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Atto a cui si riferisce:
C.5/03282 la Commissione europea ha stigmatizzato che il sistema ordinamentale italiano dimostri, da lungo tempo, un'intrinseca inefficacia a garantire il recupero, da parte dello Stato italiano stesso,...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 luglio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03282

In ordine all'interrogazione in oggetto, con cui si chiede al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di conoscere quali interventi intenda porre in essere per dirimere la vicenda legata ai «prelievi» sull'eccedenze di produzione delle «quote latte», faccio presente che, a conclusione della procedura di infrazione n. 2013/2092, la Commissione europea ha emesso un parere motivato nei confronti del nostro Paese per il mancato recupero dei prelievi sul latte.
Siamo consapevoli che la questione posta dagli interroganti è evidentemente delicata; ritengo, quindi, necessario agire con la massima determinazione per evitare che in futuro possano ripetersi disfunzioni simili a quelle sinora registrate.
Al riguardo preciso che l'avvio di una procedura d'infrazione a carico dell'Italia si fonda sulla circostanza per la quale il nostro Paese non avrebbe dimostrato di essersi sufficientemente adoperato per recuperare gli importi dovuti dai produttori. Si tenga presente che il prelievo da recuperare ammonta a 1,4 miliardi di euro circa e che nel corso degli anni è già stato versato dall'Italia all'Unione europea sotto forma di trattenute operate sui trasferimenti dall'Unione al nostro Paese.
In particolare, nel breve periodo saranno messe in campo tutte le azioni necessarie finalizzate al recupero dei crediti esigibili, tenendo sempre in debita considerazione che ne esistono altri che al momento risultano non esigibili.
Preciso, che a tale intento dovrà essere praticato ogni sforzo per garantire la concreta e rapida applicazione delle procedure stabilite all'articolo 8-quinquies, comma 10, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, che attribuisce all'AGEA il compito di procedere ai recuperi forzosi, avvalendosi di Equitalia per la formazione e stampa dei ruoli e della Guardia di finanza per la consegna delle cartelle esattoriali.