• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03542 nella notte del 10 settembre 2014 è morto un esemplare femmina di orso brano a seguito di un'operazione di cattura mediante narcosi effettuata dalla provincia di Trento a seguito di alcuni...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03542presentato daOLIVERIO Nicodemo Nazzarenotesto diLunedì 15 settembre 2014, seduta n. 290

OLIVERIO e ANZALDI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
nella notte del 10 settembre 2014 è morto un esemplare femmina di orso brano a seguito di un'operazione di cattura mediante narcosi effettuata dalla provincia di Trento a seguito di alcuni avvenimenti dello scorso agosto quando l'orsa, in presenza dei propri cuccioli, ha ferito un uomo nei boschi del Trentino;
la provincia di Trento sembrerebbe aver agito in maniera autonoma, senza coinvolgere le altre istituzioni e soprattutto in maniera non conforme a quanto previsto dal Pacobace (Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali);
al riguardo è opportuno ricordare che la giunta della provincia autonoma di Trento con propria delibera ha approvato lo scorso luglio una modifica al citato Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'Orso Bruno con l'individuazione della categoria «orso dannoso» per definire modalità di gestione autonome degli orsi più pericolosi; tale modifica è comunque sottoposta al parere del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per divenire operativa;
la morte di questo esemplare di orso bruno rappresenta una grave perdita per la fauna nazionale e si aggiunge ad altri episodi negativi che, secondo notizie stampa, hanno riguardato la gestione di questa specie da parte della provincia di Trento;
la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale dalla legge n. 157 del 1992 che stabilisce che l'orso è specie particolarmente protetta, «anche sotto il profilo sanzionatorio», e che su tutto il territorio nazionale è vietata ogni forma di cattura di mammiferi selvatici, ivi comprese le aree protette;
ai sensi della direttiva «Habitat» 92/43/CEE, gli Stati membri che ospitano popolazioni dell'orso bruno, devono sorvegliarne lo stato di conservazione e sono tenuti a tutelarlo in quanto specie di interesse comunitario. In tale contesto l'Italia ha istituito un regime di tutela specifico che definisce l'orso quale «specie particolarmente protetta anche sotto il profilo sanzionatorio», ai sensi della citata legge n. 157 del 1992;
a seguito della morte dell'orsa Daniza, i suoi 2 cuccioli sono rimasti abbandonati a sé stessi in un periodo in cui dipendono ancora dalle cure parentali, con grave rischio per la loro sopravvivenza. Si potrebbe quindi anche configurare l'ipotesi di reato di uccisione di animali e di maltrattamento di animali «non necessitate» ai sensi e per gli effetti degli articoli 544-bis e ter del codice penale;
il Ministro delle politiche agricole ha dichiarato di essersi interessato da tempo al caso e di averci lavorato tramite il Corpo forestale che, da tempo, avrebbe evidenziato a tutti i soggetti coinvolti la delicatezza della situazione;
il Corpo forestale dello Stato, infatti, ha aperto un'indagine a seguito della morte dell'orsa Daniza ipotizzando il delitto di maltrattamento e uccisione di animali e ha reso noto che già nel mese di agosto aveva evidenziato al direttore protezione natura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il presidente dell'ISPRA la necessità di un'attenta valutazione dell'operazione di cattura da effettuare soprattutto in relazione all'esistenza di due cuccioli di orso che avrebbero potuto risentire della privazione dell'assistenza della madre nella ricerca del cibo e quindi messi a rischio di sopravvivenza; per tali ragioni si chiedeva una ulteriore approfondita riflessione sulle scelte da mettere in atto –:
se sia a conoscenza di quali siano i motivi del decesso dell'orsa Daniza e di quali siano state le condizioni di pericolosità che hanno determinato l'azione della provincia autonoma di Trento;
di quali elementi disponga in merito all'adeguatezza delle operazioni di cattura alla luce della normativa nazionale ed internazionale di tutela della specie dell'orso bruno;
quali siano le motivazioni che hanno indotto le istituzioni territoriali a non dare seguito alle richieste del Corpo forestale dello Stato sulla necessità di considerare la possibilità di un'ulteriore approfondita riflessione sulle scelte da mettere in campo per trovare una soluzione che tutelasse anche i cuccioli;
quali azioni urgenti si intendano adottare per garantire la sopravvivenza dei cuccioli;
se le modifiche introdotte dalla provincia autonoma di Trento al piano d'azione citato relative alla definizione di «orso dannoso» abbiano un fondamento giuridico nella legislazione nazionale e comunitaria e se, alla luce di quanto avvenuto, non si ritenga che aprano la strada a soluzioni affrettate, in contrasto con gli obiettivi di conservazione dell'orso bruno nel nostro Paese, considerato che il Ministero è tenuto a pronunciarsi in merito alle citate modifiche. (5-03542)