• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08816 COTTI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dell'interno, della difesa e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che a quanto risulta all'interrogante:...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08816 presentata da ROBERTO COTTI
venerdì 22 dicembre 2017, seduta n.921

COTTI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dell'interno, della difesa e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che a quanto risulta all'interrogante:

nell'area metropolitana di Cagliari insiste la spiaggia del Poetto, delicato e riconosciuto compendio naturalistico di rinomata bellezza e straordinaria valenza paesaggistica;

negli oltre 10 chilometri di estensione della spiaggia gravitano, direttamente sull'arenile, nell'estensione di oltre 100.000 metri quadri complessivi, ben 8 stabilimenti balneari riservati agli appartenenti al corpo di Polizia di Stato, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Aeronautica, Esercito, Carabinieri, Marina militare (ufficiali e sottufficiali), ai loro familiari e ospiti;

la spiaggia del Poetto è tutelata con vincolo paesaggistico (art. 142, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modifiche e integrazioni) e con vincolo di conservazione integrale (art. 2, comma 1, lettere a), g), della legge regionale n. 23 del 1993), ricadendo conseguentemente in area di tutela ambientale assoluta del piano paesaggistico regionale (classificata "campi dunari e sistemi di spiaggia", fra i beni paesaggistici ambientali, ex art. 143 del decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modifiche e integrazioni) ed è individuata come zona "H" dai vigenti piani urbanistici comunali;

già nel 1989, a pochi anni dall'abbattimento dei casotti, la spiaggia del Poetto si trovava visibilmente in una situazione di crescente degrado, con preoccupanti fenomeni di erosione, tanto che nel 2001 si diede corso a un ripascimento della spiaggia, con infausto esito, in ragione del danno patrimoniale dovuto all'esecuzione di opere in difformità dalle prescrizioni contrattuali, con sabbie di qualità e composizione ben differenti e meno pregiate rispetto alle originarie che caratterizzavano la bellezza del compendio;

gli studi scientifici hanno dimostrato che il fenomeno dell'erosione è dovuto principalmente alla cospicua costruzione negli anni di stabilimenti balneari in muratura e relativi bracci a mare con relativo e notevole impatto sull'arenile;

rilevato che a quanto risulta all'interrogante:

a seguito di convenzione, rep. 646 del marzo 2015 e determinazione della Direzione generale del "Servizio del Genio Civile di Cagliari", la Regione Sardegna ha delegato la Provincia di Cagliari all'attuazione di "Lavori di manutenzione straordinaria dello stabilimento balneare Lido del Finanziere al Poetto di Quartu Sant'Elena", autorizzando il finanziamento di 570.987 euro a valere sul bilancio regionale;

nel corso della progettazione preliminare venne a constatarsi uno stato dei luoghi differente da quello rappresentato nel progetto di stabilimento balneare autorizzato il 28 aprile 1973, per la presenza di numerose opere abusive realizzate negli anni, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: camminamenti costruiti sulla spiaggia con un massetto di calcestruzzo (lunghezza totale di 287 metri. e larghi 1 metro); veranda antistante il corpo di fabbrica principale e sul lato mare costruita sulla spiaggia con un vespaio in pietrame massetto in calcestruzzo e pavimentata (155 metri quadri), muri perimetrali (31 metri), fosse settiche con liquami, tettoie, vani tecnici, eccetera;

per poter procedere agli interventi di manutenzione si è reso necessario demolire gli abusi edilizi non conformi ad autorizzazione (con smaltimento in discarica autorizzata di misto di costruzione e demolizione quantificato in oltre 120.000 litri) e ripristinare lo stato originario dei luoghi, con ciò comportando una spesa di circa 42.000 euro di risorse pubbliche;

gli interventi citati si sono conclusi nel maggio del 2016 con la seguente attestazione: "Le opere realizzate in difformità dall'Autorizzazione di cui al progetto del 28/04/1973 ed attualmente in condizioni precarie e pericolose sono state eliminate e lo stato dei luoghi è stato ripristinato secondo le condizioni ante lavori",

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione e delle problematiche esposte;

fatto salvo l'operato della magistratura a riguardo, quali provvedimenti siano stati intrapresi nei confronti degli autori degli abusi edilizi rilevati nello stabilimento balneare della Guardia di finanza;

se intendano attivarsi affinché siano chiariti i motivi per cui sono state utilizzate risorse pubbliche della Regione Sardegna per assicurare gli interventi di natura manutentiva e la demolizione degli abusi edilizi in aree peraltro sottratte al Demanio regionale;

se si intenda recuperare le somme impiegate per la demolizione degli abusi edilizi, ponendole a carico degli autori degli stessi;

se possano escludere che non vi siano ulteriori casi di abuso edilizio, come quelli descritti, negli stabilimenti balneari elencati;

quali siano le ragioni della permanenza di queste strutture, che privano i cittadini dell'utilizzo di un bene pubblico, tanto da apparire come privilegio anacronistico, ovvero se intendano restituire la spiaggia alla libera fruizione dei cittadini, liberandola da un così notevole impatto sull'arenile che favorisce il fenomeno dell'erosione.

(4-08816)