• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08716 CRIMI, ENDRIZZI, MORRA, LUCIDI, DONNO, MORONESE, GAETTI, SANTANGELO, MARTON, AIROLA - Al Ministro dell'interno - Premesso che a quanto risulta agli interroganti: con decreto ministeriale...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08716 presentata da VITO CLAUDIO CRIMI
mercoledì 20 dicembre 2017, seduta n.919

CRIMI, ENDRIZZI, MORRA, LUCIDI, DONNO, MORONESE, GAETTI, SANTANGELO, MARTON, AIROLA - Al Ministro dell'interno - Premesso che a quanto risulta agli interroganti:

con decreto ministeriale 17 dicembre 2015 veniva indetto un concorso pubblico, per esami, per 320 posti di allievo vice ispettore della Polizia di Stato;

a notizia degli interroganti, tale bando risulta essere stato pubblicato quando il precedente concorso interno per 1.400 assunzioni in analogo ruolo, indetto con decreto del capo della Polizia del 24 settembre 2013, non solo era ancora in atto, ma affrontava un rilevante numero di ricorsi (complessivamente 253 ricorsi al TAR per il Lazio e 19 ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica);

considerato che:

perché il citato rilevante numero dei ricorsi risultava di gran lunga superiore alla fisiologica attività contenziosa, il Dipartimento della pubblica sicurezza ha avviato nell'ottobre del 2016, con la costituzione di una commissione di verifica, un'attività di ricognizione delle procedure concorsuali;

la citata commissione ha tuttavia ritenuto che non sussistessero le condizioni di un riesame in autotutela, e la scelta dell'amministrazione è stata quella di non procedere all'adozione di atti in via di autotutela, compresi l'annullamento della prova scritta o dell'intera procedura concorsuale, che è stata portata a compimento con l'avvio dei vincitori del concorso al corso di formazione;

a giudizio degli interroganti, tale esito appare in evidente contraddizione con quanto espresso dal capo della Polizia, dottor Franco Gabrielli, che, parlando in pubblico del concorso in questione, lo ha definito, senza mezzi termini, "un papocchio", spingendosi ad affermare che ci sono temi ai cui autori "andrebbe tolta la qualifica di agente", aggiungendo "noi non possiamo essere credibili nel momento in cui andiamo fuori a far rispettare la legge e siamo noi stessi i primi a non rispettarla" (" il Manifesto", dell'8 settembre 2017);

l'indizione del concorso pubblico per 320 posti di allievo vice ispettore della Polizia di Stato, mentre il precedente era ancora in atto e in pendenza della descritta mole di ricorsi, non risulterebbe, a giudizio degli interroganti, l'unica anomalia. Ad essa si aggiungerebbe l'esenzione del personale già in servizio dalle prove di efficienza fisica del concorso per 320 vice ispettori, nonché l'emanazione dei criteri generali di correzione della prova scritta prima della stessa e modifica di detti criteri a prova conclusa;

inoltre, mentre nel concorso per 1.400 vice ispettori venne concesso regolare accesso agli atti del concorso (fu proprio l'esercizio di tale diritto che consentì di portare in evidenza le palesi discrepanze nell'attribuzione del voto di prova scritta), nel concorso per 320 vice ispettori, a analoghe istanze, è stato opposto differimento, che si protrarrà oltre i termini per la tutela giurisdizionale, e questo disattenderebbe quanto raccomandato dalla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, adita all'uopo da numerosi ricorrenti;

risulta, infine, agli interroganti, che il Ministero dell'interno abbia ritenuto di non consegnare alcun tema degli idonei, affermando che ciò assumerebbe un inammissibile carattere esplorativo,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

quali siano i motivi a fondamento delle scelte poste in essere dall'amministrazione in merito alla citata sovrapposizione dei bandi, all'esclusione dei candidati interni da una prova selettiva in difformità da quanto avviene in concorsi per altri ruoli operativi della stessa amministrazione, alle modalità di correzione e alla contraddizione nel concedere accesso completo agli atti nel primo concorso e nel differirlo o negarlo in quello successivo;

se si possa escludere l'ipotesi, a parere degli interroganti grave, secondo la quale l'amministrazione abbia emanato un secondo concorso, al fine di fornire nuova opportunità a coloro che, esclusi dal concorso interno, avevano agito giudizialmente per la tutela dei loro diritti, al fine di evitare gravosi contenziosi.

(4-08716)