• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18836 (4-18836)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18836presentato daBASILIO Tatianatesto diMercoledì 20 dicembre 2017, seduta n. 901

   BASILIO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   dal 1997 risultano varie lettere dei competenti organi regionali in materia ambientale, delle società gestrici dell'impianto e dei sindaci dei territori coinvolti, che documentano sversamenti anomali in ingresso al depuratore di Paratico con carichi inquinanti oltre i limiti previsti dalle normative;

   tali sversamenti avrebbero causato il danneggiamento del funzionamento del depuratore di Paratico con conseguenze altamente negative sull'intero ciclo di depurazione, fino a provocare l'abbassamento del valore di ossigeno nelle vasche di trattamento e l'eccessiva presenza di sostanze inibenti il processo depurativo di tipo biologico;

   risulta pubblicata in data 8 febbraio 2007 l'interrogazione a risposta scritta n. 4/02530, nella quale si chiedeva al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore quali provvedimenti intendesse assumere per assicurare che gli scarichi anomali più volte riscontrati nel collettore di Adro e Capriolo non compromettessero l'ecosistema del bacino del fiume Oglio;

   a tale interrogazione non è mai stata data risposta;

   nel 2013 una lettera della società AOB2, gestore delle acque bresciane, segnalava ancora gli stessi problemi di «presenza di scarichi maleodoranti e anomali provenienti dalla pubblica fognatura di via Lucerna ad Adro, con molti parametri fuori norma»;

   risultano, nel corso degli ultimi anni, varie dichiarazioni da parte di Legambiente che segnalano persistenti scarichi inquinanti presso il depuratore di Paratico e l'impossibilità ad effettuare il normale processo depurativo con conseguente svernamento nel fiume Oglio di sostanze chimiche velenose pericolose per la salute pubblica;

   risultano rilievi effettuati dalle autorità preposte a partire dall'analisi eseguita dall'Arpa di Brescia su indicazione del Prefetto di Brescia (come risulta dalla relazione del 16 ottobre 2006, relativa al sedimento nel fiume Oglio di centinaia di tonnellate di sostanze chimiche, di fronte allo scaricatore del collettore fognario ramo Adro-Capriolo, afferente all'impianto di Pratico, denominato P2, situato in località Santo Stefano di Capriolo), inviati alla regione con la richiesta di trovare le misure che consentano di evitare un ulteriore deterioramento e individuare soluzioni cautelative per la salute umana;

   nella relazione dell'Arpa Brescia sopraindicata, emergeva che nel fiume Oglio, all'altezza dello scarico dello scolmatore stazione «Santo Stefano» situato presso il ponte dell'autostrada A4, giacevano sul fondo, bloccati dalla particolare conformazione del fondo medesimo, quantitativi enormi di fanghi, contenenti metalli pesanti e altamente tossici come nickel, piombo, zinco e altri veleni che il decreto legislativo 152 del 2006 considera parametri di base da controllare nelle acque superficiali;

   nel punto dello scarico di emergenza al fiume Oglio sopracitato, il fiume diventa un bacino detto «laga», a causa dello sbarramento della diga Italcementi; quindi, i fanghi gettati nel fiume dallo scarico sono rimasti, dalla data del prelievo dell'Arpa del 16 ottobre 2006, intrappolati in quantitativi dell'ordine di migliaia di tonnellate e non sono più potuti fluire lungo il corso d'acqua, con la conseguente loro sedimentazione e creazione di un esteso deposito di fanghi tossici;

   non risulta all'interrogante che nessun intervento di bonifica sia mai stato effettuato nell'area succitata della «laga» di Capriolo, nonostante le precise indicazioni dell'Arpa;

   tale situazione può causare gravi pericoli alla salute pubblica –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di questa grave situazione ambientale che investe l'intera zona interessata dal percorso del fiume Oglio;

   se il Ministro interrogato intenda promuovere una verifica da parte del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente per accertare lo stato dei fatti e il possibile grave danneggiamento del depuratore di Paratico e le relative cause, anche segnalando i fatti all'autorità giudiziaria e informando dettagliatamente la cittadinanza dei risultati di tali accertamenti, secondo i principi della doverosa trasparenza;

   quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, di concerto con gli enti territoriali competenti, intenda adottare per consentire il regolare, pieno e migliore funzionamento degli impianti di depurazione sul territorio nazionale;

   quali urgenti iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per promuovere, di concerto con altri oggetti istituzionali competenti, un'analisi accurata dello stato del fiume Oglio, a partire dalla località «Roggia Vetra», dando immediata comunicazione degli esiti alla cittadinanza interessata.
(4-18836)