• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/06349 nel 2012 la Archimede Solar Energy S.r.l. ha presentato la richiesta per installare quattro impianti ad energia solare termodinamica in Sardegna: uno a Giave, uno a Bonorva, uno a Villasor e...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06349presentato daBIANCHI Mariastellatesto diGiovedì 9 ottobre 2014, seduta n. 306

MARIASTELLA BIANCHI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri . — Per sapere – premesso che:
nel 2012 la Archimede Solar Energy S.r.l. ha presentato la richiesta per installare quattro impianti ad energia solare termodinamica in Sardegna: uno a Giave, uno a Bonorva, uno a Villasor e l'ultimo a Gonnosfadiga;
la Archimede Solar Energy produce i tubi ricevitori per le centrali solari termodinamiche che utilizzano una tecnologia altamente innovativa, sviluppata attraverso l'Enea sulla base di ricerche svolte dal premio Nobel professor Carlo Rubbia dal 2001. In questo sistema la radiazione solare viene trasformata in calore attraverso il riscaldamento di sali fluidi (sodio e potassio) immessi altissime temperature nell'acqua, generano vapore che muove le turbine producendo energia. Rispetto ai sistemi solari tradizionali i sali fusi consentono un maggior rendimento del ciclo termico;
l'investimento totale previsto in Sardegna è pari a circa 1 miliardo di euro e consentirà di creare occupazione per più di cinquemila persone: soltanto la centrale di Flumini Mannu situata nel comprensorio di Villasor, ad esempio, occuperebbe nella fase di cantiere circa duemila lavoratori per i tre anni di costruzione e messa in funzione; inoltre nel sito per la gestione operativa e la manutenzione servirebbero altre cento persone impiegate in pianta stabile;
la tecnologia alla base degli impianti solari termodinamici è una eccellenza italiana. L'Archimede Solar Energy infatti è l'unico produttore al mondo di un tubo ricevitore commercialmente disponibile che utilizza i sali fusi come fluido termo-vettore. Una tecnologia a bassissimo impatto ambientale, basti pensare che i sali fusi vengono usati anche come fertilizzanti. Per lo sviluppo industriale di questa tecnologia, realizzato anche con l'apporto di investimenti internazionali è stato costruito un impianto dimostrativo in Umbria che ha dimostrato la fattibilità e la convenienza di questa soluzione tecnologica, con il contributo del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che ha finanziato il progetto insieme alla regione Umbria;
domanda per la realizzazione degli impianti solari termodinamici in Sardegna è stata presentata in un primo momento alla regione Sardegna che ha obiettato che la competenza ad analizzare il progetto non è regionale ma nazionale poiché la potenza delle centrali è superiore ai 300 megawatt e quindi richiede un procedimento di valutazione di impatto ambientale (Via) di livello nazionale. Tuttavia, secondo la commissione via del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un simile progetto non rientra tra quelli a combustione tradizionale e dunque la sua valutazione non può essere accostata a quelle soggette al parere della commissione;
il rimpallo di responsabilità tra regione Sardegna e Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha portato a una situazione di stallo e al superamento dei limiti temporali previsti dalla legge per il completamento del procedimento di Valutazione di impatto ambientale fissati in 150 giorni, limite temporale ormai quasi doppiato con un ritardo di oltre 100 giorni. Questo ritardo rispetto a termini di legge rischia di far sfumare un investimento altamente innovativo che ha un valore pari a un miliardo di euro con una significativa creazione di posti di lavoro e consentirebbe al nostro Paese di rimanere all'avanguardia in una tecnologia di punta della nuova energia, cruciale in un mercato a forte espansione futura –:
se il Presidente del Consiglio sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritenga necessario superare la fase di stallo che si è venuta a creare anche valutando se sussistano i presupposti per esercitare, a tale fine, il potere sostitutivo da parte del Consiglio dei ministri così come previsto dal decreto legislativo 152 del 2006. (4-06349)