• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00113 molti dei canili presenti sul territorio della regione Puglia sono stati definiti, dalla stampa e da vari servizi televisivi, dei veri e propri lager, in cui vengono perpetrati maltrattamenti...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00113presentato daSAVINO Elviratesto diVenerdì 5 luglio 2013, seduta n. 47

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro della giustizia, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
molti dei canili presenti sul territorio della regione Puglia sono stati definiti, dalla stampa e da vari servizi televisivi, dei veri e propri lager, in cui vengono perpetrati maltrattamenti nei confronti degli animali ospitati; sarebbero circa trecentosessanta, fra censiti e abusivi, i canili pugliesi e, purtroppo, molti di essi si sono resi protagonisti di situazioni di degrado e maltrattamento a danno dei cani. Il nutrito elenco, soltanto per citarne alcuni, comprende il rifugio di Noha (in cui si recidevano le corde vocali dei cani), il San Rafael di Taranto (sovraffollato e indisponibile per gli affidi), e quelli di Tricase, di Castrì e di Cassano delle Murge;
in particolare, dieci anni fa il canile di Noha, un complesso di cemento armato con circa duecento box fatiscenti, presenza di amianto, acque sporche che penetravano nel pozzo artesiano, acqua potabile racchiusa in serbatoi e mai utilizzata e in cui i cani vivevano al buio e in situazioni con forte presenza di umidità, è balzato alla cronaca per un eclatante caso di maltrattamento nei confronti dei cani ospitati;
nello specifico, il comune di Galatina aveva chiesto ai proprietari-gestori del canile di limitare l'inquinamento acustico derivante dalla struttura, apportando alcune modifiche a livello strutturale. A lavori ultimati e dopo i sopralluoghi da parte della asl e del comune, venne accertata la regolarità della nuova situazione e il canile, convenzionato con dodici comuni limitrofi, ebbe soltanto il «divieto» di recludere altri cani;
successivamente, da alcune indiscrezioni, risultò che invece l'abbassamento dell'inquinamento acustico non derivava da lavori di insonorizzazione, bensì dal fatto che erano state eseguite operazioni sui cani da parte di un veterinario fatto giungere appositamente da Siena che, senza peraltro effettuare anestesia, aveva operato almeno duecento cani, recidendone le corde vocali con elettrobisturi;
a seguito di ciò venne configurato il reato di maltrattamento di animali e, nell'ottobre del 2001, il titolare del canile fu destinatario di un decreto penale di condanna per tale reato, ex articolo 727 del codice penale, che puniva il maltrattamento degli animali con l'irrogazione di multe irrisorie e non con la pena del carcere;
il comune e la asl competenti si dichiararono, invece, inconsapevoli della barbaria che si era consumata all'interno della struttura;
nonostante ciò, furono introdotti altri cani nella struttura posta sotto sequestro e, ad oggi, di quei duecento cani restano gli ultimi trentanove;
la legge n. 281 del 1991 in materia vieta di sopprimere cani e gatti randagi o di destinarli alla sperimentazione e dispone che i comuni e le asl, direttamente responsabili, debbano provvedere a sterilizzazioni sistematiche e rispondere della permanenza nelle strutture e sul buon esito degli affidi;
tali compiti sono spesso disattesi, considerato che, nonostante gli ingenti finanziamenti statali a lungo ricevuti, nel pubblico si sterilizza poco e all'utente privato si chiedono tariffe esose;
l'inefficienza di molte asl, gare al massimo ribasso che assegnano le strutture a chi sostiene di accalappiare, nutrire, curare, sterilizzare e far adottare i cani con una diaria a basso costo, la mancanza di adeguate campagne educative e di regole volte a sollecitare la sterilizzazione anche fra i privati, consegnano, di fatto, gli animali a sofferenze inaudite e causano, tra l'altro, lo sperpero di risorse pubbliche;
il randagismo è spesso fonte di guadagni facili per molti settori e categorie ed alimenta anche diversi traffici illeciti: lotte clandestine, vivisezione, macellazione, commercio di pelli, trasporto della droga e finte adozioni all'estero finalizzate alla sperimentazione;
in seguito ad accorati appelli di alcune associazioni animaliste, pochi giorni fa il consiglio regionale della Puglia, attraverso un comunicato stampa, ha assicurato il proprio intervento anche con una modifica, ove fosse necessario, delle norme vigenti, rendendo così ancora più restrittivi gli obblighi già esistenti e chiedendo un maggior impegno alle asl con i propri servizi e veterinari;
in particolare, l'assessore al welfare, Elena Gentile, ha dichiarato che a breve avvierà un tavolo per concertare iniziative che possano affrontare in maniera incisiva l'emergenza, assumendo l'impegno con le associazioni nazionali di accogliere i punti critici per sanare il modus operandi speculativo di alcune associazioni animaliste;
il presidente del consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, ha accolto tali richieste e, in particolare, la proposta dell'assessore Gentile di ricorrere quanto prima alla modifica della legge regionale vigente in materia di randagismo, che consenta alla Puglia di raggiungere gli standard in linea con il resto del Paese, ponendo l'attenzione sulla cura e il rispetto del mondo animale e contrastando i maltrattamenti incivili a danno degli animali indifesi, che non sono certamente propri di una società civile come quella italiana –:
se i Ministri interpellati siano a conoscenza di quanto descritto in premessa;
se i Ministri interpellati, per quanto di competenza, non ritengano opportuno intervenire in maniera tempestiva al fine di impedire il verificarsi di situazioni come quelle sopra descritte;
se, altresì, non si ritenga necessario assumere iniziative normative affinché ispezioni, controlli e relazioni sulle condizioni dei canili, degli animali ospitati e sull'utilizzo dei fondi ricevuti vengano affidate ad organi ministeriali anziché alle autorità locali, troppo spesso conniventi;
se i Ministri intendano partecipare al tavolo di concertazione annunciato dal consiglio regionale della Puglia ed attivare campagne di educazione e sensibilizzazione per impedire il dilagare del fenomeno dei canili lager e il maltrattamento dei cani.
(2-00113) «Elvira Savino, Giammanco, Laffranco, Mottola, Sandra Savino, Galati, Pizzolante, Chiarelli, Faenzi, Russo, D'Alessandro, Parisi, Palese, Marti, Fucci, Picchi, Dorina Bianchi, Vignali, Calabria, Latronico, Bosco, Garofalo, Alli, Cicu, Scopelliti, Sammarco, Abrignani, Crimi, Polidori, Leone, Polverini, Castiello, Bernardo, Palmieri, Minardo, Pagano, Lainati, Calabrò, Gregorio Fontana, Bergamini, Pili, Ravetto, Roccella, Distaso, Piso, Brambilla».