• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/04167 PUPPATO, CONTE, GIACOBBE, D'ADDA, SCALIA, ORELLANA, Stefano ESPOSITO, COMPAGNONE, LAI, PEZZOPANE, FAVERO, IDEM, ALBANO, Lucia ESPOSITO, BIGNAMI - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-04167 presentata da LAURA PUPPATO
mercoledì 20 dicembre 2017, seduta n.919

PUPPATO, CONTE, GIACOBBE, D'ADDA, SCALIA, ORELLANA, Stefano ESPOSITO, COMPAGNONE, LAI, PEZZOPANE, FAVERO, IDEM, ALBANO, Lucia ESPOSITO, BIGNAMI - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'interno - Premesso che a quanto risulta agli interroganti la Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha recentemente aperto un fascicolo attinente agli incendi, molti dei quali sospetti, che hanno colpito numerosi impianti di gestione e smaltimento di rifiuti. All'esame della Commissione è stata sottoposta anche la situazione riguardante l'azienda Vidori di Vidor (Treviso), società che opera nel settore del riciclo dei rifiuti speciali e pericolosi e che nel mese di agosto 2017 è stata pressoché distrutta da un devastante incendio di origine quasi certamente dolosa. Allo stato, sono in corso accertamenti tecnici da parte dei periti assicurativi e dei Vigili del fuoco ed a breve dovremo si avrà contezza sulle cause dell'incendio;

considerato che:

l'incendio che ha interessato la Vidori non rappresenta un caso isolato, ma va ad aggiungersi a centinaia di altri casi verificatisi negli ultimi anni su tutto il territorio nazionale;

tali casi generano profonda preoccupazione tra i cittadini residenti nelle aree interessate, in considerazione delle gravi ricadute di carattere sanitario e ambientale;

tali incendi risultano essere quasi sempre di natura dolosa, come testimoniato dalle numerose inchieste, che si sono susseguite negli anni; infatti, analizzando le modalità con cui si sono realizzati tali eventi, si evidenziano una serie di circostanze comuni, tra cui le più ricorrenti sono: a) gli incendi scoppiano durante i giorni feriali, oppure durante la notte o comunque nei momenti in cui i luoghi sono meno presidiati dal personale addetto alla sorveglianza; b) gli incendi si verificano quando i rifiuti accumulati nei depositi sono in eccesso rispetto alla capienza regolamentare degli impianti e non vengono salvaguardate le separazioni tra cumuli che contribuirebbero a ridimensionare il danno e il rischio da incendio; c) le inspiegabili difficoltà riscontrate nello spegnimento a causa di carenza d'acqua negli impianti antincendio e talvolta la presenza di progetti di modifica degli apparati in uso negli impianti stessi; d) il ripetersi di incendi in aziende con già precedenti danni da incendio; e) l'alta percentuale, nelle aziende dove si verificano gli incendi, di amministratori e dirigenti con precedenti penali per alterazioni dei codici CER o comunque aventi stretti legami familiari con imputati di analoghi reati;

considerato, inoltre, che:

come rilevato anche dal report "Scoasse" di Legambiente Veneto, il Veneto sarebbe la regione più colpita da tali gravi fenomeni, peraltro verificatisi proprio con le caratteristiche e nelle condizioni indicate;

come riportato anche dalla stampa locale, la diffusione di tale fenomeno in Veneto potrebbe ricondursi ad una certa disponibilità malavitosa locale, che sposa meccanismi fraudolenti tipici della 'ndrangheta calabrese, notoriamente e particolarmente attiva nel settore rifiuti,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto riportato in premessa in ordine alla preoccupante diffusione di tale grave fenomeno nel nostro Paese e, in particolare in Veneto e quali siano le valutazioni in merito;

quali urgenti interventi intendano attuare, ognuno per quanto di competenza, al fine di porre fine o comunque di contenere tale grave fenomeno per consentire lo sviluppo sano e sicuro di un settore industriale fondamentale per lo sviluppo di quell'economia circolare che il nostro Paese sta cercando di attuare, consapevole delle ricadute fortemente positive che essa produce sull'ambiente, sull'economia nazionale, sulla bilancia dei pagamenti e sull'occupazione;

se non si ritenga necessario, opportuno ed urgente interdire l'accesso alla "white list" a tutti quei soggetti che risultino legati da parentele sospette con chi ha precedenti penali in tale settore.

(3-04167)