• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/06225 la tragedia avvenuta il 27 settembre 2014 che ha causato il decesso di due bambini di 7 e 9 anni e il ferimento di un carabiniere, a seguito dell'esplosione di un vulcanello nella riserva...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06225presentato daGALLO Riccardotesto diMercoledì 1 ottobre 2014, seduta n. 300

RICCARDO GALLO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
la tragedia avvenuta il 27 settembre 2014 che ha causato il decesso di due bambini di 7 e 9 anni e il ferimento di un carabiniere, a seguito dell'esplosione di un vulcanello nella riserva protetta Macalube ad Aragona-Caldare in provincia di Agrigento, ha rilevato un aspetto scarsamente conosciuto, ma presente sulla penisola italiana, relativo ai costanti movimenti della terra, la cui origine legata alla pressione esercitata dalla placca africana, è tra l'altro la causa di numerosi terremoti;
nell'area in cui è avvenuto il disastro, che risulta protetta dalla regione siciliana e pubblicizzata da Legambiente, l'eruzione ha generato un boato fragoroso, seguito dall'innalzamento per oltre trenta metri di un fungo di sassi fangosi e di quintali di melma impregnata di metano verso il cielo;
secondo quanto riporta un articolo del quotidiano Il Corriere della Sera del 28 settembre, il vulcanello dall'altezza di circa dieci metri, aveva già dato periodiche avvisaglie nel mese di agosto, attraverso una serie di tonfi provenienti dal sottosuolo, a cui tuttavia non sono seguite verifiche necessarie;
è stata avviata un'inchiesta da parte della magistratura di Agrigento, per comprendere la dinamica dei fatti, considerata la mancata delimitazione all'interno della zona in cui è avvenuto lo scoppio (area peraltro visitata dai turisti per l'attrattività derivante dai fuocherelli che fuoriescono dal suolo), unitamente all'assenza di percorsi guidati, di geologi e di una rete di monitor;
le polemiche successive alla tragedia avvenuta, che hanno determinato una serie di accuse reciproche tra il direttore di Legambiente Sicilia e la medesima regione sulla mancata installazione degli impianti di controllo e monitoraggio, all'interno dell'area in cui hanno perso la vita i due fratellini e provocato il grave ferimento di un tutore dell'ordine intervenuto nel tentativo di soccorrere i bambini sommersi dal fango, a giudizio dell'interrogante, ripropongono una riflessione sulle politiche di tutela del territorio, di prevenzione e di mitigazione del rischio che nel nostro Paese, risultano in grave ritardo e sulle misure da finanziare in tal senso;
i rilievi critici del presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – INGV pubblicati dal suesposto quotidiano, connessi all'intensificazione del raro fenomeno chiamato vulcanismo sedimentario, avvenuti negli ultimi anni sul territorio nazionale, a cui non sono seguiti adeguati interventi di verifica a monitoraggio, confermano a parere dell'interrogante, una scarsa attenzione agli investimenti nella ricerca geologica e delle attività di controllo nelle aree interessate dai fenomeni di eruzione –:
quali orientamenti, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;
se non ritengano urgente e opportuno — in considerazione delle criticità in precedenza riportate, connesse agli scarsi livelli di sicurezza e di controllo delle aree interessate dalla presenza dei vulcanelli alti qualche metro, capaci di eruttare melma e prodotti gassosi di diversa natura, i, cui effetti negativi e pericolosi possono determinare seri rischi per l'incolumità umana, come è accaduto all'interno della riserva naturale di Macalube in provincia di Agrigento, che ha addirittura provocato il decesso di due bambini — assumere iniziative su scala nazionale volte a monitorare le condizioni di protezione, nelle zone coinvolte dal fenomeno;
quali iniziative, per le parti di propria competenza, intendano dai intraprendere al fine di chiarire con esattezza, quanto accaduto nell'area in precedenza richiamata in cui è avvenuta la tragedia. (4-06225)