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Atto a cui si riferisce:
S.1/00301 premesso che: nel 2007, sotto il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore Pecoraro Scanio del Governo Prodi, venne istituito il sistema di controllo...



Atto Senato

Mozione 1-00301 presentata da LAURA PUPPATO
venerdì 8 agosto 2014, seduta n.303

PUPPATO, ALBANO, ANITORI, BIGNAMI, CARIDI, CERONI, COMPAGNONE, CONTE, DE PIETRO, FASIOLO, FAVERO, Elena FERRARA, GIBIINO, IDEM, LAI, LO GIUDICE, MARINELLO, MASTRANGELI, RUTA, SAGGESE, ZIZZA - Il Senato,

premesso che:

nel 2007, sotto il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore Pecoraro Scanio del Governo Prodi, venne istituito il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, comunemente detto SISTRI, con il fine di combattere le ecomafie attraverso la digitalizzazione dell'intero sistema di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, in particolare quelli pericolosi;

allo stato attuale il sistema non è, nei fatti, mai entrato in funzione, perché prorogato per ben 8 volte (di cui l'ultima il 31 ottobre 2013 ne ha sancito, nei fatti, la sospensione) o perché collassato all'avvio, com'è avvenuto nell'ottobre 2011 con il tristemente noto click day;

considerato che:

già il 5 settembre 2008, con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, veniva posto il segreto amministrativo su tutti gli atti riguardanti la concessione del progetto SISTRI a Finmeccanica, attraverso la controllata Selex service management, giustificando tale decisione con la necessità di dover proteggere le "avanzatissime tecnologie militari" che sarebbero state utilizzate dall'azienda concessionaria;

l'iniziativa assunta attraverso il decreto appare alquanto incomprensibile soprattutto se si considera che a settembre 2008, come ben ricostruito da "la Repubblica", non era dato conoscere alcun dettaglio sul progetto che sarebbe diventato il SISTRI; la secretazione di tali atti, dunque, risulta essere "preventiva", una pratica quantomeno insolita e assai poco trasparente, e più probabilmente come tale rivolta a sottrarre al mercato i relativi affidamenti;

l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, dopo due anni di indagini e relativa istruttoria finale, ha depositato infatti l'8 maggio 2014 la deliberazione n.10 con la quale dichiara che l'iter con cui è avvenuta l'assegnazione a Selex non "non trova riscontro in alcun modello normativo che disciplina i contratti pubblici";

il contratto tra Selex e il Ministero dell'ambiente, redatto e firmato in gran segreto, prevedeva circa 100 milioni di euro di entrate all'anno per Selex, di cui 28 milioni a carico dello Stato e un'altra quota variabile tra i 65 e i 70 milioni a carico dei soggetti che avrebbero dovuto iscriversi al sistema, tramite un contributo da versare a Finemeccanica-Selex;

Selex avrebbe in totale beneficiato di entrate di almeno 500 milioni di euro in complesso, ai danni di circa 400.000 aziende che hanno versato quella che a tutti gli effetti è una tassa, denominata infatti nelle cronache giornalistiche "tassa Finmeccanica", pur non essendo mai stata correlata ad un servizio utile, non essendo mai partito il sistema;

al fine di riscuotere il contributo di "iscrizione" al sistema SISTRI il Ministero, con il decreto ministeriale 17 dicembre 2009, ha redatto l'elenco delle categorie con obbligo di iscrizione e di pagamento, senza però prevedere alcuna sanzione per chi venisse meno al tale obbligo;

rilevato che:

tale iniziativa ha fatto registrare adesioni spontanee da parte di circa 360.000 tra aziende e trasportatori;

ciononostante, Selex anziché contribuire a migliorare il sistema ha chiesto ed ottenuto dal Governo l'applicazione di una sanzione a carico delle aziende non iscritte, cosa che è avvenuta nel dicembre 2010, ovvero 10 mesi prima del già ricordato click day che ha messo in evidenza tutte le falle di un sistema concepito male e realizzato peggio;

considerato che:

il contratto con Selex prevedeva la fornitura di una black box e di una chiavetta USB per le aziende e i trasportatori che fossero interessati al sistema;

