• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02679 BUEMI - Al Ministro della giustizia - Premesso che a parere dell'interrogante: spesso si parla di costi della politica pensando, erroneamente, che siano esclusivamente quelli sostenuti...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02679 presentata da ENRICO BUEMI
martedì 16 settembre 2014, seduta n.311

BUEMI - Al Ministro della giustizia - Premesso che a parere dell'interrogante:

spesso si parla di costi della politica pensando, erroneamente, che siano esclusivamente quelli sostenuti per gli eletti in Parlamento, nei consigli regionali, provinciali e comunali a cui si sommano i rimborsi elettorali e le spese per le cariche esecutive; la realtà è ben diversa se si pensa all'enorme costo dei vari dirigenti ministeriali e/o dei componenti di organismi nazionali che percepiscono compensi superiori ai politici e che la maggior parte delle volte sono diretta emanazione partitocratica;

i buoni propositi (alcuni dei quali tradotti in provvedimenti) del Governo Renzi volti alla riduzione della spesa pubblica, alla lotta alla corruzione e all'evasione fiscale e alle riforme varie non hanno ancora riscontro nella realtà dei fatti;

dai quotidiani nazionali risultano all'interrogante, infatti, notizie che destano perplessità. Sul quotidiano "Il Manifesto" del 21 agosto 2014 Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione Antigone, scrive un articolo dedicato alla nomina del nuovo capo del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia), posto vacante da metà maggio 2014 allorquando il Ministro in indirizzo ha revocato l'incarico a Giovanni Tamburino (Giovanni Tamburino fu nominato dal Governo Monti e con Paola Severino Ministro della giustizia. Un Governo di tecnici che, evidentemente, pensò bene di mettere "un tecnico" a capo dell'amministrazione penitenziaria);

il sistema penitenziario italiano è ormai "sorvegliato a vista" dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, che a maggio 2014 ha concesso un anno di tempo all'Italia per rimettersi in carreggiata sul tema del sovraffollamento delle carceri dopo la storica sentenza del maggio 2013 sul caso Torreggiani. Quindi il dipartimento citato non ha più un capo dal 27 maggio, come del resto anche per altri dipartimenti, come quello delle Politiche antidroga;

si apprende, inoltre, sempre da organi di stampa che "La poltrona di Capo del Dap è ambitissima e desideratissima, che vale, solo di indennità, 500mila euro l'anno, fonte di vere e proprie guerre fratricide tra le correnti della magistratura, è stata sempre appannaggio delle toghe. Una legge non scritta. Ma è un fatto. Da Nicolò Amato fino a Giovanni Tamburino, passando per Caselli, Coiro, Tinebra, Ferrara e tanti altri....",

si chiede di sapere:

se corrisponda al vero la notizia pubblicata dagli organi di stampa relativa all'indennità (vitalizia) di 500.000 euro l'anno destinata al dirigente del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria;

se il Ministro in indirizzo non ritenga che tale indennità sia incompatibile con la normativa generale sui dirigenti pubblici e, soprattutto, con gli intenti del Governo in materia di spending review.

(4-02679)