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Atto a cui si riferisce:
C.1/00066 premesso che: secondo il Piano di azione per la logistica del trasporto merci (EC, 2007d), l'attività economica dipende dall'efficienza della logistica per la fornitura dei...



Atto Camera

Mozione 1-00066presentato daVITELLI Paolotesto diMercoledì 5 giugno 2013, seduta n. 29

La Camera,
premesso che:
secondo il Piano di azione per la logistica del trasporto merci (EC, 2007d), l'attività economica dipende dall'efficienza della logistica per la fornitura dei materiali all'industria e per la mobilità delle merci lungo la catena di approvvigionamento fino a raggiungere il consumatore finale;
il Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per i trasporti, Siim Kallas, ha dichiarato: «I trasporti sono fondamentali per un'economia efficiente nell'Unione europea, ma oggi mancano collegamenti vitali. Le ferrovie europee hanno 7 scartamenti diversi e solo 20 dei nostri principali aeroporti e 35 dei principali porti sono collegati direttamente alla rete ferroviaria. Senza collegamenti efficienti, l'Europa non può né crescere né prosperare»;
la rete di trasporti unificata (la rete TEN-T) dovrà eliminare le strozzature, ammodernare le infrastrutture e snellire le operazioni transfrontaliere di trasporto per passeggeri e imprese in tutta l'Unione europea, migliorando i collegamenti fra i diversi modi di trasporto e contribuendo agli obiettivi dell'Unione europea in materia di cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni di anidride carbonica dei trasporti;
mentre, infatti, molti settori hanno fatto registrare una riduzione delle emissioni di anidride carbonica, per quanto riguarda i trasporti la percentuale è aumentata costantemente. Per raggiungere l'obiettivo europeo che prevede di ridurre le emissioni di anidride carbonica dell'80 per cento entro il 2050 rispetto al 1990, il consumo di petrolio nel settore dei trasporti dovrà ridursi di circa il 70 per cento rispetto a quello attuale;
nella nuova geografia infrastrutturale europea delle linee direttrici della TEN-T, presentata il 19 ottobre 2011 dalla Commissione europea, l'Italia ha ottenuto 4 corridoi su 10, tra i quali il corridoio mediterraneo che da Algeciras, nella zona dello Stretto di Gibilterra, raggiunge Budapest-Zahony (confine ucraino) e al cui interno è previsto il completamento dell'alta velocità Torino-Lione;
la linea Tav Torino-Lione incrocerà la direzione nord-sud con il corridoio 6 Genova-Rotterdam (che porterà le merci trasportate via mare nel bacino del Mediterraneo al cuore dell'Europa) ed il corridoio 5 Helsinki-La Valletta (che attraverserà l'Italia dal Brennero passando per Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, dove si biforca verso Bari e la Sicilia);
per portare lavoro in Italia si deve, da un lato, creare un clima favorevole e facilitante, dall'altro reperire lavoro dove è possibile e, fra i modi possibili, la vecchia regola di Keynes di creare domanda e, quindi, lavoro, con la spesa pubblica, in particolare con gli investimenti in infrastrutture, è quella più adottata da tutti i Paesi che vogliono rimettere in moto l'economia;
in questo contesto, una grande opera pubblica già finanziata come il collegamento ferroviario Torino/Lione rappresenta un'opportunità unica, i cui grandi vantaggi strategici sarebbero, tra l'altro, i seguenti:
a) il collegamento ferroviario transalpino aiuterà l'Italia, isolata dalla barriera delle Alpi, a mettersi in comunicazione, ad avvicinarsi alla Mitteleuropa, condividendone la lingua e la cultura e sviluppando al tempo stesso il senso di appartenenza all'Europa;
b) il citato collegamento produrrebbe l'occupazione pressoché immediata di almeno 1.000 persone dirette, più almeno altre 1.000 indirette per 10 anni, ed aiuterebbe le attività ricettive della Val di Susa, che soffrono una crisi pesante da molti anni, offrendo servizi alberghieri a questi lavoratori;
