• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.7/00468 premesso che: attualmente il voto elettorale a livello nazionale si svolge con schede cartacee e tale modalità di voto è soggetta a facili brogli elettorali; il voto...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00468presentato daCOZZOLINO Emanueletesto diMercoledì 24 settembre 2014, seduta n. 297

La I Commissione,
premesso che:
attualmente il voto elettorale a livello nazionale si svolge con schede cartacee e tale modalità di voto è soggetta a facili brogli elettorali;
il voto elettronico offline (cosiddetto eVoting) permette, invece, di diminuire fortemente la possibilità di brogli elettorali grazie ad un doppio controllo: telematico e cartaceo. Attraverso tale modalità di voto vengono installati dentro ciascun seggio elettorale uno o più totem elettronici con un monitor touch screen dove l'elettore – dopo essere stato identificato dagli scrutatori con la procedura abituale – può indicare la propria intenzione di voto in maniera del tutto anonima;
al termine dell'indicazione di voto sul monitor appare un riepilogo delle scelte effettuate e la macchina stampa una prova cartacea che l'elettore controlla prima di confermare definitivamente il proprio voto e inserire la ricevuta cartacea nella classica urna elettorale. La validità del voto rimane quindi legata anzitutto alla prova cartacea;
il voto è anonimo perché la macchina non ha alcuna informazione riguardo l'elettore. Il voto è segreto ed inalterabile grazie all'applicazione di funzioni di cifratura nella conservazione del voto nella memoria della macchina (disco rigido) e di funzioni di firma digitale per il trasferimento dei dati di spoglio verso il sistema centrale di calcolo e di pubblicazione dei risultati;
attraverso l’eVoting: i dati di ogni seggio ed il risultato finale della votazione sono disponibili immediatamente, attraverso il collegamento diretto con il database del Viminale; i costi vengono ridotti dato che sono necessari meno scrutatori e per minor tempo, riducendo ampiamente il lavoro necessario per adibire il seggio il giorno prima delle elezioni; vi sono maggiori garanzie sulla trasparenza delle operazioni elettorali e sul loro controllo, con un monitoraggio continuo durante tutto il periodo di voto; si velocizzano le fasi di computo dei voti; si annullano i margini di interpretazione delle schede, dovuti ad esempio alla difficoltà di decifrare alcune calligrafie; non vi sono più errori di trascrizione nei registri, né problemi di duplicazione di schede elettorali o di perdita delle stesse; si impediscono alcuni specifici errori nella compilazione delle schede da parte degli elettori, quali il voto disgiunto o il voto per più liste; possono votare anche gli elettori ciechi mettendo, ad esempio, insieme al touch screen, un riconoscimento vocale e delle cuffie;
in Italia i primi e più rilevanti tentativi di utilizzare il voto elettronico sono stati fatti dalla provincia autonoma di Trento attraverso il progetto ProVotE, in attuazione dell'articolo 84 della legge n. 2 del 2003 della provincia autonoma di Trento che ha disposto l'automatizzazione delle procedure connesse con le elezioni ed i referendum disciplinati dalla legge provinciale, in particolare per quanto riguarda i sistemi di votazione e scrutinio. Le sperimentazioni, senza valore legale, si sono svolte in occasione delle elezioni comunali a maggio e novembre 2005 e a maggio 2006 ed hanno coinvolto 8 comuni, 20 seggi elettorali e circa 13.500 elettori trentini che hanno provato il sistema di voto elettronico ProVotE. I risultati emersi dalle sperimentazioni hanno dimostrato che: già allora larga parte della popolazione trentina possedeva competenze tecniche sufficienti per utilizzare il voto elettronico, vi è stata corrispondenza tra gli esiti del voto elettronico e quelli del voto cartaceo e vi è stata una notevole riduzione dei tempi relativi alla fase dello scrutinio e del computo dei voti, nonché l'assenza di voti contestati e quindi di possibili divergenti interpretazioni dei voti espressi. La piattaforma è stata anche utilizzata – stavolta con valore legale – nel 2006 da un liceo scientifico cittadino per le elezioni studentesche e nel 2007 dai comuni di Campolongo al Torre e Tapogliano del Friuli Venezia Giulia in contesti referendari;
