• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00467 premesso che: la presidenza italiana dell'Unione europea rappresenta una grande opportunità per affrontare da una posizione di leadership in Europa alcuni dossier fondamentali per...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00467presentato daOLIVERIO Nicodemo Nazzarenotesto diMercoledì 24 settembre 2014, seduta n. 297

La XIII Commissione,
premesso che:
la presidenza italiana dell'Unione europea rappresenta una grande opportunità per affrontare da una posizione di leadership in Europa alcuni dossier fondamentali per l'agricoltura italiana incidendo inoltre su alcune riflessioni strategiche inerenti alla evoluzione dell'agricoltura europea da qui ai prossimi anni;
per quel che riguarda lo sviluppo di una visione strategica si evidenzia che l'agricoltura e l'agroalimentare si attestano settori trainanti delle politiche di sviluppo e i dati macroeconomici del primo trimestre 2014 lo confermano; infatti, in tale periodo di riferimento, il prodotto interno lordo (Pil) aumenta solo in agricoltura per un valore aggiunto del 2,2 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,2 per cento nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente. La suddetta analisi elaborata sulla base dei dati Istat, evidenzia che il valore aggiunto dell'agricoltura continua a salire nel 2014 dopo l'aumento dello 0,3 per cento registrato nel 2013, in controtendenza alla crisi; tuttavia, il valore rimane molto basso sia per effetto degli andamenti climatici avversi sia per la riduzione dei consumi interni alimentari che nel primo bimestre dell'anno in corso, registrano un calo di oltre il 2 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno;
il semestre europeo a guida italiana offre quindi la concreta possibilità di discutere del carattere strategico del comparto agricolo e agroalimentare all'interno dei più ampi processi economici della green economy, della blue economy, del rilancio dell'occupazione, soprattutto quella giovanile e dei meccanismi di innovazione, in una visione unitaria e di rafforzamento della crescita dell'Europa; in tale prospettiva il nostro Paese deve sviluppare una riflessione sulla creazione di un modello di consumo e produzione sostenibile teso alla protezione e alla conservazione delle risorse del pianeta, ad un uso efficiente delle risorse, alla lotta contro la fame e ad affermare il diritto alla sicurezza alimentare per tutti gli abitanti del pianeta; per tali motivi l'Italia ha dedicato Expo, Nutrire il Pianeta. Energia per la vita – al tema della sicurezza alimentare;
tra i dossier legislativi «ordinari» che hanno concrete possibilità di approvazione nell'ambito del semestre europeo riveste una grande importanza per il settore agricolo nazionale la proposta di regolamento del Parlamento e del Consiglio del 24 marzo 2014 COM(2014)180 relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, su cui il Parlamento europeo dopo il primo scambio di opinioni sta per avviare la prima lettura; su tale regolamento ci sono alcune questioni da risolvere sul testo della Commissione se si vuole arrivare alla fine del 2014 con una posizione comune nel Consiglio; in particolare si tratta di chiarire aspetti relativi alle regole per la produzione biologica, alla questione delle deroghe ed ai sistemi di controllo;
rientrano nell'ambito dei dossier legislativi da seguire anche tutti i regolamenti non ancora avviati per quanto riguarda la fase di implementazione nazionale delle regole di riforma della politica agricola comune. In particolare, per il nostro Paese è strategico il progetto di atto delegato relativo alle autorizzazioni per gli impianti viticoli in relazione alla possibilità di trasferire i diritti d'impianto ancora validi al 2015 fino al 2020 così come stabilito dal regolamento di base (Ocm unica) all'interno della Pac2020;
un ulteriore capitolo che l'Italia potrebbe risolvere nell'ambito del semestre europeo è quello relativo alla proposta di regolamento sul finanziamento del regime di aiuti per la distribuzione di ortofrutticoli, banane e latte negli istituti scolastici (programma frutta e latte nelle scuole). La proposta, secondo la logica del percorso avviato con la riforma della politica agricola comune mira ad uniformare i due programmi (frutta e latte nelle scuole) negli obiettivi e, al tempo stesso, il nuovo regolamento vuole rafforzare l'efficacia delle misure;
