• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00443 premesso che: durante il Consiglio dei ministri del 18 aprile 2014 il Premier Matteo Renzi aveva annunciato: «direttori generali e Sottosegretari andranno a piedi o in autobus»; ...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00443presentato daCOZZOLINO Emanueletesto diMartedì 29 luglio 2014, seduta n. 274

La I Commissione,
premesso che:
durante il Consiglio dei ministri del 18 aprile 2014 il Premier Matteo Renzi aveva annunciato: «direttori generali e Sottosegretari andranno a piedi o in autobus»;
il decreto-legge Irpef (n. 66 del 2014) convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, in vigore dal 24 giugno 2014, all'articolo 15 stabilisce che «con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, è indicato il numero massimo, non superiore a cinque, per le auto di servizio a uso esclusivo, nonché per quelle ad uso non esclusivo, di cui può disporre ciascuna amministrazione centrale dello Stato»;
secondo le ultime stime dei rapporti Istat e della Corte dei conti, la crisi economica che ha investito il nostro Paese sta rallentando la nostra economia al punto di far prefigurare un imminente rischio deflattivo;
nonostante lo stringente bisogno di ridurre le spese, ribadito dal commissario per la spending review Cottarelli e dallo stesso Premier Renzi, la legge per il taglio delle auto blu è rimasta inapplicata: «quel decreto di palazzo Chigi non è mai arrivato, le auto blu sono state ridotte soltanto al Ministero del tesoro dove lavora Cottarelli, da 24 a 12, con i vertici che devono prenotarsi per usare la vettura di servizio. Le altre 6.500 auto blu circa sono ancora tutte in servizio» come riportato in un articolo del Fatto quotidiano lo scorso 3 luglio 2014;
in un momento così difficile per il Paese, lasciare disattesa una norma incisiva non solo su una spesa superflua ma su un tipico privilegio di casta, che nonostante le nuove e più stringenti norme e direttive per il contenimento dei costi, secondo il monitoraggio effettuato da Formez PA per il dipartimento della funzione pubblica, nel 2012 è costato 335,5 milioni di euro, significa trascurare una misura di equità sociale e rischiare ancora una volta di intaccare la fiducia dei cittadini nei confronti della politica;
durante la conversione in legge del suddetto decreto, il comma 2 dell'articolo 15 è stato modificando introducendo la seguente disposizione: «Decorsi trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, ove il predetto decreto non risulti adottato, opera in ogni caso il limite sopraindicato»;
ad oggi i Ministeri destinatari della disposizione, in assenza del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previsto entro il 25 luglio 2014, non hanno adottato nessuna disposizione in materia, causando incertezza sull'applicazione della normativa,

impegna il Governo

ad adottare immediatamente tutti gli atti di propria competenza, regolamentare, amministrativa e altro, necessari a rendere operativa la misura illustrata in premessa di rilevante importanza economica e sociale.
(7-00443) «Cozzolino, Sorial».