• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00036 dall'11 agosto 2012, nel comune di Affile, alta valle dell'Aniene, provincia di Roma, risiede un monumento intitolato al generale fascista Rodolfo Graziani, inserito nel 1948, dalla Commissione...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00036presentato daGREGORI Monicatesto diGiovedì 16 maggio 2013, seduta n. 17

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
dall'11 agosto 2012, nel comune di Affile, alta valle dell'Aniene, provincia di Roma, risiede un monumento intitolato al generale fascista Rodolfo Graziani, inserito nel 1948, dalla Commissione delle Nazioni Unite per i crimini di guerra, nella lista dei criminali internazionali per l'uso di gas tossici contro popolazioni civili e per i bombardamenti degli ospedali della Croce Rossa; successivamente è stato condannato, il 2 maggio 1950, dal tribunale militare speciale di Roma per collaborazionismo a 19 anni di reclusione;
come già ricordato da una precedente interrogazione parlamentare, non esiste un divieto di commemorazione del generale Graziani, come non esiste neppure per Benito Mussolini; questo però, se avviene, a giudizio degli interpellanti, deve essere un fatto privato e organizzato da privati; non può essere organizzato da cariche pubbliche e deve avvenire senza oneri da parte di uno Stato democratico e fondato sul ripudio della guerra, quale la Repubblica italiana;
conseguentemente, la dedica ufficiale, da parte dello stesso sindaco di Affile, Ercole Viri, ovvero di un pubblico ufficiale nel pieno esercizio delle sue funzioni, impegna integralmente la Repubblica italiana, nelle sue articolazioni territoriali, nel commemorare l'azione del Graziani, azione, va ricordato, giudicata dalla comunità internazionale a carattere criminale;
la vicenda ha generato un'onda emotiva e mediatica sia a livello nazionale che internazionale. Due dei più importanti media internazionali, il New York Times e la Bbc, hanno dedicato ampio spazio, manifestando tutto lo sdegno del mondo anglosassone in particolare;
nelle ultime settimane si sono verificati importanti aggiornamenti sul caso, in quanto il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiesto agli uffici regionali competenti di sospendere il finanziamento concesso al comune di Affile e destinato, originariamente, al completamento del Parco Rodimonte e alla realizzazione di un monumento al soldato. Si tratta, quindi, del blocco dell'erogazione di un saldo pari a 180 mila euro, mentre 50 mila euro sono già stati erogati dalla regione Lazio durante la scorsa legislatura;
la decisione del presidente della regione Lazio appare correttamente motivata. Come si legge nell'ordinanza, il comune di Affile, infatti, avrebbe commesso palesi violazioni rispetto all'utilizzo del finanziamento pubblico, alterando la finalità e la destinazione dell'opera, visto che si sarebbe dovuto trattare di un monumento di celebrazione alla figura generica del soldato. Di conseguenza, per il ripristino del finanziamento si chiede all'amministrazione comunale di apportare delle modifiche strutturali al monumento e intitolarlo come originariamente concordato «al soldato», facendo scomparire qualsiasi riferimento al generale Graziani;
la decisione del presidente Zingaretti ha suscitato la reazione del sindaco di Affile, Ercole Viri, il quale avrebbe dichiarato di non voler ottemperare alle richieste della regione –:
se il Governo non intenda esercitare tutti i poteri di competenza in relazione alla vicenda di cui in premessa;
se si intendano assumere iniziative normative per impedire che siano intestati a personalità condannate per gravi reati contro lo Stato monumenti, sacrari o pubbliche vie o piazze al fine di evitare casi come quello di cui in premessa.
(2-00036) «Gregori, Ferro, Mazzoli, Meta, Tidei, Bonaccorsi, Melilli, Coscia, Madia, Marroni, Gasbarra, Damiano, Gribaudo, Bellanova, Pastorino, Campana, Carella, Miccoli, Roberta Agostini, Casellato, Casati, Carnevali, Cinzia Maria Fontana, Giuseppe Guerini, Tino Iannuzzi, Lorenzo Guerini, Guerra, Scuvera, Ghizzoni, Marco Di Maio».
(8 maggio 2013)