarie del corridoio, del valore odierno di circa 630 milioni di euro, esclusi gli interessi maturati dal momento della sua costituzione, che non si sa dove siano finiti, quando era lecito attendersi che andassero ad incrementare lo stesso Fondo come si deduce dalla legge istitutiva del Fondo medesimo;

   la pretesa delle province autonome di Trento e Bolzano, della stessa Autostrada del Brennero spa di versare, come la legge stabilisce, allo Stato le risorse del «fondo ferrovia» ad oggi accantonato solo quando sarà formalizzata la proroga della attuale concessione, per 30 anni senza gara, appare all'interrogante come un vero e proprio «ricatto» politico;

   la situazione in cui si trova Olivieri oggi, in quanto presidente dell'Autobrennero, è ancora più complessa in quanto secondo la legge provinciale del 2010 (punto «B») sarebbe tra coloro che devono restituire il compenso «per intero», in quanto percettore di un «vitalizio» derivante dalla carica di ex deputato per almeno due legislature;

   l'interrogante auspica che l'A22 rimanga in mani italiane legata al territorio, ma la gara per la concessione, come da direttiva europea, eviterebbe la costante lottizzazione politica dell'infrastruttura e soprattutto che le province autonome vengano sempre considerate al di sopra delle regole –:

   se nella vicenda che ha riguardato la concessione dell'A22 siano state pienamente osservate le direttive europee sulla concorrenza ed il mercato nonché la legge sugli appalti pubblici;

   se il Governo non intenda rendere noto a quanto ammontino gli interessi maturati sul «fondo ferrovia» dal 1997, anno della sua istituzione, nonché le motivazioni che hanno portato a non contabilizzare tali interessi ad incremento dello stesso «fondo Ferrovia», così come riscontrabile dai bilanci della stessa Autostrada del Brennero spa.
(4-18886)