• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01080 BIANCONI - Al Ministro della salute - Premesso che: nell'atto di sindacato ispettivo 4-02324 del 12 giugno 2014, a prima firma dell'interrogante, era stato sollevato il problema degli...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01080 presentata da LAURA BIANCONI
mercoledì 2 luglio 2014, seduta n.273

BIANCONI - Al Ministro della salute - Premesso che:

nell'atto di sindacato ispettivo 4-02324 del 12 giugno 2014, a prima firma dell'interrogante, era stato sollevato il problema degli enormi rischi per la salute umana di tutti gli operatori, sia civili che militari, impegnati nelle operazioni di salvataggio nell'ambito della missione "Mare nostrum";

l'operazione militare e umanitaria nel mar Mediterraneo è iniziata il 18 ottobre 2013 per fronteggiare lo stato di emergenza nello stretto di Sicilia, dovuto all'eccezionale afflusso di migranti. L'operazione, che prevede il coinvolgimento di 920 militari, consiste nel potenziamento del dispositivo di controllo dei flussi migratori già attivo nell'ambito della missione "Constant vigilance", che la Marina militare svolge dal 2004 con una nave, la Osione, che incrocia permanentemente nello stretto di Sicilia e con aeromobili da pattugliamento marittimo;

nelle ultime settimane, gli sbarchi sulle coste italiane si sono intensificati, rendendo ormai insostenibile una situazione che vede molto spesso i nostri militari operare in prima linea senza le adeguate garanzie sanitarie;

visto che:

la nuova emergenza migratoria, che dall'inizio del 2014 ha inondato le coste italiane di almeno 50.000 clandestini, ha favorito il ritorno in Italia di malattie dimenticate da anni come la scabbia e la tubercolosi;

una decina di militari sono risultati positivi al test di Mantoux, la prova di screening che individua la presenza di un'infezione latente del micobatterio della tubercolosi;

inoltre, diversi casi di scabbia sono stati riscontrati a Siculiana (Agrigento), in Sicilia, dove si trova una struttura che ospita numerosi profughi richiedenti asilo;

nel mese di giugno, il Ministero della salute ha coordinato un tavolo di tecnici ed esperti della Polizia di Stato, della Guardia di finanza, della Guardia costiera e della Marina militare che, insieme ai rispettivi uffici sanitari, hanno lavorato a un protocollo unico per tutti gli operatori in divisa, finalizzato a individuare un'unica profilassi e strumenti adeguati al fine di garantire un requisito minimo di sicurezza sanitaria;

nonostante i toni consolatori mostrati dalla Marina per una situazione che sembra sotto controllo, in una circolare del Ministero, emanata nelle scorse settimane, si paventava il rischio Ebola;

considerato che:

nelle ultime ore è venuto meno lo stato di quarantena provvisoria in cui si trovava la nave Orione della Marina militare;

nella giornata di domenica 29 giugno 2014, la nave, dopo aver tratto in salvo 396 migranti, non ha ricevuto il permesso di attraccare in uno dei porti siciliani, a causa di alcuni focolai infettivi, non ancora del tutto identificati, riscontrati tra i migranti;

gli infettivologi hanno confermato che a bordo della nave è stato riscontrato un caso di varicella e non di altra malattia infettiva più grave, come inizialmente evidenziato da notizie diffuse a mezzo stampa;

durante il periodo di quarantena, sia la Croce rossa siciliana sia il sindacato autonomo di polizia Sap avevano manifestato l'intenzione di non esporre gli agenti e i volontari a situazioni pericolose, nel caso in cui non fossero state approntate tutte le misure di sicurezza adeguate;

un intervento di profilassi accurato che eviti il rischio di contagio, sia dalla tubercolosi che da altre malattie infettive, si rende necessario per tutti gli operatori che in prima linea stanno fronteggiando l'emergenza,

si chiede di sapere:

quali azioni il Ministro in indirizzo intenda predisporre per bloccare sul nascere il pericolo di contagio dalle malattie infettive riscontrate nei nostri militari;

se non reputi opportuna la predisposizione di un piano di profilassi su vasta scala i cui costi siano ricompresi nel "patto per la salute" in via di definizione.

(3-01080)