• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/02611 GIBIINO, ALBERTI CASELLATI, ALICATA, AMORUSO, ARACRI, AURICCHIO, BOCCA, CARDIELLO, CERONI, D'AMBROSIO LETTIERI, FALANGA, FLORIS, GALIMBERTI, GASPARRI, GIRO, IURLARO, MALAN, MANDELLI,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02611 presentata da VINCENZO GIBIINO
giovedì 7 agosto 2014, seduta n.302

GIBIINO, ALBERTI CASELLATI, ALICATA, AMORUSO, ARACRI, AURICCHIO, BOCCA, CARDIELLO, CERONI, D'AMBROSIO LETTIERI, FALANGA, FLORIS, GALIMBERTI, GASPARRI, GIRO, IURLARO, MALAN, MANDELLI, MATTEOLI, MESSINA, MINZOLINI, PELINO, RAZZI, RIZZOTTI, SCILIPOTI, SCOMA, SERAFINI, VILLARI, ZIZZA, ZUFFADA, BARANI, COMPAGNONE, D'ANNA, Mario FERRARA, LANGELLA, Giovanni MAURO, MILO, NACCARATO, RUVOLO, SCAVONE, AIELLO, AUGELLO, BILARDI, FORMIGONI, TORRISI, ARRIGONI, CENTINAIO, CROSIO, DIVINA, VOLPI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

il mercato delle automobili in Italia nel mese di maggio 2014, in termini di vendita di nuove automobili, ha perso il 3,8 per cento rispetto all'anno precedente;

il gruppo Fiat ha immatricolato in Italia a maggio 36.720 vetture, ben l'11,03 per cento in meno rispetto allo stesso mese del 2013, quando erano state immatricolate 41.273 vetture. La quota mercato del gruppo è scesa dal 30,16 per cento dello scorso anno al 27,9 per cento, in flessione del 2,26 per cento;

dai dati pubblicati sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è emerso altresì che, nel mese di maggio 2014, sono stati registrati 349.883 trasferimenti di proprietà di auto usate, in calo del 9,99 per cento rispetto a maggio 2013, durante il quale ne furono registrati 388.727;

per quanto concerne la Fiat, nei primi 5 mesi del 2014, ha immatricolato oltre 177.000 vetture, con una flessione dell'1,32 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013. La quota mercato però è passata dal 29,48 per cento dei primi 5 mesi del 2013 al 28,20 per cento dei medesimi mesi del 2014, con una flessione negativa dell'1,28 per cento. A maggio, il marchio del gruppo che ha registrato il calo maggiore è stato quello dell'Alfa Romeo (con un calo del 18,86 per cento), seguito da Fiat (12,40) e Lancia (con un calo del 6,27 per cento);

l'eccezione negativa dell'Italia non ha bloccato però la crescita del mercato europeo dell'auto che, sempre nel mese di maggio, ha ottenuto il nono aumento consecutivo, con 1.133.727 consegne ed un incremento del 4,3 per cento nei Paesi dell'Unione europea e dell'Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera);

la crescita più rilevante, in termini percentuali, è stata registrata nei Paesi che non hanno adottato la moneta unica (con un aumento del 7,8 per cento) mentre l'eurozona ha registrato un incremento del 3,3 per cento;

il presidente di Centro studi promoter, dottor Gian Primo Quagliano, rileva inoltre che, nell'eurozona, sono i Paesi della fascia meridionale ad aver fatto registrare i progressi più consistenti per recuperare gli effetti negativi "delle politiche di austerità imposte da Bruxelles": la Grecia è cresciuta del 42,3 per cento, il Portogallo del 36,5, Cipro del 24,2 e la Spagna del 18,9 per cento. Unica eccezione, l'Italia, in flessione complessiva del 3,8 per cento;

considerato che:

il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, in data 28 luglio ha affermato che vi sarebbero al vaglio dell'Esecutivo strumenti diversi dagli incentivi classici, sul modello della defiscalizzazione degli edifici, per far fronte alla grave e perdurante crisi del mercato automobilistico italiano;

il primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo, durante la discussione in 5ª Commissione permanente (Programmazione economica, bilancio) dell'AS 1120, recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)", ha depositato l'emendamento 6.321 all'rt. 6 del disegno di legge volto alla soppressione del superbollo introdotto dal Governo Monti nel 2011 con l'art. 23, comma 21, del decreto-legge n. 38 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011;

dopo un acceso dibattito in Commissione ha ritirato l'emendamento e lo ha convertito in ordine del giorno (G/1120/164/5) che il Governo Letta ha accolto;

a giudizio degli interroganti né il precedente Governo Letta né l'attuale Renzi hanno fatto nulla per rimediare agli errori del passato cancellando l'iniqua tassa che ha concorso a diminuire gli introiti per lo Stato di oltre 7 miliardi di euro;

ciò ha causato la perdita di migliaia di posti di lavoro, ha fatto calare drasticamente fatturati aziendali e ha costretto le imprese a delocalizzare all'estero la produzione;

il balzello che il Governo Monti riteneva che potesse creare svariati milioni di euro di gettito per le casse dell'erario, in realtà, ha causato esclusivamente un mancante introito di IVA derivante dalla diminuzione della vendita delle autovetture e, di conseguenze, dalla tasse di registro, dal bollo e dai profitti aziendali,

si chiede di sapere:

quali orientamenti i Ministri in indirizzo intendano esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per porre rimedio all'annosa questione della crisi del mercato automobilistico italiano;

se ritengano di assumere iniziative di competenza per promuovere la soppressione del comma 21 dell'articolo 23 del decreto-legge n. 98 del 2011 e in caso negativo quali misure alternative voglia adottare per ridurre la pressione fiscale nel campo automobilistico;

se ritengano di assumere iniziative volte alla riduzione delle accise sui carburanti e in particolare quelle relative a situazioni non più emergenziali.

(4-02611)