• Testo DDL 36

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Atto a cui si riferisce:
S.36 Distacco dei comuni di Cortina d'Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia dalla regione Veneto e loro aggregazione alla regione autonoma Trentino-Alto Adige/Sudtirol, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione


Senato della RepubblicaXVII LEGISLATURA
N. 36
DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE
d’iniziativa dei senatori ZELLER, BERGER e PANIZZA

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 15 MARZO 2013

Distacco dei comuni di Cortina d'Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana
e Colle Santa Lucia dalla regione Veneto e loro aggregazione alla regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, ai sensi dell'articolo 132,
secondo comma, della Costituzione

Onorevoli Senatori. -- Il 5 novembre 2007 l'ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione ha proclamato l'esito positivo del referendum popolare favorevole al distacco territoriale dei comuni di Cortina d'Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia dalla regione Veneto e la loro aggregazione alla regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, nell'ambito della provincia autonoma di Bolzano, con conseguente pubblicazione del comunicato della Presidenza del Consiglio dei ministri nella Gazzetta Ufficiale dell'8 novembre 2007.

La regione Trentino-Alto Adige/Südtirol ha fornito in tempo utile il parere favorevole all'annessione dei comuni oggetto della consultazione referendaria, a norma della procedura prevista dall'articolo 132, secondo comma, della Costituzione.

La Costituzione prevede, dunque, una legge della Repubblica anche qualora la richiesta di distacco o di aggregazione riguardi le province o i comuni di regioni a statuto speciale; a norma della legge 25 maggio 1970, n. 352, il Ministro dell'interno, entro sessanta giorni dalla proclamazione dell'esito referendario nella Gazzetta Ufficiale presenta al Parlamento un disegno di legge in tal senso.

Si rende pertanto necessario chiedere con il presente disegno di legge costituzionale il perfezionamento della procedura avviata con il referendum popolare del 28 e 29 ottobre 2007. Un referendum in cui, secondo i dati forniti dalla prefettura-ufficio territoriale del Governo di Belluno, hanno partecipato complessivamente 4.878 elettori: 3.643 a Cortina d'Ampezzo, 965 a Livinallongo del Col di Lana e 270 a Colle Santa Lucia, di cui il 78,86 per cento (76,53 a Cortina d'Ampezzo, 86,42 a Livinallongo del Col di Lana e 83,33 a Colle Santa Lucia) si è dichiarato favorevole al distacco dei tre comuni dalla regione Veneto e all'aggregazione alla regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, contro il solo 20,27 per cento (22,75 a Cortina d'Ampezzo, 12,33 a Livinallongo del Col di Lana e 15,18 a Colle Santa Lucia) che si è dichiarato contrario.

I Ladini sono una minoranza linguistica situata nel cuore delle Dolomiti e suddivisa in tre province differenti: Bolzano (Val Badia e Val Gardena), Trento (Val di Fassa) e Belluno (Fodom, Col e Anpezo).

Caratteristiche di tali popolazioni sono la parlata, una cultura e una coscienza di appartenenza tipiche dei gruppi minoritari. Dal 1511 e fino alla Prima guerra mondiale i Ladini erano riuniti nel Tirolo sotto l'impero austro-ungarico e si consideravano da secoli un piccolo popolo a sé stante.

Nella valle d'Ampezzo per molti secoli si è sviluppata e mantenuta una forte componente linguistica legata ai primi insediamenti latino-romani sulle Dolomiti, poi autonomamente evoluti in uno specifico linguaggio e in caratteristici costumi di vita e di tradizione, tutelati principalmente dalla Union di Ladins, fondata ad Innsbruck nel 1905, che nel suo statuto si propose lo scopo dell'unificazione anche politica e amministrativa dei Ladini, poiché essi formavano nel Tirolo un gruppo etnico e linguistico distinto da quello italiano e da quello tedesco.

Con il trattato di pace con cui il Sudtirolo fu annesso all'Italia, invece, i Ladini passarono sotto la sovranità italiana.

