Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/03519 in considerazione delle vicende che stanno interessando le relazioni tra la Federazione Russa e la Repubblica Ucraina, il 17 marzo 2014 il Consiglio dell'Unione europea ha adottato il...
Atto Camera
Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03519presentato daBENEDETTI Silviatesto diMercoledì 10 settembre 2014, seduta n. 287
BENEDETTI, L'ABBATE, LUPO, GALLINELLA, PARENTELA, GAGNARLI e MASSIMILIANO BERNINI. —
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
. — Per sapere – premesso che:
in considerazione delle vicende che stanno interessando le relazioni tra la Federazione Russa e la Repubblica Ucraina, il 17 marzo 2014 il Consiglio dell'Unione europea ha adottato il Regolamento Ue 269/2014 concernente misure restrittive relative ad azioni volte a compromettere o minacciare l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza della Repubblica Ucraina;
a seguito delle suddette sanzioni, riguardanti restrizioni ai viaggi e congelamento dei fondi e delle risorse economiche di determinate persone ritenute responsabili di azioni contrarie alla Costituzione ucraina, nonché delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi ad esse associati, la Federazione russa ha disposto, tra l'altro, la sospensione delle importazioni di frutta, vegetali, carni, pesce, latte ed altri prodotti caseari;
le ritorsioni commerciali russe danneggiano fortemente il nostro comparto agroalimentare e colpiscono alcune delle produzioni di eccellenza quali il Pecorino, il Fiore sardo e il Parmigiano Reggiano le cui vendite all'estero, e segnatamente in Russia, valgono milioni di euro;
dal primo settembre scorso la Federazione russa ha cessato di esportare pelli e cuoio per il mercato europeo con ulteriori gravi danni al sistema manifatturiero italiano dipendente dalla materia prima russa;
alla luce dei recentissimi sviluppi della crisi russo-ucraina e, preso atto delle intenzioni dell'Unione europea di comminare ulteriori sanzioni alla Russia, appare indispensabile procedere ad una accurata valutazione dei danni che nuove e più restrittive ritorsioni commerciali russe potrebbero causare al nostro comparto agroalimentare, posto che le misure già prese dall'esecutivo comunitario, quali gli aiuti per l'ammasso privato dei formaggi e le somme stanziate a titolo di risarcimento dei danni ai produttori di frutta, ortaggi e altri prodotti agricoli deperibili non appaiono sufficienti a contenere le perdite totali del comparto stimabili per alcuni miliardi di euro ancorché sia prioritaria l'adozione da parte dell'Unione europea di azioni a difesa della Costituzione ucraina e di altri Paesi della politica di vicinato e della loro integrità territoriale, si ritiene che le decisioni adottate nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune dovrebbero essere assunte in modo da limitare quanto più possibile le conseguenze disastrose che eventuali contromisure possono produrre nelle economie degli Stati membri –:
quali ulteriori e urgenti misure intenda intraprendere al fine di fronteggiare i danni causati dall'embargo russo al comparto agroalimentare italiano e se non ritenga in tale ambito di dover intervenire anche nelle opportune sedi europee.
(5-03519)