• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03773 nell'ambito della realizzazione dell'evento Expo2015, a Rho Pero è stata stabilita la realizzazione di un'area residenziale, composta da 160 edifici di quattro piani ciascuno, che sorgerà...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03773presentato daDE ROSA Massimo Felicetesto diVenerdì 10 ottobre 2014, seduta n. 307

DE ROSA, BUSTO, DAGA, MANNINO, MICILLO, SEGONI, TERZONI e ZOLEZZI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
nell'ambito della realizzazione dell'evento Expo2015, a Rho Pero è stata stabilita la realizzazione di un'area residenziale, composta da 160 edifici di quattro piani ciascuno, che sorgerà dalla riconversione degli spazi adibiti ad accogliere addetti e ospiti nel 2015;
tale area, che il comune sembra voler classificare come «residenziale edificabile» è, in realtà, pesantemente compromessa dalla sua originaria vocazione industriale;
l'area è infatti interessata dalla presenza di fabbriche chimiche «a rischio», tra cui: Ecoltecnica Italiana spa, una delle più importanti piattaforme lombarde per la preparazione di rifiuti speciali, pericolosi e non, con una capacità di smaltimento pari a centocinquantamila tonnellate;
quando è stato firmato l'accordo di programma e il relativo masterplan (cioè il calco urbanistico-architettonico dell'Expo), quell'area era classificata «V.A», cioè «verde agricolo» sulla base di una «perimetrazione» delle aree sicuramente «non conformi alla realtà esistente»;
la presenza della «Ecoltecnica» era infatti, già da allora, indubbiamente evidenziata, in un'area a raso d'erba, da due camini, per le emissioni in atmosfera, alti 12 e 18 metri;
una delle gravi ricadute di tale omissione è la collocazione, proprio a ridosso della discarica speciale, dell'area tematica «Agrosistemi», con le sue serre e i suoi campi coltivati;
quello di Ecoltecnica non è, purtroppo, l'unico caso di un'industria che tratta sostanze pericolose a due passi da Expo. La mappa realizzata da Arpa Lombardia mette in evidenza i siti sensibili, critici e forse incompatibili con l'evento e soprattutto con la sua eredità di zona residenziale;
sempre a ridosso dell'area Expo c’è, ad esempio la Dipharma Francis, un'altra industria chimica classificata a «rischio di incidente rilevante». Al di là del piano rischi, l'archivio Arpa riporta alcuni esposti riguardanti odori molesti riconducibili al non corretto funzionamento – dell'impianto di depurazione delle acque;
sono inoltre presenti, nel raggio di sei chilometri, industrie che non sono classificate a rischio rilevante ma che comportano criticità e che, nel numero e nella tipologia di attività, rivelano come si voglia trasformare un'area a vocazione irrevocabilmente industriale in area residenziale, trasferendo il rischio sui cittadini che acquisteranno quegli immobili;
tali industrie sono: la Siochem di Bollate, che fa commercializzazione e logistica di varie sostanze chimiche (solventi, plastificanti, glicerine e altro) ma trovandosi a 1,2 chilometri dal limite dell'area Expo e raggiungendo un massimo calcolato di 51 metri di propagazione degli effetti da incidente non viene considerata un «pericolo rosso», la Rodhia Italia, a circa 1,3 chilometri dal limite dell'area Expo, che produce ausiliari chimici, tensioattivi, emulsionanti e disperdenti, la Arkema di Rho, che produce fertilizzanti chimici, la Bitolea, specializzata in solventi organici e diluenti, la Eihenmann&Veronelli e l'Enfi con il suo deposito di idrocarburi;
una porzione importante dell'Expo Village sorgerà poi nelle fasce di pertinenza acustica dell'autostrada e alcune abitazioni saranno distanti solo 60 metri dal guardrail, in una strettoia di territorio che per soli 700 metri divide la A4 e la A8, mentre lì a due passi ci sono il carcere di Bollate e il centro meccanizzato di Poste italiane;
il rumore rilevato da Arpa, risultato complessivo di industrie e viabilità, è tale che nel rapporto ambientale, redatto su indicazione di regione Lombardia, si auspicano rilevanti opere di mitigazione acustica;
intenso, infine e con rischi non trascurabili, sarà il traffico dei relativi trasporti per e dalle citate aziende che vanno ad incrociarsi con il traffico relativo alla manifestazione –:
se il Governo non ritenga opportuno valutare se sussistano i presupposti, tenuto conto dei rischi sopracitati e considerando anche quanto prescritto dalla direttiva 2012/18/UE sugli impianti a rischio di incidente rilevante per assumere iniziative volte a limitare al massimo, durante il periodo di Expo 2015, l'attività delle suddette strutture. (5-03773)