• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03291 secondo un comunicato diffuso da Finmeccanica – Alenia Aermacchi in data 9 luglio 2014, sarebbero stati consegnati presso la base israeliana di Hatzerim i primi due velivoli da addestramento...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03291presentato daPALAZZOTTO Erasmotesto diMartedì 22 luglio 2014, seduta n. 269

PALAZZOTTO, SCOTTO, FRATOIANNI, DURANTI, PIRAS e MARCON. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
secondo un comunicato diffuso da Finmeccanica – Alenia Aermacchi in data 9 luglio 2014, sarebbero stati consegnati presso la base israeliana di Hatzerim i primi due velivoli da addestramento avanzato M-346;
nel comunicato si afferma che oltre ai due velivoli consegnati, per la Forza aerea israeliana altri sei M-346 sono in fase avanzata di assemblaggio mentre altri cinque sono nella fase di montaggio delle parti strutturali su un totale di trenta velivoli ordinati;
l'M-346 è un nuovo velivolo addestratore e il suo principale scopo è di favorire addestramento e «transizione» a caccia di nuova generazione ma può anche essere armato e utilizzato per bombardamenti;
in particolare, grazie alla loro maneggevolezza, potrebbero essere utilizzati in aree urbane e di conflitti a basso dispiegamento di forze armate e di contraerea;
di conseguenza appare agli interroganti fondata e concreta la preoccupazione che i materiali d'armamento prodotti nel nostro Paese possano contribuire a rendere ancora più grave la situazione del conflitto israelo-palestinese;
l'Italia e il maggiore esportatore tra i Paesi dell'Unione europea di sistemi militari e di armi leggere verso Israele;
secondo l'articolo 1 della legge n. 185 del 1990, tra le altre cose, è vietata l'esportazione e il transito di armi verso Paesi che sono in stato di conflitto armato o verso Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell'Unione europea o del Consiglio d'Europa;
a tal fine il Ministero degli affari esteri ha la facoltà di vietare le esportazioni di armi qualora rientrino nell'ambito di applicazione dell'articolo appena citato –:
se il Ministro degli affari esteri intenda farsi promotore di una azione a livello dell'Unione europea per un embargo europeo di armi e sistemi militari verso tutte le parti in conflitto, per la protezione dei civili inermi e per far riprendere il dialogo tra tutte le parti. (5-03291)