• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18981 (4-18981)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18981presentato daVIGNAROLI Stefanotesto diMartedì 9 gennaio 2018, seduta n. 904

   VIGNAROLI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, TERZONI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 6 gennaio 2018 Altroconsumo ha riferito di un'operazione del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri (Noe) di Milano, riguardante il settore degli abiti usati donati a fini solidali. «Non è la prima volta» riferisce Altroconsumo «che organizzazioni criminali macchiano la credibilità di una raccolta differenziata fatta di tanti operatori onesti. Complici, purtroppo, una filiera opaca e controlli insufficienti»;

   l'intervento del Noe ha messo alla luce non solo un traffico che ruotava intorno alla Nuova Tessil Pezzame, azienda che operava proprio nel trattamento degli abiti usati, ma anche l'esistenza di un legame indiretto tra Caritas e l'organizzazione criminale colpevole dei delitti ambientali;

   il Corriere della Sera del 29 novembre 2017 riporta che: Carmine Scarano (arrestato) gestiva la Ntp che operava direttamente o riceveva gli abiti raccolti da associazioni come «Vesti solidale» di Milano, una onlus che nasce in «un “sistema di cooperative” promosse da Caritas Ambrosiana»; l'ordinanza contiene l'intercettazione di una telefonata tra lo stesso Scarano e Carmine Guanci, noto esponente di Caritas Ambrosiana. Di fronte alla richiesta di ricevere un campione igienizzato per un cliente olandese, Scarano dice: «Ma perché tu vuoi fare questa avventura adesso?». E poi si lamenta: «costa!». Guanci risponde: «E certo che costa; se questo è disponibile a pagare noi facciamo tutto, se no che si fotta!». Poi Scarano conclude: «Io non ho mai voluto selezionare proprio per...uno dei motivi per cui non voglio selezionare è proprio questo! Cioè tu devi mettere a uno e un altro a guardare se si frega la roba»;

   l’Espresso ha pubblicato il 28 giugno 2017 un articolo in cui si sottolinea che «Tesmapri è il crocevia di rapporti che non appaiono sempre trasparenti». (...) «Nella compagine societaria dell'impresa di Montemurlo c'è stato anche l'ercolanese Giovanni Borrelli, imputato anche di avere avuto ruoli in imprese in odore di camorra» come mette a verbale il deputato Stefano Vignaroli durante l'audizione in commissione Ecomafie del presidente del consorzio nazionale abiti e accessori usati, Edoardo Amerini; e che «Tesmapri ha tra i suoi partner commerciali la società pratese ora in liquidazione Eurotrading International, guidata da Ciro Ascione, figlio di Vincenzo Ascione, entrambi indagati anche nell'inchiesta della Dda di Firenze. Quest'ultimo, originario di Torre del Greco e procuratore speciale della ditta di famiglia, è considerato dagli inquirenti “in collegamento d'interesse” con il clan Birra-Iacomino. È stato condannato all'ergastolo e poi assolto nel 2004 per l'omicidio di Ciro Cozzolino. Un pentito lo ha di nuovo accusato nel 2009, ma non poteva essere processato di nuovo per lo stesso reato. Oggi Vincenzo Ascione è latitante in Tunisia, dove si occupa sempre del business degli abiti usati ed è stato condannato in primo grado insieme al figlio per usura ai danni di un autosalone del pistoiese»;

   Tesmapri, l'intermediario che ha contribuito all'accumulo di ricchezze di Vincenzo Ascione a quanto risulta evidente agli occhi di ogni cittadino di Milano e dei comuni limitrofi che vede i contenitori gialli posizionati nelle strade, è partner commerciale della Caritas Ambrosiana con tanto di loghi affiancati sui contenitori –:

   di quali elementi disponga il Governo in relazione ai fatti richiamati in premessa e se non intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per monitorare un fenomeno che coinvolge anche soggetti la cui buona reputazione induce i cittadini a donare gli indumenti.
(4-18981)