• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/05894 la procura della Repubblica di Firenze ha avviato un'inchiesta sui lavori Tav a Firenze che a gennaio hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di ben 31 persone tra cui...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05894presentato daARTINI Massimotesto diMartedì 26 agosto 2014, seduta n. 282

ARTINI, SEGONI, GAGNARLI, BALDASSARRE e BONAFEDE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la procura della Repubblica di Firenze ha avviato un'inchiesta sui lavori Tav a Firenze che a gennaio hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di ben 31 persone tra cui funzionari e amministratori pubblici;
le indagini mettono in luce sistemi corruttivi anche all'interno delle pubbliche amministrazioni e si concentrano sull'illecito smaltimento dei fanghi e dei materiali di risulta evidenziando a mancanza di opportune norme di sicurezza dei materiali e dei macchinari;
le terre da scavo da conferire a Cavriglia sarebbe andato a formare delle colline schermo di circa 3.550.000 metri cubi, mentre la cubatura totale prevista per le terre di scavo provenienti dal fresamento del sottoattraversamento di Firenze sarebbe stato di circa 2.450.000 metri cubi: questo lascerebbe lo spazio ad altri 1.100.000 metri cubi di provenienza non specificata, in parte provenienti dall'esecuzione della stazione Foster, ma che in parte sarebbero potuti arrivare anche da altre realtà «critiche» ed esposte a simili «sistemi corruttivi» ipotizzati dal tribunale di Firenze;
secondo quanto riportato dalla stampa locale (La Repubblica, edizione di Firenze 6 agosto 2014) «a Campo di Marte, ancora per un bel po’, non si muoverà foglia. Soprattutto non si smuoverà terra. Prima di estrarre materiale dal sottosuolo di Firenze, infatti, bisognerà stabilire con certezza se si tratti di rifiuti o di semplici rocce. Una volta per tutte. E per farlo Nodavia, che a marzo ha affidato la consulenza tecnica al Cnr, ha chiesto e ottenuto proprio ieri dal Ministero dell'ambiente una proroga di altri 8 mesi alla «sospensione cautelare» del Piano di utilizzo delle terre. È il tempo necessario, secondo geologi e chimici del Consiglio nazionale delle ricerche, a stabilire con esattezza se i 2 milioni e 850 mila metri cubi (più o meno 5,7 milioni di tonnellate) di smarino che Italferr e Nodavia progettano di estrarre dalle gallerie sotterranee possano davvero essere utilizzati come «pongo» per costruire una collina a Santa Barbara; se davvero con quel materiale, miscelato e modificato con gli additivi chimici sprigionati dalla maxi fresa Epb durante le trivellazioni, sia «idoneo» a costruire la montagnola che dovrà fare da «schermo» estetico alla centrale Enel di Cavriglia»;
sempre secondo quanto riferito da Repubblica «nel 2007, quando il gruppo Ferrovie consegnò la commessa, Nodavia, capitanata da Coopsette, vinse la gara con un'offerta da 695 milioni. Oggi l'aumento dei costi è lievitato oltre i 750 milioni. “Lo stop dice l'ingegner Duccio Astaldi, presidente di Condotte – non riguarda la stazione Foster, li i lavori sono già ripartiti. Tre giorni fa è stata installata la prima colonna per la palificazione delle fondamenta. In questo momento stiamo riattivando i contratti con le aziende subappaltatrici, ma non intendiamo perdere tempo, a settembre contiamo di accelerare”»;
la Direzione Valutazioni Ambientali del Ministero nel novembre 2013 ha «sospeso i lavori chiedendo a Nodavia di affidare a un “soggetto pubblico” il compito di verificare la natura delle terre»;
sempre secondo quanto riferito dai media locali la fresa Monnalisa non sarà più utilizzata per i lavori del sottoattraversamento –:
se intenda fornire ogni utile dettaglio sul nuovo crono programma dei lavori e sulle variazioni del quadro economico per la realizzazione del tratto fiorentino della Tav;
se intenda rivedere il conferimento delle rocce e terre da scavo nell'area mineraria di Santa Barbara a Cavriglia (Arezzo), specificando le alternative al sito valdarnese e l’iter seguito per la classificazione dei materiali di risulta;
se sia stata finalmente prevista una nuova ed imparziale attività di monitoraggio e di vigilanza sui lavori relativi al sottoattraversamento Tav di Firenze e sul conferimento dei fanghi di risulta;
se intenda specificare luoghi nei quali vengono attualmente destinati e smaltiti i fanghi di risulta, per quanto concerne i lavori alla stazione Foster;
se intenda rivedere complessivamente il progetto, anche alla luce dei recenti sviluppi giudiziari, dell'impatto ambientale e dell'enorme aumento dei costi relativi alla realizzazione dell'opera, privilegiando il potenziamento delle linee di superficie in modo da favorire sia il trasporto di lungo percorso che quello regionale e suburbano;
se intenda finalmente coinvolgere direttamente le amministrazioni locali e i comitati di cittadini nell’iter procedurale dell'opera. (4-05894)