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Atto a cui si riferisce:
S.1/00318 premesso che: rispetto al parametro della pressione fiscale complessiva su cittadini ed imprese, il nostro Paese si colloca ai livelli più alti su scala mondiale: i dati statistici più...



Atto Senato

Mozione 1-00318 presentata da GIAN MARCO CENTINAIO
mercoledì 8 ottobre 2014, seduta n.326

CENTINAIO, ARRIGONI, BELLOT, BISINELLA, CANDIANI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, DIVINA, MUNERATO, STEFANI, STUCCHI, TOSATO, VOLPI - Il Senato,

premesso che:

rispetto al parametro della pressione fiscale complessiva su cittadini ed imprese, il nostro Paese si colloca ai livelli più alti su scala mondiale: i dati statistici più aggiornati registrano per l'Italia una pressione fiscale pari al 47,6 per cento del Pil contro una media mondiale del 30,3 per cento; lo stesso parametro è invece al 33,7 per cento in Svizzera, al 22 negli USA, al 37,1 in Spagna, al 34,7 in Giappone, al 10,3 per cento in India, al 45,3 in Germania e al 33,2 per cento in Australia;

ad un'alta pressione complessiva si accompagna un altrettanto deleterio primato riguardante la complessità degli adempimenti fiscali, che costituiscono a loro volta, e di per sé, un costo ed un aggravio per le persone e le attività economiche, con il corollario di contenziosi: 150.000 liti pendenti, con costi e tempi di contenzioso che spesso scoraggiano e ledono il diritto al ricorso da parte del contribuente; si registrano peraltro percentuali elevate (circa il 40 per cento) di contenziosi fiscali nei quali il contribuente risulta alla fine avere ragione;

tutto ciò comporta un costo per i contribuenti ma anche un guadagno ed un ruolo determinante per CAF di varia estrazione;

l'altra caratteristica negativa e purtroppo tipica del nostro sistema fiscale è l'elevato tasso di elusione ed evasione, basti pensare che il reddito medio dichiarato è di 19.000 euro lordi. Solo lo 0,2 per cento dei contribuenti dichiara più di 200.000 euro lordi, e si tratta esclusivamente di lavoratori dipendenti e pensionati; la quota maggiore del gettito Irpef viene pagata da chi dichiara da 35 a 70.000 euro; secondo le rilevazioni si tratta in larga maggioranza di lavoratori dipendenti residenti nel Nord del Paese vista la disparità delle dichiarazioni medie fra (ad esempio) la Lombardia con oltre 23.000 euro e la Calabria con circa 14.000;

il combinato disposto dell'alta pressione fiscale, dell'alta burocratizzazione e della complessità del prelievo disegna un fisco complesso, inefficace, visto con diffidenza e timore dal contribuente, che fallisce completamente le sue finalità di equità ed equilibrio, e dove spesso il contribuente onesto non riesce comunque ad evitare sanzioni errate o pretestuose;

un simile sistema finisce con il rendere conveniente per i percettori di redditi alti e per le società altamente profittevoli la delocalizzazione sia assoluta, con trasferimento, che relativa, per mezzo della costituzione di veicoli societari esteri. La complessità consente quindi a chi può permettersi comportamenti elusivi di sfuggire all'imposizione relativa alle fasce più alte di reddito, posizionando un enorme onere fiscale sulle spalle del ceto medio;

è oggi urgente una diversa distribuzione del carico fiscale, con un aumento della base imponibile e una riduzione delle aliquote, in modo tale da sgravare chi finora ha sopportato il peso maggiore e aumentare la contribuzione di chi finora si è sottratto al versamento delle imposte con elusione ed evasione;

allo stesso modo occorre eliminare la tassazione slegata dal reddito perché, oltre ad essere profondamente iniqua, il rischio è che per mantenere irrealistici impegni europei si pensi di compensare la sparizione della figura del lavoratore dipendente, causata dalla crisi, con un'aggressione a risparmi e imprese, con conseguente rischio di distruzione di un valore più che proporzionale al gettito;

la "flat tax", pensata da Milton Friedman, teorizzata compiutamente dagli economisti americani Hall e Rabushka negli anni '80 e ormai messa in pratica da circa 40 Stati in tutto il mondo, appare come la soluzione più efficace per rivoluzionare il sistema fiscale italiano;

la flat tax costituisce una semplificazione shock del sistema fiscale, tale da determinare una sorta di "punto zero" che non si riscontrerebbe in nessuna modifica non radicale del metodo al momento in vigore;

la progressività della tassa potrebbe essere in ogni caso garantita da una deduzione fissa su base familiare in modo di agevolare comunque le fasce a minore reddito,

impegna il Governo a disegnare nel quadro della legge di stabilità per il 2015 un sistema fiscale radicalmente nuovo per cittadini e imprese, basato su un'unica aliquota fiscale non superiore al 20 per cento, corretta (per le persone fisiche) da una deduzione fissa su base familiare che ne garantisca la progressività.

(1-00318)