• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03877 in data 22 ottobre 2014, a causa del maltempo che sta attraversando tutta la Sicilia e del forte vento, la finestra di un bagno del plesso Don Milani dell'istituto Sferracavallo di Palermo si è...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03877presentato daDI BENEDETTO Chiaratesto diLunedì 27 ottobre 2014, seduta n. 318

DI BENEDETTO, MARZANA, BATTELLI, BRESCIA, D'UVA, LUIGI GALLO, VACCA e SIMONE VALENTE. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
in data 22 ottobre 2014, a causa del maltempo che sta attraversando tutta la Sicilia e del forte vento, la finestra di un bagno del plesso Don Milani dell'istituto Sferracavallo di Palermo si è staccata, cadendo addosso a due bambini di otto anni;
i bambini hanno riportato lesioni ed uno di essi ha subìto un lieve trauma cranico; attualmente si trovano sotto osservazione al pronto soccorso pediatrico dell'ospedale Cervello ed uno dei due è stato sottoposto ad una tac;
la scuola in cui è accaduto l'incidente era una scuola elementare. L'aula, situata in uno scantinato, era stata sempre ritenuta non idonea da parte dei genitori, che ora minacciano di non portare più i loro figli in una scuola fatiscente;
purtroppo ciò che è accaduto al Don Milani non è un caso singolo e rispecchia la situazione di molte scuole in Italia. Il «XII Rapporto Sicurezza, qualità, accessibilità a scuola», redatto dall'associazione Cittadinanza attiva, in collaborazione con il dipartimento della protezione civile, oltre che con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, denuncia dati non rassicuranti;
su un totale di 213 edifici monitorati, in 14 regioni, solo 1 struttura su 3 possiede il certificato di agibilità statica, mentre il 73 per cento presenta lesioni strutturali (facciata interna 36 per cento e quella esterna 66 per cento); oltre che segni di fatiscenza (nelle aule, nei bagni, nei laboratori per il 20 per cento);
la situazione è grave considerato anche che il 65 per cento degli edifici si trova in zona a rischio sismico ed il 24 per cento in zona a rischio idrogeologico. Inoltre, molte scuole sono ospitate in palazzi costruiti tra il 1961 e il 1980 quindi esposti al logorio del tempo. Tanto è grave questa situazione che nell'ultimo anno vi sono stati ben 766 incidenti: parte di essi ha interessato il crollo di solai, dei tetti, controsoffitti, pezzi di intonaco, mentre un'altra parte è dovuta a quadri elettrici aperti nei corridoi delle scuole, mancanza di conformità delle vetrate, mancanza di porte con aperture antipanico, estintori non segnalati o con etichetta scaduta;
il «piano scuole» varato dal Governo stanziava 1 miliardo e 94 milioni di euro (21.000 interventi in due anni) per i progetti denominati «scuole belle», «scuole sicure», «scuole nuove», a giudizio degli interroganti in base a criteri non oggettivi e condivisi portando, così, delle facili deviazioni nel sistema. È esemplificativo il caso, nell'ambito di «scuole belle», di finanziamenti concessi in base al numero dei lavoratori socialmente utili presenti sul territorio, che spesso derivano dall'esternalizzazione dei servizi, e non alle scuole più bisognose (fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it);
ad avviso degli interroganti i criteri di ripartizione dei finanziamenti dovrebbero essere oggettivi, delineati a seguito di censimento degli edifici scolastici e del loro stato. L'articolo 7 della legge n. 23 del 1996, infatti, prevedeva l'istituzione dell'anagrafe dell'edilizia scolastica, nell'ambito del sistema informativo del Ministero dell'istruzione, università e ricerca, con il supporto delle regioni e degli enti locali. Tale sistema ha funzionato fino circa al 2010, dopo di che i dati non risultano più aggiornati;
gli interroganti lamentano la gravità della situazione su descritta ed auspicano l'aggiornamento dei dati sul censimento degli edifici scolastici, finalizzato all'effettiva messa in sicurezza delle scuole maggiormente a rischio in Italia –:
se il Ministro intenda assumere iniziative per prevedere criteri oggettivi nell'assegnazione dei finanziamenti;
se intenda, per quanto di competenza, svolgere controlli sull'effettiva messa in sicurezza degli edifici scolastici cui i finanziamenti sono assegnati.
(5-03877)