• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02713 MARCUCCI, FEDELI, CANTINI, PUGLISI, DI GIORGI, MATTESINI, GRANAIOLA - Ai Ministri della giustizia e dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che: organi di stampa...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02713 presentata da ANDREA MARCUCCI
mercoledì 24 settembre 2014, seduta n.317

MARCUCCI, FEDELI, CANTINI, PUGLISI, DI GIORGI, MATTESINI, GRANAIOLA - Ai Ministri della giustizia e dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che:

organi di stampa riportano la notizia del rischio di reinterro di un importantissimo sito archeologico presso Aiano-Torraccia di Chius, nelle vicinanze di San Gimignano (Siena);

si tratta di una villa romana la cui probabile presenza era stata segnalata nel 1928 dall'archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli e che venne localizzata con maggiore precisione negli anni '60. L'intera area è stata "vincolata" alla fine degli anni '70 del XX secolo;

a partire dal 2005 una missione archeologica italo-belga guidata dall'università Cattolica di Lovanio (Belgio), diretta dal professor Marco Cavalieri, ha in concessione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali le attività di ricerca sull'area; la medesima università, insieme ad altri soggetti pubblici e privati, ha sostenuto tutte le spese per le successive campagne di scavo;

nel corso delle 6 diverse campagne di scavo in estensione che si sono susseguite si è rivelata una "realtà insediativa complessa, caratterizzata da una villa costruita verosimilmente tra la fine del III e gli inizi del IV sec. d.C. con una architettura ed un apparato decorativo di tipo monumentale: a questa prima fase va sicuramente riferita una sala esalobata, definita esternamente da una monumentale ambulatio pentalobata ed accessibile da un vestibolo rettangolare"; particolarmente importanti sono i vasti brani di mosaici conservati e le murature verticali;

il terreno su cui si svolgono gli scavi è di proprietà privata e fino ad alcuni anni fa veniva pagata al proprietario, a titolo di indennizzo per l'occupazione del fondo, una cifra di circa 500 euro all'anno;

da almeno 2 anni gli scavi sono stati sospesi forzatamente a causa del fatto che essendo proprietario coinvolto in un contenzioso giudiziario (secondo alcuni organi di stampa sarebbe sul punto di essere dichiarato fallito dal Tribunale di Siena) non sarebbe al momento possibile identificare legalmente il soggetto destinatario dell'indennizzo per l'occupazione del fondo;

sempre secondo gli organi di stampa il Comune di San Gimignano avrebbe stanziato 40.000 euro per l'acquisto del terreno ma nel corso di un procedimento fallimentare non sarebbe applicabile la procedura di esproprio per pubblica utilità e il giudice incaricato del procedimento non avrebbe dato risposte in merito ai tempi necessari per giungere alla fine del contenzioso giudiziario;

intanto il sito è abbandonato, non essendo stata concessa alla direzione scientifica dello scavo neanche l'autorizzazione a procedere alla manutenzione ordinaria del cantiere, con le prevedibili conseguenze sullo stato di conservazione del sito e correndo il rischio concreto di dover procedere al reinterro dei ritrovamenti per sottrarli ai danni esercitati dal tempo e dagli agenti atmosferici,

si chiede di sapere:

se il Ministro della giustizia sia a conoscenza di quali siano i tempi previsti dal Tribunale di Siena per giungere alla risoluzione del contenzioso giudiziario che coinvolge il proprietario del fondo e che impedisce, al momento, il rinnovo della concessione di scavo, l'eventuale esercizio della procedura di esproprio per pubblica utilità e ogni azione che consenta la tutela, la conservazione e la valorizzazione di questo sito di straordinario interesse archeologico;

se risultino ai Ministri in indirizzo le ragioni che hanno indotto a negare alla direzione scientifica dello scavo di procedere alla manutenzione ordinaria dello scavo;

se il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo abbia intenzione di esercitare, qualora vi siano le condizioni, il diritto di prelazione sull'area.

(4-02713)