• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00994 a giugno 2014, Vincenzo Pozzi, commissario governativo straordinario per il progetto del Corridoio tirrenico meridionale (nonché ex presidente Anas, condannato dalla Corte dei conti per danno...



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00994presentato daDAGA Federicatesto diGiovedì 7 agosto 2014, seduta n. 281

DAGA, BUSTO, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, SEGONI, TERZONI, VIGNAROLI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
a giugno 2014, Vincenzo Pozzi, commissario governativo straordinario per il progetto del Corridoio tirrenico meridionale (nonché ex presidente Anas, condannato dalla Corte dei conti per danno erariale in seguito allo scandalo consulenzopoli – meccanismo messo in piedi dalla società stradale, con cui venivano esternalizzate, senza gara d'appalto, attività «generiche e indeterminate», che si traducevano in compensi precisi e ripetuti) ha annunciato l'apertura dei cantieri dell'autostrada Roma-Latina per l'aprile 2015 e l'apertura al traffico per il marzo 2021 per un costo lordo pari a 2.728,7 milioni di euro;
in merito al corridoio tirrenico meridionale, in data 17 marzo 2014, è stata già presentata l'interrogazione a risposta orale (n. 3-00695) presentata dalla deputata Federica Daga e firmata da tutti i membri della Commissione ambiente del M5S, che, ad oggi, non ha avuto risposta dai Ministri interrogati (pur rimanendo valide tutte le gravi criticità rilevate nella premessa della precedente interrogazione, in particolar modo il parere della Corte dei Conti – che, nell'aprile 2013, ha ricusato la delibera del CIPE n. 86 del 2012 concernente il piano economico-finanziario dell'opera, considerandola illegittima – si ribadisce ancora una volta che il progetto della bretella autostradale, oltre ad avere un gravissimo impatto ambientale incidendo su zone pluritutelate sul piano archeologico, naturalistico, fluviale, e altro crea danni insormontabili ai residenti delle aree coinvolte dall'opera);
con la delibera del 2012, il CIPE ha approvato il progetto definitivo dell'opera riferendosi ad una valutazione di impatto ambientale risalente ad oltre nove anni prima (infatti, l'unica procedura di VIA statale che risulta aver interessato la tratta completa è quella del 2004, redatta sul progetto preliminare, mentre nel 2012 la commissione ha effettuato la VIA unicamente sulla variante in nuova sede, ovvero sul tratto del percorso tra il chilometro 0,0 e il chilometro 5,400), disinteressandosi del restante percorso e del fatto che in questi anni sia sorto un intero, nuovo e popoloso insediamento umano, il quartiere «Torrino Mezzocammino»;
il progetto relativo alla realizzazione del tratto autostradale va ad interferire con ben tre siti tutelati dalla direttiva 92/43/CEE Habitat (si tratta, nello specifico, della ZPS o zona di protezione speciale IT 603030084, Castel Porziano – Tenuta Presidenziale, del SIC o Sito di Importanza comunitaria IT 6030053, Sughereta di Castel di Decima e del SIC IT 6030028, Castel Porziano);
il regime del silenzio-assenso non trova applicazione in materia di tutela ambientale: a tal riguardo, durante la conferenza di servizi del 7 febbraio 2012, la riserva naturale statale del litorale romano non si è in alcun modo pronunciata in merito alla realizzabilità dell'opera in questione sul territorio della riserva medesima;
la Soprintendenza per i beni archeologici di Roma e la direzione generale per le antichità hanno espressamente richiesto modifiche progettuali al fine di rendere compatibile con il patrimonio archeologico tutelato, ma il MIBAC, trascurando a giudizio degli interroganti le carenze istruttorie, la mancanza dei pareri positivi delle soprintendenze e la presenza di numerosissimi e importanti vincoli, ha rilasciato il parere limitandosi a dettare una serie di prescrizioni (infatti, la soprintendenza con la nota del 3 aprile 2012, riferendosi al progetto in questione, ha testualmente ribadito: «Sono investiti direttamente e indirettamente, il complesso dei boschi litorali, il reticolo idrico, le geomorfologia del territorio [...] con rottura permanente nella continuità della rete ecologica, nel complesso intreccio di presenze archeologiche e storiche»);
il presidente dell'Ance Lazio, Stefano Petrucci, ha pubblicamente affermato di essere contrario a voler «ricorrere a una concessione all'italiana, come quella che si sta concretizzando: una soluzione che è destinata a produrre costi pubblici crescenti, tempi incerti e ben più lunghi di quelli programmati, disagi alle popolazioni locali e marginali vantaggi all'economia e all'occupazione locale» e ha invitato il Presidente del Consiglio dei ministri Renzi e il presidente della regione Zingaretti a valutare la proposta, in alternativa alla concessione ai privati, di utilizzare l'attuale contributo pubblico di 468 milioni di euro per la messa in sicurezza della attuale Pontina (dai dati ACI 2012, la SR 148 nel tratto in esame Roma Tor de’ Cenci – Latina risulta la terza strada per numero di incidenti per km d'Italia e, in base ad analisi fatte dai tecnici dell'Ance, questa scelta consentirebbe in meno di tre anni, di dare una risposta concreta alle esigenze di sicurezza e di miglioramento anche in termini di efficienza e di fluidità di traffico, oltre a favorire nuova occupazione, creando importanti opportunità di lavoro a livello locale) –:
se i Ministri interrogati, alla luce dei rilevanti fatti evidenziati in questa (e nella precedente) interrogazione, intendano intraprendere delle azioni che possano realmente garantire dei benefici alla collettività, e nello specifico, se non ritengano di gran lunga più opportuno, prioritario e inderogabile mettere in sicurezza l'attuale viabilità di collegamento tra Roma e Latina, piuttosto che continuare a finanziare faraoniche opere pubbliche con infiniti tempi di realizzazione. (3-00994)