• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/DOC.VIII,N ... premesso che: i risultati in termini di gestione del bilancio interno illustrati dal Consiglio dei deputati Questori ben rappresentano la determinazione con cui si sta perseguendo...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/Doc. VIII, n. 4/004presentato daBOCCIA Francescotesto diGiovedì 24 luglio 2014, seduta n. 271

La Camera,
premesso che:
i risultati in termini di gestione del bilancio interno illustrati dal Consiglio dei deputati Questori ben rappresentano la determinazione con cui si sta perseguendo l'obiettivo di contenere le spese anche al fine di concorrere al rilancio della crescita del Paese;
tuttavia occorre constatare come alla luce dei dati e della struttura del bilancio interno nonostante gli sforzi la spesa complessiva sia destinata inevitabilmente ad aumentare, ciò in quanto la Camera, così come il Senato, a differenza delle altre amministrazioni pubbliche, reca nel proprio bilancio anche i capitoli di spesa connessi ai trattamenti previdenziali dei deputati cessati dal mandato e del personale di ruolo, capitoli il cui andamento nel tempo è crescente – come è normale che sia – e soggetto a molteplici variabili, quali l'aspettativa di vita, il tasso di inflazione, il tasso di sostituzione degli eletti per ogni legislatura, l'anzianità degli ex deputati, il trend dei pensionamenti dei dipendenti, eccetera;
le suddette voci di spesa – che rappresentano, tecnicamente, degli oneri inderogabili, ossia aggregati di spesa rigidi e in linea di principio incomprimibili in quanto costituiti da diritti acquisiti, fanno sì che la Camera si configuri ad oggi come una specie di fondo chiuso – posta la tendenziale invarianza della dotazione nel medio periodo – al cui interno la spesa previdenziale – in attesa del pieno dispiegarsi degli effetti del nuovo sistema contributivo per il calcolo della pensione che già si applica ai deputati e al personale – è destinata ad aumentare in termini nominali, così come del resto accade in tutti gli enti previdenziali pubblici;
in questa situazione, la Camera si troverebbe, nel prossimo futuro, in una situazione di forte difficoltà, poiché a differenza di un'amministrazione dello Stato, non potrebbe nell'immediato ridurre ancora e in modo significativo le proprie spese azionando, ad esempio, la leva dei pensionamenti e traslando conseguentemente il complesso dei relativi oneri sugli enti previdenziali; l'auspicabile prosecuzione del processo di riduzione della dotazione organica ha già prodotto e produrrà senz'altro consistenti risparmi di spesa, ma tale processo trova un limite nell'esigenza di salvaguardare la funzionalità dell'Amministrazione e di rinnovare il corpo amministrativo attraverso una ripresa, seppur limitata e selettiva, dei reclutamenti;
in queste circostanze – che sono difficilmente comprensibili da parte dell'opinione pubblica e oscure persino agli «addetti ai lavori» – oggi ci si trova nel paradosso per cui tutti gli sforzi fatti sul piano del contenimento delle spese non possono essere adeguatamente apprezzati, poiché in larga parte sterilizzati da un contestuale aumento di altre spese obbligatorie, quali quelle di natura previdenziale, la cui iscrizione nel medesimo bilancio non consente nemmeno una agevole comparazione con altre realtà istituzionali;
rilevata, pertanto, la necessità di individuare soluzioni tecniche che rendano più facilmente valutabili da parte dall'opinione pubblica le politiche di rigore adottate nella gestione del bilancio interno e le ulteriori misure di razionalizzazione della spesa che potranno essere previste nel prossimo futuro;
la riforma costituzionale all'esame del Senato, che già prevede l'integrazione funzionale delle amministrazioni parlamentari, potrebbe determinare, anche attraverso un'espressa previsione in tal senso, un ulteriore rafforzamento dei presupposti per la costituzione di un ente previdenziale unico e comune a entrambi i rami del Parlamento, provvisto di una propria dotazione finanziaria e di autonomia contabile,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

ad avviare un confronto con i rappresentanti dell'altro ramo del Parlamento e finalizzato a verificare la possibilità di istituire un Ente previdenziale unico e comune – avente una propria dotazione finanziaria e autonomia contabile e gestito in modo collegiale sulla base degli indirizzi dettati d'intesa dai rappresentanti delle Istituzioni interessate – nel quale far confluire, in apposite gestioni separate, le poste di bilancio relative ai versamenti contributivi e alle prestazioni previdenziali erogate al personale delle rispettive amministrazioni e ai deputati e ai senatori, poste che verrebbero pertanto espunte dai bilanci interni, consentendo in tal modo di evidenziare, distinte con chiarezza e immediatezza, le spese effettive per l'assolvimento delle funzioni istituzionali e quelle connesse ai trattamenti previdenziali.
9/Doc. VIII, n. 4/4. Boccia.