Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/05912 come risulta da notizie di stampa, ampiamente riprese anche dai media nazionali, il 15 agosto scorso, nei boschi sopra Pinzolo (Trento), un cercatore di funghi, il signor Daniele Maturi, si è...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-05912presentato daBRAMBILLA Michela Vittoriatesto diGiovedì 4 settembre 2014, seduta n. 283
BRAMBILLA. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
come risulta da notizie di stampa, ampiamente riprese anche dai media nazionali, il 15 agosto scorso, nei boschi sopra Pinzolo (Trento), un cercatore di funghi, il signor Daniele Maturi, si è trovato nei pressi di un'orsa con due cuccioli, che, per una naturale reazione di difesa, l'ha aggredito. L'uomo, medicato in ospedale, è stato giudicato «in condizioni non gravi»;
già il giorno successivo, un'ordinanza contingibile ed urgente firmata dal vicepresidente della provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi – fondamentalmente sulla base della testimonianza dell'aggredito – disponeva la cattura dell'orsa, chiamata Daniza, portata in Trentino dalla Slovenia nell'ambito del progetto di ripopolamento Life Ursus e – secondo un comunicato della PAT – «già da tempo monitorata per aver manifestato anomali atteggiamenti aggressivi nei confronti delle persone». Si tratta di una decisione, spiega il medesimo comunicato, «che prende atto del profilo di pericolosità che si è determinato, sulla base degli accertamenti compiuti dagli organi provinciali competenti, e che impone un intervento urgente per garantire il massimo livello di tutela della pubblica incolumità». L'ordinanza non esclude l'abbattimento «come ipotesi estrema qualora l'animale, durante l'operazione di cattura, dovesse provocare un imminente, grave e non altrimenti evitabile pericolo per gli operatori e per terzi»;
nel parere sollecitato dall'amministrazione provinciale per perfezionare l’iter dell'ordinanza, anche l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), ammette che l'episodio «non va ascritto ad un comportamento anomalo», in quanto «la reazione di difesa dei piccoli nei primi mesi di vita rientra tra i comportamenti parentali naturali della specie», per poi affermare, pilatescamente, che «la cattura per la captivazione permanente rientra tra le azioni previste dal Piano d'azione per la conservazione dell'orso bruno (PACOBACE) in risposta al comportamento registrato»: conclusione alla quale si poteva arrivare, senza neanche entrare nel merito dell'accaduto, semplicemente leggendo il Piano stesso;
che il comportamento dell'orsa Daniza sia stato «perfettamente normale» e non suscettibile di farla classificare come un esemplare «problematico» è confermato dalla relazione dell'etologo Roberto Marchesini, consegnata al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 25 agosto 2014. Secondo l'esperto, «per considerare “deviante” un comportamento animale deve esserci un'aggressione non motivata che avviene al di fuori dell’habitat naturale, mentre nel caso dell'orsa queste condizioni non si sono verificate. Cercare funghi è ovviamente un'attività che porta l'essere umano a frequentare luoghi silvestri dove è possibile entrare in rapporto con gli animali che vi dimorano sulla base di precise esigenze ecologiche – scrive ancora Marchesini – come peraltro compreso dai piani di reintroduzione. Sia chiaro: se si mette in discussione questo punto è lo stesso progetto di reintroduzione che decade»;
non può sfuggire, inoltre, che la provincia autonoma di Trento si arroga il diritto di decidere su una popolazione di orsi – diffusa sul territorio di almeno quattro regioni: oltre al Trentino-Alto Adige, la Lombardia, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia – che è patrimonio indisponibile dello Stato e tutelata nell'interesse della comunità nazionale. Né che gli orsi convivono pacificamente con l'uomo in altre regioni d'Italia e sul territorio di molti Paesi civili (come nel Nord America), dai quali dovremmo mutuare le migliori pratiche. Al contrario, la provincia autonoma di Trento ha modificato unilateralmente l'Accordo interregionale per la protezione dell'orso, inserendovi la definizione di «animale nocivo», cancellata dalla legislazione nazionale nel lontano 1977 –:
se il Ministro non ritenga opportuno impedire l'uccisione e la cattura dell'orsa Daniza sulla base di un provvedimento che appare sostanzialmente in contrasto con le leggi dello Stato e con gli interessi della comunità nazionale, riaffermare l'impegno del nostro Paese nel piano di ripopolamento dell'orso bruno e predisporre adeguate campagne formative e informative per i residenti e i turisti nelle aree interessate dal progetto;
se non intenda intervenire in merito all'unilaterale modifica dell'Accordo PACOBACE per quanto riguarda la definizione di animale nocivo e per la previsione della captivazione permanente e dell'uccisione;
se non ritenga di disporre urgentemente un proprio studio sulle condizioni degli orsi già detenuti in captivazione permanente al fine di poterli reimmettere in natura e, in caso contrario, se i luoghi di detenzione siano muniti delle autorizzazioni prescritte dal decreto legislativo n. 73 del 2005 sui giardini zoologici, dato che custodiscono specie di grande importanza faunistica. (4-05912)