• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08565 MORRA, DONNO, CASTALDI, GIARRUSSO, LUCIDI, CRIMI, ENDRIZZI, MORONESE - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che a quanto risulta agli interroganti: a decorrere dal...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08565 presentata da NICOLA MORRA
martedì 19 dicembre 2017, seduta n.918

MORRA, DONNO, CASTALDI, GIARRUSSO, LUCIDI, CRIMI, ENDRIZZI, MORONESE - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che a quanto risulta agli interroganti:

a decorrere dal 2011, per fronteggiare la crisi che ha investito il settore editoriale ed evitare impatti traumatici sul lavoro, sono stati sottoscritti accordi tra i rappresentanti della parte datoriale dei maggiori quotidiani e settimanali italiani e i rappresentanti dei lavoratori, con un ruolo attivo del Ministero del lavoro e degli Assessorati regionali al lavoro, che hanno portato alla definizione di elenchi nominativi dei dipendenti, per i quali si stabiliva, in prima istanza, l'adozione di contratti di solidarietà e successivamente il ricorso alla CIGS (cassa integrazione guadagni straordinaria), nella prospettiva del raggiungimento dei requisiti utili al prepensionamento, ai sensi della legge n. 416 del 1981, da parte degli stessi lavoratori;

tra i suddetti accordi vi è quello raggiunto presso l'Assessorato al lavoro della Regione Lazio in data 11 marzo 2015;

considerato che alla data odierna, tutti gli accordi sottoscritti hanno consentito ai circa 1.500 lavoratori interessati di giungere al prepensionamento; solo circa 27 dei 1.500 sono rimasti esclusi, pur avendo maturato i requisiti previsti dalle norme;

considerato che:

l'INPS, dopo aver rilasciato ai singoli interessati la certificazione attestante il possesso dei requisiti e, per i periodi privi di contribuzione, chiesto ai lavoratori la costituzione della cosiddetta rendita vitalizia, ha successivamente adottato provvedimenti del tutto opposti, restituendo le somme già versate a copertura della rendita, negando il diritto al prepensionamento e determinando una situazione di gravissima difficoltà per la vita dei lavoratori;

sulla base delle iniziali comunicazioni dell'INPS attestanti il possesso dei requisiti, i dipendenti poligrafici hanno rassegnato le proprie dimissioni dal lavoro per poter accedere al prepensionamento stabilito negli accordi, trovandosi, tuttavia come evidenziato, ancora oggi, a distanza di 24 mesi, senza lavoro, retribuzione, riconoscimento del trattamento pensionistico previsto e inoltre senza la possibilità di regolarizzare un nuovo rapporto di lavoro, pena la decadenza dal diritto al prepensionamento;

risulta agli interroganti che, di fronte alle istanze e ricorsi presentati dai 27 poligrafici, l'INPS si sia trincerata dietro un non chiarito difetto della documentazione prodotta dai lavoratori e dai rispettivi datori di lavoro, adottando un comportamento non corrispondente a quanto assunto su tutto il territorio nazionale nei confronti di altri dipendenti poligrafici, ai quali, sulla base della stessa certificazione prodotta, è stato invece riconosciuto il diritto al prepensionamento ed erogato il relativo importo di pensione;

inoltre, ai lavoratori in questione è stato erogato solo in quota parte il trattamento di fine rapporto trasferito al "Fondo Casella", che potrà erogare la quota relativa alla pensione complementare solo nel momento in cui l'INPS avrà formalmente riconosciuto, a sua volta, il raggiungimento dei requisiti al prepensionamento,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e, qualora corrispondano al vero, se intenda, nei limiti delle proprie attribuzioni, attivarsi al riguardo;

quali iniziative, ove accertato quanto esposto, intenda adottare per garantire l'attuazione degli accordi sottoscritti e non consentire all'INPS comportamenti discriminatori e dilatori nei confronti dei ricorrenti.

(4-08565)