• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03314 l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ex INFS) ha come compito, tra gli altri, quello di determinare annualmente la piccola quantità per le specie da poter prelevare...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03314presentato daGRIMOLDI Paolotesto diMercoledì 23 luglio 2014, seduta n. 270

GRIMOLDI e BORGHESI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ex INFS) ha come compito, tra gli altri, quello di determinare annualmente la piccola quantità per le specie da poter prelevare in deroga ai sensi della direttiva 2009/147/CE, come previsto dall'articolo 19-bis, comma 3, della legge 157 del 1992 («la designazione della piccola quantità per deroghe adottate ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 1, lettera c), della direttiva 2009/147/CE è determinata, annualmente, a livello nazionale, dall'ISPRA»);
l'Ispra (ex INFS) dal 2005 dichiara costantemente di non essere in grado di fornire i dati richiesti nonostante la Commissione europea, il 19 dicembre 2005, in una nota firmata dal responsabile unità Nicholas Hanley dichiara: «è responsabilità dello Stato Membro determinare le piccole quantità sulla base delle migliori informazioni possibili. Metodi alternativi, anche supportati da solide argomentazioni scientifiche, potrebbero dunque essere accettati»; è del tutto evidente, ad avviso degli interroganti, quanto l'istituto ISPRA (ente pubblico) sia del tutto inefficiente considerato che diversi istituti regionali ed europei predispongono annualmente dati certificati sulle stesse tematiche;
l'articolo 4, comma 3, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, dispone che l'attività di cattura per l'inanellamento e la cessione a fini di richiamo può essere svolta esclusivamente da impianti della cui autorizzazione siano titolari le province e che siano gestiti da personale qualificato e valutato idoneo dall'ISPRA;
l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ex INFS) ha il compito di organizzare gli esami per l'abilitazione degli operatori agli impianti di cattura, ma dal 2001 non provvede in tal senso nonostante istituti provinciali da anni ne facciano legittimamente richiesta per esigenze di ricambio generazionale e soprattutto per garantire il prosieguo di un'arte ultra centenaria che fa parte di una tradizione culturale identitaria storica da tutelare e tramandare;
rientra nelle competenze istituzionali dell'istituto «esprimere i pareri tecnico-scientifici richiesti dalle regioni» (confronta articolo 7, comma 3, della legge n. 157 del 1992);
la mancata ottemperanza alle istanze dal 2005 per le sopracitate inaccettabili ed ingiustificabili motivazioni è ormai diventato intollerabile quando si tratta di adempiere un preciso obbligo di legge;
qualora l'ISPRA avesse in dotazione i dati non adornati o non fosse in grado di stabilire la piccola quantità per evadere le richieste regionali sul prelievo in deroga, l'istituto dovrebbe avvalersi di dati adornati (ad esempio, BIrds in Europe, II, Bird Life INternational) come specificato dalla Commissione europea in data 19 dicembre 2005;
rientra nelle competenze istituzionali di ISPRA svolgere ed organizzare gli esami di idoneità agli aspiranti candidati alla gestione degli impianti di cattura ed i compiti di controllo e di certificazione dell'attività svolta dagli impianti come previsto dalla legge n. 157 del 1992, articolo 4, comma 3;
la mancata doverosa organizzazione di detti esami nei confronti di cittadini legittimati che ne facciano richiesta non può trovare nessuna giustificazione;
l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale costa ai cittadini italiani ben oltre i cento milioni di euro e dispone di oltre mille dipendenti;
il Ministro dovrebbe già essere a conoscenza delle circostanze sopra descritte e dovendo già aver constatato la gravità della situazione; gli interroganti si auspicano che intenderà adottare soluzioni per sanare le omissioni di Ispra al fine di consentire l'applicazione delle norme previste dalla legge n. 157 del 1992;
gli interroganti sperano, inoltre, che nell'interesse dei cittadini il Ministro adotti tutte le misure necessarie per sbloccare al più presto la situazione di stallo in cui versano le regioni e gli aspiranti candidati alla gestione degli impianti di cattura;
gli interroganti, altresì, confidano che si trovino soluzioni al fine di supplire alle mancanze da parte di Ispra nel non riuscire a svolgere i compiti e le funzioni che le competono, in particolare nel rilascio dei dati che certifichino la piccola quantità per dare modo di autorizzare legittimamente il regime di deroga ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 1, lettera c) della direttiva 2009/147/CE, oltre alla organizzazione degli esami di abilitazione agli aspiranti candidati alle gestione degli impianti di cattura –:
se non sia opportuno, in ordine alla condivisibile richiesta dei cittadini di ridurre la spesa pubblica e gli enti poco virtuosi ed inefficaci, valutare di assumere iniziative per la soppressione dell'ISPRA, considerando la possibilità di delegare agli osservatori regionali o alle università riconosciute di provata professionalità e competenza le funzioni ed i compiti in capo oggi all'istituto ed, inoltre, se intenda valutare eventuali responsabilità e pregiudizi che negli anni siano derivati dalle scelte dell'Istituto. (5-03314)