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Atto a cui si riferisce:
S.1/00314 premesso che: nonostante gli obiettivi stabiliti dal protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, le condizioni ambientali del nostro Paese attraversano una fase di grave criticità con...



Atto Senato

Mozione 1-00314 presentata da LUCIO ROSARIO FILIPPO TARQUINIO
giovedì 25 settembre 2014, seduta n.319

TARQUINIO, Paolo ROMANI, D'AMBROSIO LETTIERI, BRUNI, ZIZZA, IURLARO, AMORUSO, BRUNO, LIUZZI, PERRONE - Il Senato,

premesso che:

nonostante gli obiettivi stabiliti dal protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, le condizioni ambientali del nostro Paese attraversano una fase di grave criticità con evidenti ripercussioni negative in tema di tutela del patrimonio naturale e di raggiungimento di livelli adeguati di sostenibilità ambientale;

le criticità che interessano il territorio italiano e che rivestono carattere di urgenza riguardano, in particolare, il dissesto idrogeologico, la gestione dei rifiuti, la tutela delle acque, l'inquinamento atmosferico e l'erosione costiera;

l'Italia è un Paese ad elevatissimo rischio di dissesto idrogeologico. Le aree ad elevata criticità rappresentano il 9,8 per cento della superficie nazionale e riguardano l'89 per cento dei comuni, su cui sorgono 6.250 scuole e 550 ospedali. Secondo il Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici il riscaldamento globale porterà a un'inevitabile recrudescenza dei fenomeni estremi;

l'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del CNR ha calcolato che tra il 1963 e il 2012 in Italia ci sono state 5.192 vittime di frane e 1.580 vittime per inondazioni, per un totale di 3.994 morti;

secondo il Centro ricerche economiche e sociali di mercato per l'edilizia e il territorio (Cresme), il 5,75 per cento della superficie del Paese, pari a 17.255 chilometri quadrati, risulta essere ad elevato rischio frane e il 4,1 per cento della superficie, pari a 12.263 chilometri quadrati, ad elevato rischio inondazione;

la popolazione residente in zone ad elevato rischio idrogeologico è pari al 9,6 per cento del totale nazionale, equivalente a 5.798.799 abitanti;

una ricerca dell'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sul consumo del suolo evidenzia che nel 1960 il suolo consumato risultava pari al 2,8 per cento mentre nel 2010 il suolo consumato era pari al 6,9 per cento del territorio;

il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha quantificato in 40 miliardi di euro le spese necessarie per la sistemazione delle situazioni di dissesto su tutto il territorio nazionale, di cui circa 11 miliardi sono necessari per mettere in sicurezza le aree a più elevato rischio;

risulta pari a 61 miliardi di euro il costo complessivo dei danni per frane e inondazioni dal 1944 al 2012;

le risorse all'uopo stanziate dal Fondo sviluppo e coesione (Fsc) e destinate alla messa in sicurezza del territorio italiano programmate per il periodo 2007-2013 hanno avuto uno scarso utilizzo anche a causa dell'assoggettamento degli interventi direttamente connessi al patto di stabilità, e comunque risultano essere non sufficienti nel loro ammontare;

le piogge eccezionali che hanno interessato il territorio della provincia di Foggia durante i primi 6 giorni del mese di settembre hanno messo in ginocchio l'economia, la stabilità e l'integrità socio produttiva di questa parte della Puglia, dando vita anche ad una vera catastrofe per il sistema agricolo locale;

dai primi dati resi noti dalle organizzazioni professionali agricole in merito ai danni causati alle produzioni agricole, si stima un danno di oltre 60 milioni di euro per le colture del pomodoro (la provincia di Foggia è leader in Italia nella produzione di questa coltura) e per le produzioni di vigneti e oliveti;

la Giunta della Regione Puglia il 9 settembre 2014 ha decretato l'avvio delle procedure per il riconoscimento dello stato di emergenza, per quel che riguarda gli interventi di protezione civile sul territorio, dopo le alluvioni sul Gargano. Con riferimento invece al comparto agricolo è stato dichiarato lo stato di calamità naturale;

considerato che:

secondo l'Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari basterebbero 4,1 miliardi di euro per mettere in sicurezza l'Italia con un'adeguata pianificazione che gestisca la fase di intervento e stabilisca i piani di manutenzione, riducendo il dissesto idrogeologico e facendo risparmiare milioni di euro in commissariamenti;

le Regioni hanno competenze rilevanti in materia ambientale ma hanno avuto insoddisfacenti performance amministrative e carenza dei fondi per attuare iniziative utili a fermare il dissesto idrogeologico in atto;

risultano insufficienti le risorse destinate dallo Stato ad interventi di prevenzione come nella legge n. 127 del 2013 (legge di stabilità per il 2014), con cui il Governo ha destinato appena 180 milioni di euro per il triennio 2014-2016;

la stessa legge prevede che le risorse per il dissesto idrogeologico non impiegate siano riprogrammate negli stessi territori in cui erano stati assegnati;

occorre razionalizzare le risorse pubbliche indirizzando la spesa dall'emergenza alla prevenzione e finanziare gli interventi di somma urgenza cantierabili e volti alla mitigazione del rischio idrogeologico prevedendo opportune deroghe al patto di stabilità in particolare per le Regioni;

l'Unione europea mette a disposizione dei Paesi membri il Fondo di solidarietà per far fronte alle calamità naturali e alle emergenze;

tenuto conto che:

c'è una triste cronistoria di disastri ambientali italiani;

destinare i fondi europei a questo ambito specifico di rischio creerebbe un indirizzo di spesa per tutte le Regioni;

l'attuazione di interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico e la tutela del territorio si rende necessaria per la situazione contingente,

impegna il Governo:

1) a dichiarare lo stato di emergenza e di calamità naturale in tutti i territori della provincia di Foggia colpiti dagli eventi atmosferici e calamitosi verificatisi nei primi giorni di settembre 2014;

2) ad assumere ogni opportuna iniziativa per scomputare dal patto di stabilità le spese effettuate per la realizzazione di interventi destinati al ristoro dei danni, non solo in Puglia ma anche nele altre regioni del nostro Paese, che riguardano devastazioni per terremoti o alluvioni, per far crescere il sistema Italia;

3) a valutare l'opportunità di individuare congrue risorse economiche, attraverso la riprogrammazione dei fondi nazionali e comunitari 2007-2013 in ritardo di spesa, per l'attuazione di un piano nazionale di interventi cantierabili, da concordare con gli enti locali, e risolvere le criticità ambientali che interessano il territorio italiano e che rivestono carattere di urgenza quali dissesto idrogeologico, gestione dei rifiuti, tutela delle acque, inquinamento atmosferico ed erosione costiera;

4) a stanziare nell'ambito dei provvedimenti in corso di esame, e nell'emananda legge di stabilità, le opportune risorse per la ricostruzione dei territori del Gargano colpiti dagli eventi calamitosi che hanno colpito l'area nel mese di settembre 2014;

5) a farsi parte attiva presso le istituzioni europee per attingere al fondo di solidarietà dell'Unione europea utilizzato per le gravi calamità.

(1-00314)