Il 5 maggio 1920 i rappresentanti delle cinque valli ladine si radunarono al Passo Gardena per protestare contro il diniego dell'autodeterminazione e per chiedere il riconoscimento di gruppo etnico distinto.

In un primo momento sembrava che il Governo volesse ascoltare le loro richieste e nel censimento del dicembre 1921 gli abitanti poterono dichiararsi ladini. Ma dopo la marcia su Roma del 28 ottobre 1922 uno dei primi provvedimenti dei fascisti fu quello, nel gennaio 1923, di staccare i comuni di Ampezzo, Livinallongo e Colle Santa Lucia dal Sudtirolo per aggregarli alla provincia di Belluno, con il chiaro scopo di italianizzarli e a nulla valsero le proteste della popolazione. Nel gennaio del 1927 fu creata la provincia di Bolzano, ma i Ladini Fassani furono assegnati alla provincia di Trento. In tal modo la dittatura fascista impose iniquamente lo smembramento del popolo ladino in tre parti, tripartizione che permane tuttora, nonostante i Ladini delle province autonome di Trento e di Bolzano godano del riconoscimento da parte dello Stato italiano di minoranza linguistica e, quindi, di apposite tutele nell'ambito di una regione a statuto speciale, mentre lo stesso non è avvenuto per i Ladini rimasti nella provincia di Belluno sotto la giurisdizione della regione ordinaria Veneto, i quali godono dal 1939 solo del riconoscimento di «alloglotti ed allògeni», cioè di lingua ed etnia diverse da quelle italiane. Nel settembre del 1943, quando i tedeschi invasero l'Italia, riunirono i comuni di Ampezzo, Livinallongo e Colle Santa Lucia alla provincia di Bolzano, con grande soddisfazione degli abitanti, ma all'arrivo delle truppe americane nel maggio del 1945, i Comitati di Liberazione Nazionale convinsero gli Alleati a ripristinare la situazione ante-guerra. A nulla valsero le petizioni e le numerose manifestazioni popolari.

La modifica dell'articolo 132 della Costituzione, introdotta dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, consente finalmente a questi comuni di avanzare il diritto alla richiesta di riannessione al Trentino-Alto Adige/Südtirol con il nobile intento di riunificare i territori ladini ingiustamente separati con l'avvento del regime fascista. Le forti motivazioni che hanno spinto i Ladini della provincia di Belluno a chiedere di staccarsi dal Veneto per aggregarsi al Trentino-Alto Adige/Südtirol e quindi alla provincia autonoma di Bolzano affondano le radici nel percorso storico-culturale illustrato e le motivazioni che d'altro canto spingono la regione Trentino-Alto Adige/Südtirol ad esprimere un parere favorevole a tale annessione, contrariamente a tutte le altre richieste pervenute, sono sostanzialmente identiche in quanto le istituzioni locali e nazionali del Trentino-Alto Adige/Südtirol da sempre svolgono una politica di tutela e di riconoscimento delle minoranze linguistiche tedesca e ladina.

Per tutti i motivi esposti ho ritenuto di dover presentare un disegno di legge costituzionale d'iniziativa parlamentare volta a ridisegnare i confini geografici e culturali delle regioni coinvolte, in conformità con la volontà popolare dei cittadini ivi residenti, espressa nel referendum del 28 e 29 ottobre 2007.

DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE

Art. 1.

1. I comuni di Cortina d'Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia sono distaccati dalla regione Veneto e aggregati alla regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, nell'ambito della provincia autonoma di Bolzano, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione.

2. Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale, uno o più decreti legislativi recanti le modifiche o le integrazioni alle disposizioni legislative vigenti che sono strettamente consequenziali al disposto di cui al comma 1 del presente articolo, applicando, ove necessario, la procedura prevista dall'articolo 107 del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, e successive modificazioni.

3. Il Governo è autorizzato ad adottare le disposizioni regolamentari necessarie per l'attuazione della presente legge costituzionale.