• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.9/01613/014 premesso che: l'articolo 2 del provvedimento in esame, al comma 1, autorizza, per il periodo dallo luglio 2014 al31 dicembre 2014, la spesa di 183.635.692 euro per la proroga della...



Atto Senato

Ordine del Giorno 9/1613/14 presentato da PEPPE DE CRISTOFARO
giovedì 25 settembre 2014, seduta n. 318

Il Senato,
premesso che:
l'articolo 2 del provvedimento in esame, al comma 1, autorizza, per il periodo dallo luglio 2014 al31 dicembre 2014, la spesa di 183.635.692 euro per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni in Afghanistan ISAF ed EUPOL;
la missione ISAF - International Security Assistance Force - è stata istituita a seguito della risoluzione ONU n. 1386 del 20 dicembre 2001, passando poi sotto la guida della NATO dall'11 agosto 2003. La missione è stata strutturata sostanzialmente in 5 fasi, che nel dettaglio prevedevano: attività di analisi e preparazione; realizzazione dell'espansione sull'intero territorio afgano in 4 distinti stages che hanno riguardato in senso antiorario le aree Nord, Ovest, Sud ed Est; la stabilizzazione del Paese; un periodo di transizione; il rischieramento dei contingenti;
attualmente si definisce la missione nella sua quarta fase, quella di transizione. A gennaio del 2015 la stessa si concluderà, sottendendo il compimento degli obiettivi preposti;
la condizione da raggiungere per dichiarare chiusa la missione di assistenza e stabilizzazione dell'Afghanistan è la transizione completa del potere dalle forze NATO al Governo afgano, nei tre ambiti principali individuati dalla dottrina COIN (Counter-Insurgency) e cioè la sicurezza, la governance e lo sviluppo socio-economico;
in riferimento alla sicurezza, si constata che la ANSF (Afghan National Security Forces) avrebbe dovuto già raggiungere la piena e totale autonomia e capacità organizzativa, ma, allo stato attuale delle cose, non è in grado di garantire la sicurezza del Paese, per cui tale ambito d'intervento non ha trovato ancora realizzazione;
con riferimento alla governance, lo scorso 14 giugno si è svolto il ballottaggio delle elezioni presidenziali, dopo il primo turno che si è tenuto lo scorso aprile e che ha registrato migliaia di denunce per brogli elettorali, accertate anche dagli osservatori UE. Quasi tre mesi dopo il ballottaggio, Abdullah e il rivale Ashraf Ghani, - indicato come vincitore della commissione elettorale - continuano ciascuno a rivendicare la vittoria. Le speranze che la verifica delle schede di voto in corso sotto la supervisione delle Nazioni Unite permetta di superare rapidamente lo stallo, appaiono scarse mentre è sempre più concreta la possibilità di una drammatica precipitazione della controversia;
per quanto riguarda lo sviluppo socio-economico, dovrebbe avvenire la piena transizione tra i Provincial Reconstruction Teams dei contingenti NATO e le agenzie governative, non governative e le imprese civili afgane idonee a condurre il processo di ricostruzione. Dovrebbero essere adottate misure per lo sviluppo del mercato interno e per commercializzare le risorse interne del paese, svincolando cosi l'Afghanistan dalla totale dipendenza dalle donazioni estere. Tutto questo processo è attualmente largamente incompleto, pesantemente condizionato dal precario stato della sicurezza nel paese;
dopo quasi 13 anni di "Missione", la NATO conta perdite umane per più di 3.500 unità militari, mentre diverse decine di migliaia sono i morti tra contractors, forze della sicurezza afghana e civili;
dal 2015, anche alla luce dell'incompletezza degli obiettivi preposti, la Missione ISAF terminerà venendo sostituita dalla "Resolute Support Mission", la cui natura, e struttura, risulta ancora essere molto poco chiara;
tali dubbi sarebbero dovuti essere sciolti all'ultimo vertice della NATO in Galles lo scorso 4 e 5 settembre, che invece nulla ha deliberato in merito,
impegna il Governo a fornire, nell'ambito delle previste comunicazioni rese al Parlamento sulle missioni internazionali, una informativa dettagliata sul bilancio complessivo della missione del contingente italiano ISAF, prossimo al ritiro, e del possibile impegno del contingente italiano nella "Resolute Support Mission", nonché a valutare la possibile non partecipazione alla stessa.
(numerazione resoconto Senato G2.2)
(9/1613/14)
DE CRISTOFARO, DE PETRIS, BAROZZINO, CERVELLINI, PETRAGLIA, STEFANO, URAS