• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08784 BUEMI, Fausto Guilherme LONGO - Ai Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che: con sempre maggiore frequenza, nelle città si avverte un problema di...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08784 presentata da ENRICO BUEMI
giovedì 21 dicembre 2017, seduta n.920

BUEMI, Fausto Guilherme LONGO - Ai Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

con sempre maggiore frequenza, nelle città si avverte un problema di degrado e mancato decoro del contesto urbano, in quanto sono tantissime le persone senza fissa dimora, costrette a passare la notte in strada, che utilizzano in modo improprio il territorio, i parchi e le vie;

a Roma tale problema sussiste con particolare gravità e numerosi sono i casi che vengono segnalati e denunciati, anche perché in talune circostanze si verificano episodi spiacevoli causati dai senzatetto, o clochard che dir si voglia, che passano il tempo a bere alcolici e disturbare i passanti con pesanti insulti, utilizzando aree pubbliche come bagno a cielo aperto, procurando insopportabili maleodoranze e attingendo dai cassonetti della spazzatura, disperdendone poi il contenuto per strada, fonte di cibo per ratti. Questa presenza crea notevole disagio non solo ai passanti e ai turisti, ma anche ai residenti;

considerato che:

se l'Italia, soprattutto l'universo giovanile, ha accusato perduranti ferite a causa della lunga crisi, Roma è anche in questo 'capitale'. Infatti, la Caritas di Roma, nel suo rapporto sulla povertà nella città, ha riferito che il popolo dei senza dimora, e dunque "in povertà estrema", arriva secondo alcune stime fino a 16.000 persone. Ma la povertà può assumere anche sembianze imprevedibili: forme di vero e proprio 'barbonismo domestico', cioè persone in abbandono totale pur essendo proprietari di una casa";

la povertà a Roma cresce e si è creata anche "una classe di nuovi poveri, nelle periferie e nelle classi sociali meno abbienti, ma pure nella classe media" a causa di servizi pubblici non sufficienti che scaricano sulla famiglia una spesa sociale sempre crescente. Lo denuncia sempre la Caritas di Roma, che evidenzia come la crisi interessi soprattutto gli anziani (uno su tre nella Capitale è a rischio povertà) e i giovani senza lavoro o precari. I cosiddetti "nuovi poveri" sono anche nelle fasce del disagio più marcato: tra le persone che vivono in strada il 45 per cento sono italiani ed il 33,5 per cento possiede un diploma di scuola superiore. Si tratta di "persone che fino a poco tempo fa, si spiega nel Rapporto, seppure in maniera borderline, risultavano inclusi, capaci di condurre un'esistenza economicamente dignitosa e che all'improvviso (la crisi dell'azienda per cui lavoravano, un licenziamento, una mobilità, una malattia gravosa, una separazione) si trovano ai margini";

una così massiccia presenza di clochard nella Capitale non rappresenta solo un problema per la sicurezza pubblica, ma evidenzia anche il totale disinteresse, sia dell'amministrazione locale che dello Stato, verso queste persone "sfortunate";

tutti gli Stati membri dell'Unione europea hanno ratificato i trattati internazionali e le convenzioni che riconoscono e proteggono esplicitamente il diritto all'abitazione: la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (articolo 25), il patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (articolo 11), la convenzione sui diritti dell'infanzia (articolo 27), la convenzione per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (articoli 14 e 15) e la carta sociale europea, nel testo riveduto (in specie articoli 16, 30 e 31), la convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) e la più recente carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (la cosiddetta Carta di Nizza), che ha acquisito piena efficacia con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona;

la Corte di cassazione ha stabilito che il «diritto all'abitazione» va annoverato fra i «beni primari collegati alla personalità» che meritano di essere annoverati tra i diritti fondamentali della persona e quindi tutelati dall'articolo 2 della Costituzione;

a parere degli interroganti le istituzioni non devono e non possono più voltare le spalle a questa problematica, che invece necessiterebbe di un urgente intervento volto non solo a ridare dignità alle persone, che si trovano in una situazione degrado e di esclusione sociale, ma anche a salvaguardare l'ordine e la sicurezza pubblica,

si chiede di sapere:

in che modo si stia gestendo il problema dell'emergenza freddo e dei rischi ad esso connesso per i «senza tetto» della Capitale e se i Ministri in indirizzo, nell'ambito delle proprie attribuzioni, non ritengano di sensibilizzare il sindaco di Roma soprattutto nella ricorrenza delle festività del Natale, affinché vengano reperiti dei ricoveri, anche utilizzando in emergenza caserme dismesse o altri siti simili, dove possano dormire e mangiare un piatto caldo, così come fanno tante associazioni di volontariato e le chiese;

se ed in che modo, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano intervenire in maniera rapida e con coraggio per la salvaguardia della città e per la sicurezza delle persone;

quali mirate misure si intendano mettere in atto al fine di ristabilire le garanzie sancite dalla nostra Costituzione e i valori annoverati come diritti fondamentali della persona, quali il diritto all'abitazione.

(4-08784)