tale strumentazione è stata fornita dall'azienda Viacom che affitta black box ai privati per 35 euro annui, a fronte dei 500 euro annui che il Ministero spende da contratto per il medesimo servizio, con un rincaro del 1.500 per cento;

in considerazione delle gravi carenze ed inefficienze e delle fallite sperimentazione che il sistema ha fino ad oggi dimostrato, appare alquanto legittimo sostenere che o le "avanzatissime tecnologie militari" di cui si parlava nel decreto interdittivo manifestino incompetenza tecnica (il che renderebbe assolutamente necessaria una verifica dell'intera strumentazione in dote all'Esercito e alla Marina italiani per evitare che i fatti ascritti al SISTRI si ripetano) oppure che si è di fronte ad una colossale truffa da parte di Selex ai danni del Paese e di centinaia di migliaia di imprese;

a giudizio dei firmatari del presente atto di indirizzo, anche in considerazione delle gravi vicende che hanno coinvolto il management di Finmeccanica, la seconda ipotesi apparirebbe assai più plausibile e potrebbe avvalorare il sospetto che il SISTRI sia stato ideato e progettato per non entrare mai in funzione, ma solo allo scopo di drenare denaro dalle casse dello Stato e delle imprese operanti sul territorio italiano; inoltre, dulcis in fundo, essendo Selex una controllata di Finemeccanica, si potrebbe configurare un'incredibile truffa da parte di una controllata dello Stato ai danni dello stesso Stato;

considerato, inoltre, che

a seguito del parere sul progetto reso dalla Direzione generale vigilanza lavori servizi e forniture DigitPA il 3 maggio 2012 ed inviato, per i profili di competenza Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, il consiglio della stessa Autorità «ritiene che l'affidamento del progetto SISTRI non sia conforme all'art. 17, comma 1 del Codice dei contratti pubblici nella versione vigente al tempo dell'affidamento stesso e prima della modifica apportata a tale disposizione ad opera dell'art. 33, comma 3, del decreto legislativo n. 208/2011 (in vigore dal 15 gennaio 2012), nei limiti e secondo le motivazioni espresse nella parte in diritto; ritiene in particolare che il progetto SISTRI - per quanto sia stato oggetto di secretazione - non sembra rientrare nell'ambito quanto meno soggettivo individuato dal predetto art. 17, relativamente alla procedura finalizzata alla ricerca dell'esecutore delineata nel successivo comma 4; conseguentemente, il provvedimento di secretazione avrebbe potuto al più legittimare una procedura di gara, nella quale accanto ai requisiti ordinari per partecipare ed eseguire previsti dalla normativa (requisiti generali e speciali), si sarebbe dovuto richiedere agli operatori il possesso dell'abilitazione di sicurezza; dà mandato alla Direzione Generale Vigilanza Lavori Servizi e Forniture affinché comunichi la presente delibera al competente Ministero; dà altresì mandato per l'invio del presente provvedimento - sulla base del comma 13 dell'art. 6 del Codice alla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Napoli, alla Procura generale della Corte dei conti e al Nucleo Polizia Tributaria di Napoli, per i profili di competenza»,

impegna il Governo:

1) a verificare e riconsiderare con la massima urgenza l'intero iter che ha portato all'attuale situazione del SISTRI;

2) ad annullare i contratti esistenti senza prevedere ulteriori proroghe che non si rendano necessarie ai fini dell'indizione di una nuova gara;

3) ad aggiudicare la realizzazione di un sistema efficace di tracciabilità dei rifiuti mediante l'applicazione della pratica degli "appalti pubblici pre-commerciali", che la Commissione europea ha individuato come linea di azione prioritaria per la conclusione di contratti tra acquirente pubblico e imprese, utile a garantire la condivisione dei rischi e dei benefici, l'adozione di soluzioni innovative, le condizioni di qualità e di sicurezza del settore di riferimento;

4) qualora dovessero emergere fatti con rilevanza penale a carico della controllata di Finmeccanica, a costituirsi parte lesa presso gli enti preposti per avere ristoro dei fondi stanziati a favore di Selex per la progettazione e la realizzazione del sistema SISTRI, al fine di evitare che i costi di questa ennesima "farsa" italiana ricadano ancora una volta sui contribuenti italiani.

(1-00301)