• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00493 PUPPATO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che: l'Italia e l'Unione europea riconoscono da tempo...



Atto Senato

Interpellanza 2-00493 presentata da LAURA PUPPATO
mercoledì 20 dicembre 2017, seduta n.919

PUPPATO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:

l'Italia e l'Unione europea riconoscono da tempo il diritto del popolo palestinese a costituire un proprio Stato entro i confini internazionalmente riconosciuti e garantiti, in condizioni tali da assicurare stabilità e sicurezza;

la risoluzione del conflitto con il popolo palestinese è, altresì, condizione fondamentale per garantire la sicurezza dello Stato di Israele;

è largamente condivisa a livello internazionale la convinzione che tale risultato debba essere perseguito senza il ricorso alla violenza o al terrorismo e possa essere conseguito esclusivamente tramite il dialogo fra le parti;

premesso, altresì, che:

ogni negoziazione fra Israele e Palestina non può prescindere da una definizione dello status della città di Gerusalemme;

Gerusalemme è una città unica, sacra per ebrei, cristiani e musulmani, che in essa venerano i Luoghi Santi delle rispettive religioni, ed ha una vocazione speciale alla pace, un'identità che va preservata e rafforzata a beneficio del mondo intero;

considerato che:

la recente dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, d'intesa con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, di trasferire a Gerusalemme l'Ambasciata degli Stati Uniti d'America comporta un riconoscimento di fatto di Gerusalemme quale capitale dello Stato d'Israele;

la decisione dell'amministrazione Trump pare dettata, secondo l'interpellante, più che dall'interesse nel perseguire una soluzione pacifica del conflitto fra Israele e Palestina, dalla volontà di rispondere a pressioni di gruppi politico-religiosi estremisti negli Stati Uniti ed in Israele;

tale dichiarazione rappresenta agli occhi del popolo palestinese e degli Stati arabi una grave provocazione che compromette la soluzione diplomatica del conflitto, aumentando così il rischio di nuovi scontri;

considerato inoltre che:

l'occupazione di territori palestinesi da parte di Israele rappresenta una violazione del diritto internazionale;

con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza n. 478/1980, le Nazioni Unite hanno condannato il tentativo di Israele di modificare lo status della Citta Santa, in quanto in contrasto col diritto internazionale, dichiarandola pertanto priva di valore;

la medesima risoluzione qualifica tale annessione quale "grave ostacolo nel raggiungere una completa, giusta e duratura pace in Medio Oriente";

considerato infine che nel 2015 la Camera dei deputati ha approvato una mozione che impegnava fra l'altro il Governo a "promuovere il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello Stato di Israele",

si chiede di sapere:

se non si ritenga opportuno intervenire con la massima urgenza, anche di concerto con l'Unione europea, presso il Governo americano e presso le competenti sedi internazionali, affinché venga garantito il rispetto del diritto internazionale e dei diritti fondamentali del popolo palestinese;

quali azioni diplomatiche si intendano intraprendere per garantire il rispetto del diritto internazionale, con particolare riferimento allo status di Gerusalemme, quale capitale condivisa, e per sostenere gli sforzi della comunità internazionale per una pacifica risoluzione del conflitto Israelo-Palestinese, al fine di giungere al riconoscimento dello Stato di Palestina.

(2-00493)