• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03235 secondo quanto risulta da fonti di stampa, la Corte dei conti europea, ha presentato una relazione sull'inefficiente funzionamento della politica agricola comune – PAC, criticando in modo...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03235presentato daFAENZI Monicatesto diMercoledì 16 luglio 2014, seduta n. 265

FAENZI e RUSSO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
secondo quanto risulta da fonti di stampa, la Corte dei conti europea, ha presentato una relazione sull'inefficiente funzionamento della politica agricola comune – PAC, criticando in modo rilevante l'operato della Commissione europea;
i magistrati contabili ritengono, infatti, che l'Esecutivo comunitario, non ha esercitato un'adeguata supervisione sul processo di disaccoppiamento dei pagamenti diretti agli agricoltori, determinando pertanto gravi errori nel passaggio avvenuto negli anni scorsi, da un sistema basato sugli aiuti legati alle quantità prodotte, al nuovo regime di pagamenti sganciati dalla produzione;
la Commissione europea in particolare, secondo quanto descrive il suindicato articolo, non avrebbe adeguatamente gestito il calcolo effettuato dagli Stati membri, dei diritti degli agricoltori al sussidio dell'Unione europea, nell'ambito del regime di pagamento unico 2010-12, valutato in circa 4,2 miliardi di euro;
la distribuzione degli aiuti nei medesimi Stati membri, inoltre, non risulterebbe essere stata conforme ai principi di non discriminazione degli agricoltori, di proporzionalità e di sana gestione finanziaria;
i suesposti rilievi critici si dimostrerebbero inoltre, perfino più gravi, prosegue il medesimo articolo, in considerazione della cristallizzazione definitiva dei diritti all'aiuto imposta dall'ultima riforma che fissa gli importi dei nuovi pagamenti diretti sui premi percepiti nel 2014;
a giudizio degli interroganti, nonostante le reazioni della Commissione europea alle suesposte valutazioni negative, che tendono tuttavia a rassicurare quanto rilevato dalla magistratura contabile europea, che ha evidenziato come agli Stati membri sia stato concesso un ampio livello di discrezionalità nella scelta delle modalità di attuazione del nuovo regime di pagamento, le osservazioni contenute all'interno della relazione predisposta dalla Corte dei conti europea destano perplessità e necessitano comunque di una precisazione da parte del Ministro interrogato, al fine di conoscere in particolare se dalle risultanze del documento contabile, possano derivare conseguenze sfavorevoli in grado di incidere sui futuri pagamenti agli agricoltori italiani, nell'ambito delle ripartizioni previste con gli altri Paesi membri, per i prossimi esercizi finanziari –:
se trovi conferma il contenuto delle notizie di stampa esposte in premessa secondo le quali la Commissione europea non ha esercitato una supervisione adeguata sul «processo di disaccoppiamento» concernente il sostegno dell'Unione europea agli agricoltori adottato nell'ambito del «controllo dello stato di salute» della politica agricola comune;
in caso affermativo, se, in conseguenza dei criteri definiti dagli Stati membri che talvolta non rispettavano i princìpi dell'Unione europea, specie quelli di non discriminazione degli agricoltori, di proporzionalità, della sana gestione finanziaria e dei diritti all'aiuto degli agricoltori, che si caratterizzano spesso per calcoli non corretti, potrebbe derivare un impatto negativo e sfavorevole anche sui futuri regimi di pagamento a favore degli agricoltori a partire dal 2015;
quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere, per evitare che le imprese agricole italiane possano essere penalizzate da eventuali revisioni connesse al processo di disaccoppiamento concernente il sostegno comunitario agli agricoltori per i prossimi anni. (5-03235)