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Atto a cui si riferisce:
C.1/00123 premesso che: i fondamenti del nostro «modello di difesa» sono contenuti nella Costituzione, con particolare riferimento all'articolo 11 che recita: «l'Italia ripudia la guerra...



Atto Camera

Mozione 1-00123presentato daSCANU Gian Pierotesto diMercoledì 26 giugno 2013, seduta n. 41

La Camera,
premesso che:
i fondamenti del nostro «modello di difesa» sono contenuti nella Costituzione, con particolare riferimento all'articolo 11 che recita: «l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo», e che a questi fondamenti si uniformano le scelte relative alle Forze armate;
l'articolo 52 della Costituzione, interpretato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 164 del 1985, riconosce il valore della difesa della Patria anche attraverso la prestazione di adeguati comportamenti di impegno sociale non armato; in un mondo sempre più globalizzato, che vede affacciarsi sulla scena nuovi attori in grado di incidere sugli equilibri internazionali e nuovi rischi, è ormai ineludibile per i paesi europei impegnarsi per lo sviluppo di un'effettiva politica estera e di sicurezza comune, in un quadro di collaborazione con le alleanze atlantiche;
la maggior parte dei paesi europei è impegnata ad analizzare le opportunità che possono derivare dall'integrazione europea della Difesa, con particolare riferimento alla costituzione di asset operativi e addestrativi comuni, finalizzati ad una piena interoperabilità, nonché alla promozione di sinergie industriali finalizzate alla ricerca, sviluppo e produzione di programmi comuni sulla base di accordi di cooperazione o di cooperazione rafforzata;
il prossimo Consiglio europeo di dicembre costituirà un appuntamento fondamentale per dare impulso alla costruzione della Difesa europea e tutti i paesi dell'Unione saranno chiamati, in quella sede, a trovare convergenza e complementarietà, anche con l'obiettivo di ricercare il miglior utilizzo delle risorse disponibili, nell'attuale complesso quadro finanziario generale;
con l'entrata in vigore dell'articolo 4 della legge 244 del 31 dicembre 2012, è stata attribuita al Parlamento la competenza sull'adozione dei programmi dei sistemi d'arma a seguito di valutazioni riguardanti la situazione geopolitica internazionale, l'individuazione delle sfide strategiche incombenti e, nondimeno, la coerenza e la congruità degli investimenti militari, anche alla luce delle condizioni generali della finanza pubblica, che nel momento attuale risultano caratterizzate da una gravissima crisi economica e sociale;
tenuto conto che:
i principali paesi europei hanno avviato processi di revisione delle rispettive Forze armate e che il Parlamento italiano ha approvato le legge di revisione dello strumento militare che delinea Forze armate sostenibili, nel prevedibile quadro finanziario, assicurandone l'efficacia operativa;
considerato che:
secondo i dati riportati nel Fact Sheet (aprile 2013) del noto centro Stockholm International Peace Research Institute – SIPRI – la spesa militare in Italia si è ridotta del 5,2 per cento tra il 2011 e il 2012, e del 19 per cento tra il 2003 e il 2012, ovvero di gran lunga la maggiore riduzione – unica a «2 cifre» – riscontrata fra i paesi occidentali; la tematica dell'acquisizione dei sistemi d'arma costituisce solo un aspetto della pianificazione generale della Difesa, di cui la parte più rilevante è costituita dalla complessità delle problematiche inerenti il personale, tenendo conto della riconosciuta specificità;
nell'ambito della razionalizzazione della spesa per investimenti occorre una seria riflessione sul mutamento degli scenari strategici. In questo senso è necessario valutare la compatibilità dei programmi a fronte delle nuove esigenze strategiche per la sicurezza del Paese – rafforzando le capacità operative delle nostre Forze armate – nonché delle risorse disponibili e dei ritorni industriali, anche con riguardo all'obiettivo di conseguire più elevati livelli occupazionali rispetto a quanto al momento prevedibile;
si rende sempre più necessario il potenziamento delle politiche finalizzate alla prevenzione dei conflitti, da conseguire con puntuali attività di intelligence e di rafforzamento delle relazioni diplomatiche fra i vari paesi, nonché con forti azioni di sostegno a favore della cooperazione internazionale e del volontariato civile e religioso impegnato nei teatri di guerra;
il Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015, all'attenzione del Parlamento, prevede un insieme di programmi di acquisizione di mezzi e sistemi d'arma funzionali a garantire il sistema di difesa nazionale, in coerenza con i compiti istituzionali, e con la legge 244 del 31 dicembre 2012, relativa alla delega «per la revisione dello strumento militare nazionale»;
le Commissioni parlamentari competenti hanno manifestato l'intendimento di avviare audizioni ed indagini conoscitive, in particolare sull'incidenza dei programmi di armamento e di rinnovamento dei sistemi d'arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, sugli obiettivi di difesa nazionale e di finanza pubblica, per verificare la coerenza della pianificazione dell'investimento, ai sensi dell'articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 244, e anche alla luce delle parallele iniziative degli altri paesi europei, nonché delle condizioni generali di finanza pubblica, che nel momento attuale risultano caratterizzate da una complessa crisi economica che ha ripercussioni sul piano sociale,

impegna il Governo:

a dare impulso, a partire dal Consiglio europeo di dicembre, a concrete iniziative per la crescita della dimensione di Difesa comune europea in una prospettiva di condivisa razionalizzazione della spesa;
al pieno rispetto di quanto previsto dall'articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 244, allo scopo di garantire al Parlamento di esercitare le proprie prerogative;
in particolare, relativamente al programma F35, a non procedere a nessuna fase di acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito, ai sensi dell'articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 44.
(1-00123) «Scanu, Speranza, Manciulli, Villecco Calipari, De Micheli, Giacomelli, Grassi, Martella, Velo, Bellanova, Fregolent, Garavini, Pollastrini, De Maria, Rosato, Mauri».