una specifica attenzione dovrà essere dedicata al settore lattiero-caseario. Nei mesi scorsi è stata presentata la relazione della commissione europea sull'evoluzione del settore lattiero-caseario e sull'applicazione negli Stati membri del «pacchetto latte» e anche tenendo conto dei contenuti della citata Relazione dell'UE, sarebbe auspicabile introdurre nuove misure per rendere meno pesante il passaggio dal sistema delle quote produttive in scadenza nel marzo 2015 al nuovo sistema;
la Commissione, nel mese di marzo 2014 ha presentato al Parlamento europeo e al Consiglio la relazione sull'applicazione delle disposizioni relative alle organizzazioni di produttori, ai fondi di esercizio e ai programmi operativi nel settore ortofrutticolo successivamente alla riforma del 2007;
un tema che va portato a conclusione, a livello europeo, è, sicuramente, quello degli organismi geneticamente modificati. Si rende necessario sostenere, quindi, in sede comunitaria il principio della sovranità alimentare e della libertà dei singoli Stati membri di scegliere la propria strategia agro-alimentare potendo prevedere l'esclusione dell'utilizzo degli OGM. D'altra parte, desta alcune perplessità la posizione comune del Consiglio, emersa nell'ambito dei lavori di modifica della direttiva 2001/18/CE di prevedere due fasi (opt-out), ai fini della limitazione della coltivazione di OGM sul proprio territorio. In merito, tale procedura assegna un ruolo troppo rilevante all'impresa biotech nella prima fase e impone, in maniera anomala, che lo Stato negozi con l'impresa stessa la portata del divieto, non consentendo, di fatto – in caso di opposizione del notificante – una completa libertà dello Stato di vietare la coltivazione degli OGM sul proprio territorio. La necessaria indicazione di specifiche motivazioni a sostegno del divieto, costituisce, infatti, già ora, uno degli aspetti più limitanti e controversi per gli Stati nel contraddittorio con la Commissione europea;
altro tema importante su cui intervenire è rappresentato dal controllo delle specie nocive e dello scambio di materiale vegetale, assegnando priorità all'approvazione del regolamento relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante, attualmente in fase di proposta;
in merito alla produzione e messa a disposizione sul mercato di materiale riproduttivo vegetale, è necessario approvare il relativo regolamento, definendo, in particolare, la disciplina sulle specie da conservazione, già oggetto di contenzioso con l'Italia;
le sementi sono il primo anello della catena alimentare, la cui varietà e diversità rappresenta un fattore fondamentale per la tutela della biodiversità agricola e della qualità della produzione di alimenti e mangimi. Al riguardo, l'Unione europea è impegnata a definire una nuova legislazione con l'obiettivo di uniformarla, semplificarla e renderla maggiormente omogenea negli Stati membri. Tuttavia, il testo unico sul materiale riproduttivo vegetale COM(2013)262 presentato il 6 maggio 2013 dalla Commissione è stato rigettato l'11 marzo 2014 dalla commissione agricoltura del Parlamento europeo per il profondo disaccordo sul testo ritenuto non adeguato. Anche la Commissione agricoltura della Camera con la risoluzione conclusiva n. 8/00036 aveva espresso la sua contrarietà alla proposta di regolamento in commento impegnando il Governo ad adottare in sede europea tutte le iniziative necessarie affinché venisse ritirata;
l'Italia nel semestre avrà anche l'opportunità di gestire alcune emergenze e «dossier straordinari», in primo luogo il divieto di importazioni della Russia (Russian import ban) per l'importanza strategica per l’export agro alimentare nazionale; dal mese di marzo 2014, dopo l'annessione alla Russia della Crimea, si sono susseguite diverse mosse e contromosse politico-commerciali culminate il 6 agosto con il blocco da parte della Russia delle importazioni di carne, pesce, frutta, verdura e latticini da Stati Uniti, Unione europea, Canada, Australia e Norvegia. Una sanzione particolarmente, penalizzante per il «vecchio continente» le cui esportazioni agro alimentari verso la Federazione russa hanno sfiorato, nell'ultimo anno, la cifra di 12 miliardi di euro. Alla luce di tale situazione, la Commissione europea con il regolamento (UE) n. 932/2014 ha adottato misure eccezionali e urgenti per il settore ortofrutticolo (tra l'altro sospese) e il settore