• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02568 GIBIINO, SCOMA, RUVOLO, Giovanni MAURO, SCILIPOTI, COMPAGNONE, SCAVONE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e dell'ambiente e della tutela del territorio e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02568 presentata da VINCENZO GIBIINO
martedì 29 luglio 2014, seduta n.294

GIBIINO, SCOMA, RUVOLO, Giovanni MAURO, SCILIPOTI, COMPAGNONE, SCAVONE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:

l'operazione militare e umanitaria nel mar Mediterraneo meridionale denominata "Mare nostrum" è iniziata il 18 ottobre 2013 per fronteggiare lo stato di emergenza in corso nello Stretto di Sicilia, dovuto all'eccezionale afflusso di migranti;

tale operazione consiste nel potenziamento del dispositivo di controllo dei flussi migratori già attivo nell'ambito della missione "Constant Vigilance", che la Marina militare svolge dal 2004 con una nave che incrocia permanentemente nello Stretto di Sicilia e con aeromobili da pattugliamento marittimo;

l'operazione "Mare nostrum" avrebbe dovuto altresì svolgere una duplice funzione: garantire la salvaguardia della vita in mare e assicurare alla giustizia tutti coloro che lucrassero sul traffico illegale di migranti;

purtroppo però "Mare nostrum" si è rivelata sin dai primi momenti dannosa per la Sicilia e per l'intero Paese, autorizzando e addirittura incoraggiando il traffico di esseri umani via mare, nonché pesando enormemente sulle casse dello Stato;

tali considerazioni sono state più volte sostenute e segnalate dall'interrogante con precedenti atti di sindacato ispettivo (4-02143 e 4-02422) che ancor oggi non hanno ottenuto risposta;

considerato che:

la mancanza di un massiccio intervento europeo e di una regia nazionale che gestisca l'emergenza sovraesposta hanno fatto sì che, in pochi mesi, l'operazione "Mare nostrum" abbia raggiunto un costo economico e sociale insostenibile per il nostro Paese;

da notizie giunte agli interroganti le centinaia di vittime degli ultimi mesi non sono servite a nulla: tre milioni di persone sembrerebbero pronte a partire dalla Libia verso le coste italiane;

dall'inizio del 2014 sono sbarcati quasi 70.000 profughi. Dalle stime del Ministero dell'interno 20.000 persone, perlopiù siriane, hanno proseguito il viaggio verso il Nord Europa, mentre 50.000 sono rimaste in Italia. Per assisterle, finora, sono stati spesi 600 milioni di euro ma, procedendo in questa maniera, entro la fine del 2014, si supererà quota 120.000 sbarchi e il costo totale potrebbe raggiungere un miliardo di euro;

in data 12 giugno 2014 il Senato ha approvato la mozione 1-00272 (presentata dal senatore Zanda e altri), che impegnava il Governo a "verificare ogni necessaria iniziativa che potesse consentire il superamento dell'operazione Mare nostrum, poiché non può in alcun modo costituire la soluzione definitiva al drammatico problema degli sbarchi" nonché "ad evidenziare, nell'ambito del Consiglio europeo, come il nostro Paese sostenesse una pressione migratoria straordinariamente elevata, favorita da organizzazioni criminali, e come questa situazione dovesse essere affrontata con azioni comuni di Governo del fenomeno da parte dell'Unione europea";

a distanza di quasi 2 mesi dal citato atto di sindacato ispettivo non è stata presa alcuna decisione volta al superamento dell'operazione e ad un intervento dell'Unione europea; tutt'al più si è paventata l'ipotesi di rifinanziare ulteriormente la missione con 60 milioni di euro a spese dello Stato italiano;

a giudizio degli interroganti quanto esposto in premessa ha del paradossale. È giunto perciò il momento di sospendere un'operazione che ha dimostrato ampiamente di non funzionare e della quale l'aula di palazzo Madama aveva già chiesto il suo superamento,

si chiede di sapere:

per quali ragioni il Governo Renzi si senta legittimato a disattendere le scelte del Parlamento;

quali orientamenti intenda esprimere, in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, affinché l'Unione europea si assuma le proprie enormi responsabilità, e subentri al nostro Paese nella sorveglianza del Canale di Sicilia e nel contrasto all'esodo di migranti clandestini.

(4-02568)