• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/06233 la Calabria, com’è noto, è tra le regioni italiane che sconta un maggior ritardo infrastrutturale e di servizi, generando un clima di sfiducia nei confronti dello Stato che può portare, nel...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06233presentato daDIENI Federicatesto diGiovedì 2 ottobre 2014, seduta n. 301

DIENI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
la Calabria, com’è noto, è tra le regioni italiane che sconta un maggior ritardo infrastrutturale e di servizi, generando un clima di sfiducia nei confronti dello Stato che può portare, nel lungo periodo, a rafforzare la connivenza o la passività di una certa parte della società civile nei confronti della criminalità organizzata;
in questo contesto è dovere delle istituzioni intervenire per evitare che il senso di abbandono e di degrado possano essere il contesto in cui proliferi la malavita, la quale prospera nell'assenza di controllo e di sicurezza;
uno degli esempi della distanza del Governo, non solo dal territorio e dai cittadini, ma anche dalle stesse forze dell'ordine che operano sulle realtà locali più problematiche, riguarda il caso dell'ufficio della polizia ferroviaria di Crotone;
come ricordano le organizzazioni sindacali della polizia di Stato, in una nota congiunta dell'11 settembre 2014, ripresa dalla stampa locale (cfr. Gazzetta del Sud, «Stazione più sicura se c’è una strategia» del 17 settembre 2014), nell'ufficio della Polfer di Crotone si è arrivati a «lavorare in contesti operativi sempre più difficili ed in strutture fatiscenti che minano persino la dignità degli operatori con un'età media sempre più elevata che mette a rischio i livelli di efficienza dei servizi di sicurezza e di mantenimento dell'ordine pubblico»;
tale perdurante situazione, avrebbe condotto all'abbandono del confronto con la dirigenza del compartimento polizia ferroviaria di Reggio Calabria, anche a seguito della paventata chiusura dell'ufficio;
le problematiche relative al posto della Polfer e, più in generale, della stazione di Crotone, sarebbero tuttavia di una gravità tale da configurare un vero e proprio allarme sociale;
anzitutto il presidio della Polfer di Crotone risulterebbe sprovvisto di un responsabile fisso in sede addetto a gestire l'ordinaria amministrazione, la programmazione dei servizi settimanali e la contabilità, dato che sia l'ultimo comandante in sede, sia il suo vice, sono stati posti in quiescenza;
il loro ruolo sarebbe ricoperto, come si evince da missiva della segreteria regionale del Sialp Calabrese, indirizzata agli uffici competenti del Ministero dell'interno già il 12 dicembre 2013, attraverso l'assunzione di un comando temporaneo a distanza, da parte di sottufficiali siti nel più vicino Posto Polfer, di Catanzaro Lido;
tale soluzione non consentirebbe, di conseguenza, il coordinamento necessario per gestire le situazioni di emergenza in tempo reale;
a quanto consta all'interrogante le strutture dell'ufficio sarebbero inoltre fatiscenti ed incompatibili con le norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro: sarebbero infatti presenti vistose crepe sui muri e preoccupanti infiltrazioni di umidità;
inoltre, il posto risulterebbe sotto organico rispetto alla forza tabellare prevista dal decreto ministeriale del 16 marzo 1989, dato che sarebbero presenti soltanto due addetti per turno, per un totale di 12 unità, ai quali spetterebbe di assicurare la vigilanza in una stazione e su una tratta che risultano ad alto rischio e poco presidiate, essendo il presidio in oggetto, l'unico presente con apertura operativa notturna sulla linea ferroviaria Reggio Calabria – Taranto, lunga quasi 500 chilometri;
la stazione di Crotone, peraltro, ha urgente necessità di un'efficiente servizio di sicurezza, nonché di interventi adeguati per il pieno ripristino della struttura;
risultando assai vicina al centro di accoglienza di Sant'Anna, che con i suoi 1600 stranieri ospitati è la struttura più grande d'Europa, essa si trova a dover fronteggiare una presenza massiccia di extracomunitari che utilizzano le strutture ferroviarie, piazzali e convogli per bivacchi notturni, senza peraltro poter contare su servizi igienici adeguati;
secondo quanto osservato nella missiva delle organizzazioni sindacali e da un esposto di una ditta operante in loco, la Saggese s.r.l., sarebbero stati ravvisati casi di infezioni pericolose tra cui la scabbia;
per quanto detto, appare evidente l'incompatibilità di una tale situazione con il perdurare di uno stato d'inadeguatezza dei mezzi messi a disposizione alla Polfer di Crotone e va totalmente rigettata l'ipotesi di una chiusura del presidio –:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure di competenza abbia intenzione di attuare per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri nella stazione ferroviaria di Crotone;
quali siano i progetti del Ministero dell'interno per l'ufficio della polizia ferroviaria di Crotone. (4-06233)