• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00026 PINOTTI, ALBANO, CALEO, GUERRIERI PALEOTTI, VATTUONE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che: il drammatico contesto...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00026 presentata da ROBERTA PINOTTI
mercoledì 10 aprile 2013, seduta n.011

PINOTTI, ALBANO, CALEO, GUERRIERI PALEOTTI, VATTUONE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

il drammatico contesto socio-economico che caratterizza da diversi anni l'Italia non mostra segnali di miglioramento; i dati Istat relativi a febbraio 2013 rilevano 22.739.000 di occupati, con un timido aumento dello 0,2 per cento rispetto al mese di gennaio (pari a 48.000). La crescita riguarda la sola componente femminile. Su base annua l'occupazione diminuisce dell'1,0 per cento (cioè 219.000 persone); il tasso di occupazione, pari al 56,4 per cento, aumenta di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e cala di 0,5 punti rispetto a 12 mesi prima; il numero di disoccupati, pari a 2.971.000, diminuisce dello 0,9 per cento rispetto a gennaio (con una diminuzione di 28.000), e il calo interessa sia la componente maschile sia quella femminile. Su base annua la disoccupazione cresce del 15,6 per cento (con un aumento pari a 401.000). Il tasso di disoccupazione si attesta all'11,6 per cento, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto a gennaio e in aumento di 1,5 punti nei 12 mesi; tra i 15 e i 24 anni le persone in cerca di lavoro sono 647.000 e rappresentano il 10,7 per cento della popolazione in questa fascia d'età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 37,8 per cento, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto al mese precedente e in aumento di 3,9 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,3 per cento rispetto al mese di gennaio 2013 (pari a 36.000 unità). Il tasso di inattività si attesta al 36,1 per cento, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,6 punti su base annua;

le stime dell'Unione europea sulla crescita in Italia indicano un ulteriore calo del Pil nel 2013 nell'ordine dell'1 per cento, con un netto peggioramento rispetto al -0,5 per cento previsto a novembre 2012. Tale tendenza negativa è dovuta al calo degli investimenti dovuto anche alla stretta creditizia nel settore privato e al calo dei consumi causato da stipendi sempre più bassi. Una timida ripresa dello 0,8 per cento non arriverà prima del 2014, quando l'incertezza sarà ridotta;

la crisi economica ha fortemente indebolito il sistema produttivo italiano, reso più fragile ed esposto ad una crisi di competitività che si ripercuote sui lavoratori e sul loro posto di lavoro, sempre più a rischio; per far fronte a quella che si va delineando come una vera e propria emergenza sociale occorre sfruttare tutti gli strumenti a disposizione dello Stato al fine di attenuare gli effetti della grave recessione sulle famiglie italiane;

in risposta alle interrogazioni a risposta immediata svolte nella seduta del Senato del 20 settembre 2012, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali si è mostrato consapevole della drammaticità del momento e dell'urgenza di operare al fine di scongiurare un ulteriore e pericoloso deterioramento della situazione, impegnandosi a soddisfare le richieste delle Regioni in ordine agli ammortizzatori sociali sia per il 2012 che per il 2013; a 4 anni dall'accordo tra Stato, Regioni e Province autonome sugli ammortizzatori sociali in deroga e le politiche attive, sottoscritto nel febbraio 2009 e rinnovato nell'aprile 2011, con validità fino alla fine del 2012, si può disporre di dati attendibili e utili a verificare l'efficacia di tali strumenti e l'entità delle risorse realmente necessarie per non trovarsi impreparati di fronte al protrarsi della congiuntura negativa;

nel febbraio scorso, lo stesso Ministro, sulla base delle risorse messe a disposizione dalla legge di stabilità per l'anno 2013, ha firmato i primi 13 accordi per ammortizzatori in deroga relativi al 2013 con le Regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, nonché alla Provincia autonoma di Trento; tuttavia, le risorse finanziarie destinate dalla legge di stabilità in conseguenza del quadro economico risultano insufficienti come denunciano sia le Regioni che le organizzazioni sindacali;

durante l'incontro della commissione lavoro del Coordinamento delle Regioni del 27 febbraio 2013 è stata concordata una proposta di riparto dei 260 milioni di euro recentemente stanziati dal Ministro a livello nazionale per finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga dell'anno 2013;

tale importo ha avuto una decurtazione di 60 milioni rispetto a quello originariamente previsto;

la proposta concordata, trasmessa formalmente il 28 marzo dal Presidente della Conferenza delle Regioni al Ministro del lavoro, è stata effettuata principalmente sulla base della spesa storica negli ultimi 3 anni e quindi non ha potuto tener conto dell'aumento vertiginoso delle richieste di ammortizzatori in deroga che si sono concentrate nel Paese tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013;

di fatto, in assenza del reperimento di nuovi fondi, non si potranno affrontare le richieste di proroga da maggio in poi; peraltro alcune Regioni sono impossibilitate ad accogliere richieste di proroga già dal mese di marzo;

in particolare, alla Regione Liguria è previsto che spettino ulteriori risorse per 5.172.797,01 euro, che si sommano al precedente finanziamento di 9.106.534,02 euro, per un totale di circa 14,2 milioni di euro per la cassa in deroga e la mobilità dei lavoratori liguri del 2013: 5 milioni in meno di quanto previsto a inizio anno;

le richieste pervenute in Liguria nel 2013 si attestano a 31,6 milioni di euro per la cassa integrazioni guadagni (752 aziende per 6768 lavoratori) e a 14,8 milioni di euro per la mobilità (359 aziende per 724 lavoratori);

i finanziamenti previsti consentiranno di mettere in pagamento, al momento, i primi 2 mesi dell'anno e, nel migliore dei casi, di arrivare a corrispondere fino al solo mese di marzo;

la Regione Liguria è stata ulteriormente penalizzata poiché i residui attivi del 2012, che ammontano, secondo quanto dichiarato da Italia lavoro SpA su incarico del Ministro del lavoro, a circa a 24 milioni di euro, non sono stati, come avveniva negli scorsi anni, trasferiti sulla disponibilità del 2013, bensì congelati, per essere ridistribuiti alle Regioni che risultano con residui passivi;

se non si interviene reperendo risposte per la cassa integrazione guadagni si verificherà una vera e propria emergenza sociale per migliaia di persone che a partire dal prossimo mese non avranno i livelli minimi di sussistenza,

si chiede di sapere quali iniziative a carattere d'urgenza il Governo intenda assumere per assicurare la copertura finanziaria per il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga necessari per tutto l'anno 2013 nonché indispensabili per attenuare le drammatiche conseguenze sull'occupazione provocate dal protrarsi della crisi economica.

(3-00026)