c) tale opera risponderebbe ad una precisa strategia europea, risalente al 1996, di integrare i Paesi appartenenti alla comunità, realizzando un sistema ferroviario ad alta velocità, così creando il presupposto per il suo sviluppo economico. Il corridoio est-ovest, di cui la Torino-Lione è un'essenziale componente, è uno degli assi più importanti di questa integrazione ed interrompere il corridoio in corso d'opera sarebbe un grave danno non solo per il nostro Paese, ma anche per l'Europa, oltre che un incredibile spreco delle risorse impiegate sino adesso;
d) il collegamento ferroviario Torino-Lione ridurrebbe da 7 a 4 le ore necessarie per andare da Milano a Parigi; incrementerebbe la capacità di trasporto delle merci da 1050 tonnellate a 2050 tonnellate per ogni treno, con costi di esercizio quasi dimezzati, in quanto la nuova linea avrà pendenze massime del 10/12 per mille, contro le attuali 30 per mille, per cui non si trasporteranno più persone e merci a ben 1.250 metri di altitudine, con un conseguente enorme risparmio di energia ed una grande riduzione di emissioni inquinanti;
e) inoltre, tale opera ridurrebbe drasticamente il numero di camion che attraversano su strada il delicato ambiente alpino: si stima che si possa arrivare a 600/700 mila camion in meno per anno;
f) in conclusione, tale progetto permetterebbe, finalmente, di guardare al futuro con coraggio, come avvenne a metà ’800, quando fu progettato e realizzato il traforo ferroviario del Frejus, entrato in esercizio nel 1871, o quando fu aperto quello del Sempione o quando ancora, negli anni ’60, furono completati quelli del Monte Bianco e del S. Bernardo. Ma soprattutto quando, a fine anni ’50, si iniziò a realizzare la rete autostradale italiana per collegare il Nord con il Sud, ponendo il nostro Paese in una posizione di lungimiranza, avanguardia, orgoglio e, soprattutto, di esempio rispetto all'intera Europa;
è necessario avviare le opere di riqualificazione nei territori delle comunità locali interessate dalla Tav. Si tratta essenzialmente di opere edili per un importo pari al 5 per cento della spesa totale, che, oltre a dar fiato alla più sofferente delle attività economiche, quella delle costruzioni, possono rappresentare un'occasione unica per rimodernare le infrastrutture ed i servizi locali e creare così il presupposto di nuova cultura, di nuove attività imprenditoriali, nuovi servizi e nuovo turismo;
mentre è opportuno mantenere aperto il dialogo con le istituzioni locali e i movimenti associativi, sia in quanto espressione di una volontà popolare che per il fatto che hanno avuto un ruolo positivo nello stimolare una revisione del progetto, migliorandolo, nel modificare il tracciato, nel raccomandare la tutela della salute e dell'ambiente o nel mettere in guardia il Governo e la società appaltante dai tentativi della criminalità organizzata di inserirsi negli appalti, bisogna essere inflessibili nel condannare ed ostacolare il tentativo di una piccola minoranza che, per finalità eversive, continua a commettere atti di violenza nei confronti delle persone e dei cantieri di un'opera voluta fortemente dall'Unione europea, approvata da un Governo delle larghe intese e da una larga maggioranza del Parlamento,

impegna il Governo:

a dar seguito agli impegni già assunti sia in sede internazionale sia con l'approvazione, nella XVI legislatura, di mozioni da parte del Parlamento e a dare definitivamente corso al progetto appena saranno certi i finanziamenti europei, nel rigoroso rispetto del cronoprogramma e dell'aderenza del preventivo ai costi consuntivi dell'opera;
a proseguire nel dialogo costruttivo con il territorio e con le sue espressioni istituzionali ed associative e, al tempo stesso, a ribadire con forza la propria intolleranza a qualsiasi atto intimidatorio o violento nei confronti del personale e delle strutture nei cantieri interessati da parte dell'area antagonista;
ad assicurare la realizzazione delle opere di riqualificazione dei comuni che insistono sul territorio interessato dall'opera, garantendo l'erogazione delle risorse necessarie e affiancando i comuni nella redazione di un piano strategico di ripresa economica, anche attraverso il superamento del patto di stabilità.
(1-00066) «Vitelli, Balduzzi, Rabino, Monchiero, Oliaro, Vecchio, Galgano, Schirò Planeta, Molea, Rossi, Causin, Caruso».
(4 giugno 2013)