• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.7/00124 impegna il Governo: in vista del prossimo vertice NATO di settembre 2014 a Celtic Manor, ad operare affinché venga dato l'avvio ad una fase di approfondimento sulle situazioni di conflitto...



Atto Senato

Risoluzione in Commissione 7-00124 presentata da ROBERTO COTTI
giovedì 31 luglio 2014, seduta n.085

La Commissione difesa, a conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare assegnato sulle linee programmatiche e di indirizzo italiane, in vista del prossimo vertice della NATO, che avrà luogo nel mese di settembre 2014,
impegna il Governo:
in vista del prossimo vertice NATO di settembre 2014 a Celtic Manor, ad operare affinché venga dato l'avvio ad una fase di approfondimento sulle situazioni di conflitto in essere o potenziali a livello mondiale, ripensando a quale ruolo dovrebbero avere gli stati aderenti attualmente alla NATO nel perseguire obiettivi di pace e soluzione di conflitti, valutando se sia ancora utile, di fronte a scenari mondiali completamente mutati rispetto al momento della nascita dell'Alleanza, mantenerla come è attualmente, anche alla luce della crescente collaborazione, in tema di difesa, tra gli stati aderenti all'Unione europea ed alla necessità sempre maggiore di un accresciuto ruolo dell'ONU per il mantenimento della pace nel mondo;
ad operare perché venga superata la visione delle situazioni di conflitto dal solo punto di vista statico ed unilaterale della NATO come "situazione data" a cui, semplicemente, rispondere; promuovendo analisi di tipo sistemico, che considerino le azioni, economiche e militari, degli stati aderenti come potenziali generatrici di effetti, non sempre positivi, sul generarsi di situazioni di conflitto;
ad evitare di considerare qualsiasi crisi in qualsiasi area del mondo come affare di cui doversi occupare, favorendo piuttosto un più fattivo ruolo dell'ONU, e limitando la propria attenzione ed azione internazionale a situazioni in cui l'ONU stessa richiedesse un impegno diretto, o a situazioni in cui fosse minacciata l'integrità dei confini dei Paesi membri, abbandonando la dottrina che assegna alla NATO un ruolo attivo anche nella difesa di ipotetici diritti degli stati aderenti, in luoghi distanti dalla propria terra ed entro i confini di altri stati. Con particolare prudenza va valutato qualsiasi impiego di forze armate per far fronte ad emergenze, quali quella del fenomeno della immigrazione clandestina, che non si risolverà con l'impiego di mezzi armati;
a svolgere un'opera di mediazione, e non di parte, nella situazione creatasi in Ucraina, superando i vecchi schematismi del periodo della guerra fredda, dando nuovo impulso alle relazioni tra la l'Alleanza e la Federazione Russa, prevedendo la ripartenza della "collaborazione per la pace" (Partnership for Peace, PfP) avviata nel maggio 2002;
a sostenere, in un quadro di perseguimento di risparmio economico nella collaborazione di una più integrata difesa europea, in vista del prossimo vertice NATO di settembre 2014 a Celtic Manor, l'opportunità di coordinare lo sforzo degli alleati europei verso il perseguimento di un progressivo disarmo, e puntando a valorizzare forme di cooperazione multinazionale;
a rifiutare la logica della visione del mondo secondo una divisione tra Paesi amici (aderenti e partner NATO) e nemici, diversamente da quanto previsto dal Concetto Strategico del 2010, e in vista del prossimo vertice NATO di settembre 2014 a Celtic Manor, perseguendo la pace mondiale piuttosto che la costruzione di egoistici spazi di sicurezza relegati al contesto europeo ed euro-atlantico;
a perseguire, anche in occasione del vertice NATO di settembre 2014, l'obiettivo globale di un mondo libero da armi nucleari, promuovendo politiche finalizzate alla riduzione negoziata delle armi nucleari tattiche e alla modernizzazione dei regimi di controllo degli armamenti convenzionali, attraverso misure di rafforzamento della trasparenza reciproca;
a contribuire a rafforzare il ruolo dell'Alleanza nel promuovere la conoscenza e la piena attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1325 del 31 ottobre 2000 e delle Risoluzioni ad essa collegate su donne, pace e sicurezza, riconoscendo l'impatto unico e sproporzionato che i conflitti armati hanno sulla quotidianità delle donne in ogni parte del mondo, valorizzando il ruolo crescente che le donne possono avere nella prevenzione e soluzione dei conflitti internazionali, e promuovendo la partecipazione delle donne come agenti attivi della pace e della sicurezza;
a riconoscere, in occasione del vertice NATO di settembre 2014, il leale contributo fornito da soldati e civili alle operazioni svolte in Afghanistan, pur nella negativa valutazione della presenza militare in quell'area ed alla sostanziale pochezza degli obiettivi raggiunti, prevedendo l'immediata conclusione della fase dell'intervento militare armato e accompagnando il Paese senza bisogno di impiegare forze armate, mediante assistenza economica e sociale, promozione dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dello stato di diritto, verso una piena e durevole pacificazione;
ad operare perché la soluzione della delicata vicenda che vede, a distanza ormai di due anni, detenuti in India due fucilieri della Marina militare italiana possa trovare soluzione in un ambito internazionale che coinvolga tutti gli organismi attivi nel contrasto mondiale al fenomeno della pirateria, tra cui spicca l'Alleanza atlantica, tuttora impegnata nell'operazione Ocean Shield.
(7-00124)
COTTI