• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/03453 (3-03453)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-03453presentato daROMANO Paolo Nicolòtesto diVenerdì 22 dicembre 2017, seduta n. 903

   PAOLO NICOLÒ ROMANO e DADONE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   nella giornata del 17 dicembre 2017 si è diffusa la notizia dell'arrivo a sorpresa, presso il santuario di Vicoforte di Mondovì, della salma dell'ex re d'Italia Vittorio Emanuele III. Partita da Alessandria d'Egitto, è rientrata in Italia a bordo di un volo militare operato da un C130 cargo della 46a brigata aerea dislocata a Pisa San Giusto;

   la notizia ha generato immediato scalpore sia nel merito che nel metodo. Critiche alla decisione sono giunte dall'Unione delle comunità ebraiche e dall'Associazione nazionale dei partigiani essendo l'ex re d'Italia corresponsabile dell'ascesa del fascismo, dell'entrata in guerra a fianco dei nazisti e delle disonorevoli leggi liberticide e razziali che tanta sofferenza hanno procurato al popolo italiano;

   oltre al merito, oggetto unanime di disapprovazione è stato anche il metodo usato: un volo di Stato con tanto di pubbliche cerimonie, come se trattavasi di un'autorità pubblica. Infatti, ad Alessandria d'Egitto, al momento dell'imbarco della salma, era presente l'ambasciatore Giampaolo Cantini, analogo discorso al suo arrivo in Italia con tanto di picchetto d'onore militare. Da rilevare che sulla bara era deposto un tricolore con lo stemma di Casa Savoia;

   non convincono le motivazioni addotte di un volo di Stato istruito per ragioni umanitarie;

   la XIV, comma 1, disposizione transitoria e finale della Costituzione dispone che «i titoli nobiliari non sono riconosciuti », pertanto, a giudizio degli interroganti, nessun volo di Stato poteva essere autorizzato per la salma di Vittorio Emanuele III non rappresentando nessuna autorità;

   la direttiva di Stato 23 settembre 2011, in materia di trasporto aereo di Stato, all'articolo 5, dispone che: «Il trasporto aereo di Stato per ragioni umanitarie ha per destinatari esclusivamente i cittadini italiani, dimoranti nel territorio della Repubblica o all'estero, che versino in situazioni di grave pericolo connesse ad epidemie o altre gravi calamità, qualora non siano disponibili altre modalità di trasporto, pubblico o privato, idonee a soddisfare l'esigenza di trasferimento.»;

   l'uso di un aereo di Stato e il coinvolgimento di una molteplicità di uffici, come i cerimoniali di Palazzo Chigi, Farnesina, Viminale e Difesa, evidenziano un dispendio di risorse economiche notevoli per questa ingiustificata operazione, tra l'altro, cosa ancora più grave, non resa precedentemente nota all'opinione pubblica nazionale;

   non convincono le motivazioni addotte circa sottese ragioni umanitarie dell'operazione e, ancor di più, che il tutto sia stato interamente pagato dalla famiglia Savoia, essendo questo in contraddizione con la stessa ragione umanitaria dell'intervento –:

   se il Governo intenda fornire chiarimenti circa le ragioni e i costi di tale incomprensibile operazione di traslazione dall'Egitto in Italia, mettendo a disposizione addirittura un volo di Stato, della salma dell'ex re d'Italia Vittorio Emanuele III.
(3-03453)