lattiero-caseario. Nel primo caso si tratta di aiuti concessi per operazioni di ritiri dal mercato, di raccolta prima della maturazione e di mancata raccolta effettuate nel periodo dal 18 agosto al 30 novembre 2014. La spesa totale sostenuta dall'Unione per le misure in questione ammonta a 125 milioni. Per sostenere il lattiero-caseario, invece, la Commissione ha presentato due regolamenti di esecuzione per l'apertura dell'ammasso privato per il burro e il latte in polvere, e due regolamenti delegati; il primo per l'apertura dell'ammasso privato per i formaggi e il secondo per l'estensione del periodo d'intervento pubblico (dal 30/09/2014 al 31/12/2014) per il burro e latte in polvere; la nuova bozza di regolamento relativa agli aiuti della Unione europea per il settore ortofrutticolo predispone un piano di aiuti più equilibrato con contributi per Stato membro e per gruppi di prodotti in base ai dati 2013 dell’export verso la Russia;
tutte le misure eccezionali approvate dalla Commissione saranno oggetto di discussione con le altre istituzioni comunitarie nel mese di settembre (in particolare i regolamenti delegati così come stabilito dal Trattato di Lisbona);
nel semestre di presidenza italiana proseguiranno i negoziati tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America per la definizione del Transatlantic trade and investiment partnership che detterà le regole dell'accordo commerciale internazionale tra i due Paesi. Tale accorcio riveste una importanza strategica per il settore agroalimentare in considerazione del suo intervento sulla rimozione delle barriere non tariffarie, la tutela dei diritti di proprietà dei marchi DOP, Igp e altre tematiche di prioritario interesse per il comparto agricolo. La strategia negoziale risulta essere quindi decisiva per garantire, in un'ottica di mutuo vantaggio, che non si verifichino squilibri di mercato e che non sia messo in pregiudizio il sistema nazionale di tutela del made in Italy agroalimentare),

impegna il Governo:

ad attivarsi in sede di Consiglio dei ministri dell'Unione europea coordinandosi con il Parlamento europeo e la Commissione, affinché si definisca entro la fine del semestre europeo una posizione comune che, rispetto alla proposta di regolamento relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici:
a) non rinunci al perseguimento di alcuni obiettivi generali (già caratterizzanti l'attuale quadro normativo) tra cui l'ottenimento di prodotti di alta qualità e la produzione di alimenti e prodotti agricoli rispondenti alla crescita di domanda verso cibi ottenuti con procedimenti rispettosi della salute umana, dell'ambiente e del benessere degli animali;
b) riduca l'eccessivo ricorso all'esercizio della delega e dell'implementazione (atti delegati e di esecuzione) che, di fatto, rischia di svuotare di contenuti e certezze il nuovo quadro normativo demandando all'esecutivo dell'Unione europea il potere decisionale su una materia complessa e articolata all'interno del quadro europeo;
c) introduca il necessario livello di semplificazione al fine di rendere meno rigida tecnicamente la proposta legislativa e scongiurare possibili fenomeni di abbandono del metodo produttivo biologico con ricadute negative in termini socio-economici soprattutto in alcune aree del Paese a forte vocazione produttiva;
d) contribuisca al rafforzamento del quadro dei controlli sia interno all'Unione sia in ambito di commercio estero relativamente alle importazioni provenienti dai Paesi terzi secondo una logica ispirata dal rispetto del principio della reciprocità delle regole commerciali;
ad assumere iniziative per ultimare la fase d'implementazione della politica agricola comune riformata nel 2013 e, in tale ambito, a prestare particolare attenzione all'attuazione del nuovo sistema di autorizzazioni del settore vitivinicolo salvaguardando, così come stabilito nel regolamento di base recante la nuova organizzazione comune dei mercati, la possibilità di trasferire i diritti d'impianto ancora validi al 2015 fino al 2020;
traendo spunto dall'ultima relazione della Commissione europea, ad avviare concretamente in sede di Consiglio una strategia programmatica per il settore lattiero-caseario che da un lato possa traghettare il settore nei prossimi mesi dopo la cessazione del regime delle quote produttive, dall'altro definire misure non più rinviabili necessarie a gestire la volatilità del mercato e i rischi ad essa connessi;
