• Testo DDL 814

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Atto a cui si riferisce:
S.814 Disposizioni a favore della ricostruzione architettonica e strutturale de L'Aquila e dei Comuni fuori dal cratere colpiti dal sisma del 6 aprile 2009


Senato della RepubblicaXVII LEGISLATURA
N. 814
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa dei senatori PELINO, BRUNO, ALBERTI CASELLATI, LIUZZI, CASSANO, GALIMBERTI, MUSSOLINI, VICECONTE, CALIENDO, MARINELLO, COLUCCI, GIRO, GIBIINO e LANGELLA

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA L’11 GIUGNO 2013

Disposizioni a favore della ricostruzione architettonica e strutturale de L'Aquila e dei comuni fuori dal cratere colpiti dal sisma del 6 aprile 2009

Onorevoli Senatori. -- Gli eventi sismici che hanno interessato la provincia de L'Aquila e gli altri comuni della regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009, oltre alla dolorosa perdita di vite umane, hanno provocato un danno socio-economico di grande rilevanza all'intera regione.

A seguito dei suddetti eventi, il Governo ha immediatamente emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 aprile 2009 con cui è stato dichiarato il rischio di compromissione degli interessi primari; con altro decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, emanato nella stessa data, è stato quindi dichiarato, fino al 31 dicembre 2010, lo stato di emergenza ai sensi dell'articolo 5, comma 1, della legge n. 225 del 1992, conferendo al Capo del Dipartimento della protezione civile i poteri di Commissario delegato come previsto dall'articolo 5, comma 4, della stessa legge n. 225 del 1992.

Lo stato di emergenza è stato poi prorogato al 31 dicembre 2011 dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 dicembre 2010 e, successivamente, fino al 31 dicembre 2012 con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 dicembre 2011. L'articolo 67-bis del decreto-legge n. 83 del 2012 ha anticipato la fine della fase emergenziale al 31 agosto 2012.

Inoltre, al fine di assicurare la necessaria assistenza, il soccorso e la sistemazione delle popolazioni colpite dal sisma e per la rimozione di ogni situazione che determinasse pericolo per le popolazioni, è stata emanata una serie di ordinanze, e ulteriori decreti e circolari, in particolare i due decreti del Commissario delegato (n. 3 del 16 aprile 2009 e n. 11 del 17 luglio 2009) con cui sono stati individuati i comuni colpiti dal sisma.

Con il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134 (articoli da 67-bis a 67-sexies) sono state poi introdotte numerose disposizioni finalizzate alla chiusura della gestione emergenziale e per la ricostruzione, lo sviluppo e il rilancio dei territori interessati dal sisma del 6 aprile 2009.

Con riferimento agli stanziamenti e alle assegnazioni recenti, si evidenzia che l'articolo 23, comma 12-septies, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, al fine di assicurare la stabilità dell'equilibrio finanziario, anche per garantire la continuità del servizio smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ha disposto l'assegnazione al comune de L'Aquila e ai comuni del cratere (come individuati dai due decreti del commissario delegato n. 3 e n. 11 del 16 aprile e del 17 luglio 2009), di un contributo straordinario per l'esercizio 2012, sulla base dei maggiori costi sostenuti o delle minori entrate conseguite, derivanti dalla situazione emergenziale, nel limite di complessivi 35 milioni di euro (26 milioni per il comune de L'Aquila, 4 milioni per i comuni del cratere e 5 milioni per la provincia de L'Aquila).

Per la copertura dello stanziamento viene corrispondentemente ridotta l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 14, comma 1, del decreto-legge n. 39 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2009.

Relativamente all'esercizio 2013, l'articolo 1, comma 289, della legge n. 228 del 2012 (legge di stabilità 2013) ha previsto, per le stesse finalità, l'assegnazione di un contributo di 35 milioni di euro (26 milioni per il comune de L'Aquila; 4 milioni per gli altri comuni del cratere e 5 milioni di euro per la provincia de L'Aquila).

