• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01225 TAVERNA, FUCKSIA, BLUNDO, CASTALDI, DE PIETRO, DONNO - Ai Ministri della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che: in data 15 agosto 2014 un...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01225 presentata da PAOLA TAVERNA
giovedì 18 settembre 2014, seduta n.314

TAVERNA, FUCKSIA, BLUNDO, CASTALDI, DE PIETRO, DONNO - Ai Ministri della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:

in data 15 agosto 2014 un cercatore di funghi, Daniele Maturi, appostatosi dietro ad un albero per osservare 2 cuccioli d'orso veniva aggredito dalla madre, denominata Daniza, che, per istinto naturale, difendeva la prole dall'imprudente intruso. La reazione dell'orsa, quindi, non era imputabile a sua particolare aggressività, mai per altro riscontrata da turisti che l'hanno avvistata più volte durante le loro escursioni e nemmeno dai residenti che la consideravano un'amichevole presenza, ma solo al suo istinto in presenza di un potenziale pericolo per la prole;

comportamenti di massima cautela e di buon senso sono sempre da mettere in atto in presenza di cuccioli di animali potenzialmente aggressivi e, in ogni caso, informazioni alla popolazione in merito a come comportarsi nei boschi in presenza di animali selvatici sono pubbliche e riportate nel sito della provincia autonoma di Trento nonché in altri siti on line come quello del parco naturale dell'Adamello Brenta;

gli orsi sono stati reintrodotti in Trentino in base al progetto europeo Life Ursus, che, tra il 1996 e il 2000 ha stanziato 3,6 milioni di euro al fine del ripopolamento di plantigradi nella provincia;

il parco Adamello Brenta ha preso parte al progetto Life Ursus ottenendo dall'Unione europea finanziamenti tra il 1996 e il 2000 per un totale di oltre 3 milioni e 600.000 euro. Visti i risultati conseguiti, accolti come un grande successo del parco, la stessa riserva ha ritenuto di proseguire, dal momento che il progetto Life Ursus è terminato nel 2004. Nel settembre 2009 gli enti e le istituzioni italiane orientate alla conservazione degli orsi hanno presentato propria candidatura per essere inseriti nel nuovo progetto denominato "Arctos - Conservazione dell'orso bruno: azioni coordinate per l'areale alpino e appenninico". Nella primavera del 2010 l'Unione europea ha approvato la proposta di cofinanziamento al nuovo progetto che vede come promotori il parco naturale Adamello Brenta, il parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, il WWF Italia, il Corpo forestale dello Stato, l'Università La Sapienza di Roma, le Regioni di Abruzzo, Lazio, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento. Il nuovo protocollo di durata quadriennale si attiva formalmente il 1° settembre 2010 con termine fissato al 31 agosto 2014. Diversamente da Life Ursus, nel caso di Arctos l'UE richiede la compartecipazione (minoritaria peraltro) ai costi. La spesa complessiva stimata è di 4 milioni di euro, di cui 2 milioni e 700.000 (il 67,63 per cento del totale) a carico dell'UE (già incassati dai promotori), mentre il restante 32,37 per cento a carico del nostro Paese;

gli interroganti si chiedono quali siano i motivi per cui dal 1996 al 2004 nessuno ha mai evidenziato questioni a riguardo, mentre grandi "polveroni", come nel caso di Daniza, vengono sollevati proprio in prossimità del momento in cui la politica italiana è tenuta a contribuire finanziariamente al progetto;

alcuni degli orsi reintrodotti in base al progetto Life Ursus, sono già stati abbattuti in passato senza che vi sia stata l'evidenza di effettive aggressioni ad uomini;

in data 11 settembre 2014 la Provincia di Trento ha diramato un comunicato sul decesso di Daniza: "In ottemperanza all'ordinanza che prevedeva la cattura dell'orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L'intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l'orsa, che tuttavia non è sopravvissuta";

considerato che:

a giudizio degli interroganti la morte di Daniza parrebbe essere un "complotto" dovuto a motivi economici e politici e ciò anche in base alle dichiarazioni riportate sul sito on line "L'ultima Ribattuta": "ci risulta che a Pinzolo, luogo della presunta aggressione, è pronto il progetto per la realizzazione dell'ampliamento dell'area sciistica dopo il recente collegamento funiviario con Madonna di Campiglio, fino ad ora però bloccato a causa dell'orsa protetta dal progetto europeo Life Ursus". Viene da sé l'ipotesi che "Daniza sia soltanto il capro espiatorio di una vicenda dai risvolti politici economici, di consensi elettorali e spartizioni di denaro pubblico. È anche curioso apprendere che Daniele Maturi, il fungaiolo rimasto vittima della presunta aggressione dell'orsa, sia un dipendente delle Funivie Pinzolo, di mestiere battipista. Strana coincidenza, ma fate voi….";

apprensione desta la sorte che attende i 2 cuccioli dell'orsa che, oramai orfani della madre, non hanno minimamente cognizione di come muoversi nei boschi, procacciarsi il cibo, trovarsi un rifugio per l'inverno e difendersi dagli altri predatori;

il periodo del letargo è vicino e i cuccioli di Daniza di circa 7 mesi (uno dei quali, la femmina, munita di radio-collare, che renderebbe facile la cattura dei piccoli che si muovono in coppia, per la messa in sicurezza) difficilmente potranno sopravvivere privati dell'assistenza della madre. In natura, infatti, i piccoli plantigradi seguono la madre e i suoi insegnamenti fino ai 24 mesi di vita e anche oltre, fino a 36; i cuccioli di orso rimangono con la madre per un periodo molto lungo, da 24 a 36 mesi, e da lei imparano tutto. Solo dopo 2/3 anni se ne vanno per il mondo da soli. I peggiori nemici dei cuccioli di orso sono i maschi adulti;

i cuccioli, pertanto, vanno catturati e posti sotto la tutela umana almeno fino alla loro capacità di sopravvivere autonomamente; in mancanza, a parere degli interroganti, dovremo assistere ad una morte annunciata;

il comitato nazionale UGDA (Ufficio garante diritti animali) ha contattato formalmente il servizio Foreste e Fauna della Provincia di Trento per chiedere un intervento urgente al fine di mettere in sicurezza i cuccioli di Daniza, ma, ad oggi, non ha avuto alcuna risposta,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza degli accadimenti in premessa;

se vogliano accertare quale sostanza sia stata utilizzata per sedare Daniza e in quale dosaggio;

se intendano verificare le responsabilità del gruppo di cattura dell'orsa, nonché degli amministratori della provincia autonoma di Trento in relazione alla morte di Daniza e degli abbattimenti di altri orsi del progetto Life Ursus e/o Arctos;

se ritengano di disporre il sequestro preventivo e la cattura dei cuccioli di Daniza, rimasti orfani, al fine di salvaguardare la loro vita e farli accudire in un centro specializzato finché siano autosufficienti e possano essere reinseriti in un parco nazionale in maniera progressiva e assistita, al fine di impedire che la loro eventuale e paventata morte sia l'ennesimo spreco di denaro pubblico stanziato dal progetto UE Life Ursus, finalizzato al ripopolamento di plantigradi nel Trentino.

(3-01225)