il 9 novembre 2008 – sempre all'interno del progetto ProVotE – in occasioni delle elezioni provinciali della provincia autonoma di Trento, è stata nuovamente messa a disposizione degli elettori di 55 sezioni elettorali un'urna elettronica per effettuare il voto, senza attribuirgli valore legale, ma con l'obiettivo di completare e consolidare l'automazione della procedura di votazione e scrutinio. Anche questa seconda sperimentazione, a cui hanno partecipato 9.000 elettori, ha confermato i risultati della prima: una buona accettazione dello strumento, riduzione degli errori e coerenza nell'espressione del voto fra cartaceo e digitale. Si è così concluso il progetto sperimentale teso a valutare l'impatto del nuovo strumento per esprimere il voto;
in un'indagine telefonica condotta dai responsabili del progetto ProVotE – una settimana dopo la sperimentazione del 9 novembre 2008 – su 866 sperimentatori: il 62,8 per cento lo ha descritto come «molto facile», il 30,6 per cento come «abbastanza facile», il 5,9 per cento come «abbastanza difficoltoso» e lo 0,3 per cento come «molto difficoltoso». Alla domanda: «Se dal 2009 si votasse solo con il modo elettronico Lei sarebbe... ?» prima della sperimentazione il 56,7 per cento degli sperimentatori era favorevole, dopo la sperimentazione ben il 75,9 per cento era favorevole;
come emerge dalla ricerca del progetto ProVotE, a giocare un ruolo determinante nel voto elettronico è il modo in cui i cittadini si pongono attraverso un atteggiamento di fiducia o, al contrario, di diffidenza. In particolare, chi si sente rassicurato dall'affidabilità del voto elettronico e ne vede i benefici soprattutto nella fase dello scrutinio – che viene notevolmente agevolato e reso meno sensibile agli errori umani – è di conseguenza anche più disponibile ad utilizzarlo per esprimere la propria scelta elettorale. Quanti invece temono che non vi siano sufficienti garanzie ma, al contrario, aumentino le possibilità di brogli, guardano con molto sospetto all'introduzione di questo strumento. È dunque necessaria un'adeguata campagna di informazione sulla sicurezza e sui vantaggi pratici dell’eVoting per consentire ai cittadini di accettare il voto elettronico come mezzo per esprimere le proprie preferenze politiche;
a valle di una collaborazione congiunta tra la provincia autonoma di Trento e il Ministero federale dell'interno del Belgio avviata nel 2008, la Commissione europea sul voto elettronico ha giudicato il Sistema ProVotE come valido sistema applicabile nel rispetto della sicurezza e della validità probatoria, principalmente grazie alla produzione della prova cartacea del voto espresso dall'elettore;
il 5 maggio 2013 i comuni di Martignano e Melpignano (provincia di Lecce), all'interno del progetto Salento eVoting, per un referendum consultivo hanno utilizzato l'urna elettronica sviluppata presso lo Stato di Jalisco (Messico) – già testata nel Paese centro-americano alle elezioni di luglio 2012 – con specifico nulla osta da parte del Ministero dell'interno (dipartimento affari interni e territoriali, direzione centrale dei servizi elettorali) con nota n. prot. 4829 del 29 novembre 2012. Tale referendum consultivo nei due comuni ha coinvolto complessivamente 542 elettori e si è svolto senza alcuna problematica di gestione delle attività nei seggi e di scrutinio, in totale assenza di schede elettorali cartacee. I dati elettorali finali sono stati comunicati ai cittadini tramite una piattaforma dedicata online, consultabile anche tramite dispositivi mobili, pochi istanti dopo la chiusura dei seggi (circa un minuto dopo). Per garantire la sicurezza dell'operazione, gli organizzatori di Salento eVoting si sono rivolti alla Clio spa, società concessionaria del sistema pubblico di connettività. Dal 2005 a oggi la rete non è mai stata hackerata ed è utilizzata da tutti i Ministeri, compreso quello dell'interno, per gestire i dati,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative per introdurre una compiuta legislazione in tema di voto elettronico in ossequio ai principi di buon andamento della pubblica amministrazione ex articolo 97 della Costituzione e di quelli di efficacia, efficienza ed economicità amministrativa di cui alla legge n. 241 del 1990;
ad informare l'opinione pubblica e quindi gli elettori – la cui fiducia nel sistema elettronico risulta imprescindibile – sui benefici e la sicurezza dell’eVoting;
ad assumere iniziative volte a favorire la sperimentazione del voto elettronico, così come previsto in premessa, in una delle prossime elezioni comunali o provinciali, al fine di introdurre in maniera progressiva il voto elettronico così come specificato nelle premesse, con pieno valore legale anche per le elezioni regionali, politiche ed europee.
(7-00468) «Cozzolino, Colletti».