Il comma 417 dell'articolo 1 della legge n. 228 del 2012 ha autorizzato, fino e non oltre il 30 giugno 2013, per le ultimative emergenziali esigenze di personale del comune de L'Aquila, anche in deroga alle vigenti normative limitative delle assunzioni in materia di impiego pubblico, la proroga dei contratti del personale a tempo determinato impiegato nei settori urbanistico e delle politiche sociali, per le azioni a sostegno del recupero del patrimonio immobiliare e dell'identità sociale e culturale cittadina. Per le finalità indicate la disposizione autorizza la spesa di 1,5 milioni di euro, a valere sui fondi di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 39 del 2009.

Nella seduta del 21 dicembre 2012 il CIPE ha approvato l'assegnazione di 2.245 milioni di euro a favore degli interventi di ricostruzione nella regione Abruzzo a seguito degli eventi sismici dell'aprile 2009 a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, con copertura a carico delle residue disponibilità di cui alla delibera CIPE n. 35 del 2009. Nella seduta dell'8 marzo 2013 il CIPE ha approvato l'aggiornamento dei fabbisogni e la riprogrammazione delle risorse assegnate con la delibera n. 47 del 2009. L'aggiornamento riguarda in particolare il «terzo piano stralcio» deliberato nel 2011, per circa 164,8 milioni di euro, fermo restando il valore complessivo dell'assegnazione pari a 226,4 milioni di euro.

Infine, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 ottobre 2012 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 301 del 28 dicembre 2012) si è provveduto a ripartire le risorse rivenienti dai risparmi conseguiti mediante la riduzione dei contributi in favore dei partiti e dei movimenti politici, disposta dall'articolo 16, comma 1, della legge 6 luglio 2012, n. 96. Ai territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 sono stati assegnati 10 milioni di euro (Documenti -- Temi dell'attività parlamentare, Camera dei Deputati).

Il presente disegno di legge, analogamente a quello depositato in data 8 maggio 2013, d'iniziativa della prima firmataria e altri (atto Senato n. 627), muove dalla necessità di garantire risorse certe anche a favore dei comuni fuori dal cratere ugualmente danneggiati, al fine di accelerare la fase di ricostruzione e dare in tal modo anche alle popolazioni delle altre zone colpite dal sisma un forte segnale dell'impegno delle Istituzioni.

Per i motivi suesposti, si auspica che le istituzioni favoriscano al più presto l'esame e l'approvazione delle iniziative volte ad ottimizzare tempi e risorse, al fine di poter dare alle popolazioni colpite un forte segnale, che ridia loro la certezza -- e non solo la speranza -- del fatto che la ricostruzione è un problema nazionale, che deve vedere impegnato anche il Governo centrale nei prossimi anni, sino a quando L'Aquila e i paesi colpiti torneranno al loro antico splendore.

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

1. È autorizzato lo stanziamento di 300 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, per la riparazione dei danni subìti dai comuni fuori cratere colpiti dal sisma nei territori delle provincie abruzzesi de L'Aquila, Pescara, Teramo e Chieti, rientranti nel comma 3 dell'articolo 1 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, e per i quali l'entità dei danni è stata certificata mediante le schede AeDES di primo rilevamento redatte dai tecnici della protezione civile, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 maggio 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 113 del 17 maggio 2011, nel corso dei sopralluoghi effettuati in massima parte nei centri storici dei suddetti comuni.

2. Le risorse di cui al comma 1 sono iscritte in apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Al relativo onere, pari a 300 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2013 al 2015, si provvede mediante corrispondente riduzione permanente di tutte le dotazioni finanziarie di parte corrente del bilancio dello Stato iscritte, nell'ambito delle spese rimodulabili del bilancio dello Stato di cui all'articolo 21, comma 5, lettera b), della legge 31 dicembre 2009, n. 196.