ad avviare concretamente in sede di Consiglio una fase di riflessione sulla riforma del settore ortofrutticolo europeo che, partendo dalle positive esperienze del modello attuale e dal rapporto della Commissione del mese di marzo, sappia cogliere tutte le opportunità mancate durante la recente riforma della politica agricola comune tra cui: il miglioramento degli strumenti di prevenzione e gestione delle crisi e il rafforzamento degli strumenti che hanno un impatto incisivo in termini di competitività e stabilità del reddito;
ad assumere iniziative per portare a conclusione la questione degli organismi geneticamente modificati, sostenendo, in sede comunitaria, il principio della sovranità alimentare e della libertà dei singoli Stati membri di scegliere la propria strategia agro-alimentare potendo prevedere l'esclusione dell'utilizzo degli OGM;
ad assumere iniziative per assegnare priorità all'approvazione del regolamento relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante, attualmente in fase di proposta;
a mettere in atto tutte le iniziative utili al fine di tutelare il libero scambio delle sementi tra gli agricoltori e la loro non brevettabilità a tutela della biodiversità e a farsi promotore, in ambito europeo, di una normativa sementiera che rivolga una particolare attenzione alle sementi tradizionali, consentendone lo scambio tra gli agricoltori, individui le opportune azioni di sostegno per gli agricoltori custodi, anche in considerazione del ruolo da essi svolto nella conservazione e produzione di biodiversità agricola, e promuova le varietà da conservazione, fatta salva l'esigenza di assicurare i necessari controlli a garanzia degli utilizzatori;
ad assumere iniziative volte alla approvazione del relativo regolamento, definendo, in particolare, la disciplina sulle specie da conservazione, già oggetto di contenzioso con l'Italia;
ad essere protagonista durante il semestre dell'Unione europea nell'ambito delle attività negoziali del Transatlantic trade and investiment partnership tra USA e Unione europea, posto che in tale ambito, al fine di coglierne le opportunità e valorizzare le distintività del sistema agroalimentare nazionale, è opportuno un impegno per la definizione di un accordo finale che soddisfi gli standard agricoli e alimentari europei, protegga i consumatori e garantisca parità di condizioni per gli agricoltori, eliminando al tempo stesso molte delle barriere esistenti per offrire nuove opportunità ai produttori per l'esportazione dei loro prodotti e garantendo gli elevati standard comunitari che gli agricoltori rispettano e dei quali i consumatori godono, a partire dalla tutela del sistema delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette;
gestire con protagonismo europeo e a monitorare nei prossimi mesi gli sviluppi della fase di crisi derivante dal blocco delle importazioni agroalimentari introdotto dalla Federazione russa, assicurando un impegno per garantire un funzionamento efficace delle misure proposte sia per l'ortofrutta sia per il lattiero-caseario, favorendo l'adesione del sistema produttivo agli incentivi, scongiurando la nascita di fenomeni di distorsione della concorrenza; sullo stesso fronte ad attivarsi urgentemente per una valutazione di impatto chi consideri tutte le produzioni del sistema agro alimentare nazionale penalizzate dall'embargo russo valutando, in tal senso, la possibilità di reperire in sede europea risorse finanziarie che vadano oltre la rubrica agricola del bilancio dell'Unione europea;
ad utilizzare il ruolo di leadership internazionale durante il semestre europeo per individuare le linee strategiche che saranno approfondite in occasione di Expo 2015 e che dovranno diventare l'ossatura di un protocollo internazionale di intesa sull'agricoltura per i prossimi anni che da un lato possa proporre idee e contenuti all'Expo e dall'altro possa avviare un percorso di ricerca e sviluppo che vada oltre l'Expo definendo soluzioni di lungo periodo sui temi del cibo e della food security;
a fornire ogni utile elemento nei prossimi mesi circa il lavoro svolto e i risultati conseguiti dalla presidenza italiana sui punti sopra citati.
(7-00467) «Oliverio, Sani, Cova, Venittelli, Antezza, Cenni, Anzaldi, Terrosi, Luciano Agostini, Carra, Covello, Dal Moro, Fiorio, Marrocu, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Taricco, Tentori, Zanin».