• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03976 a novembre 2012 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha emanato il documento «Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03976presentato daPICCOLI NARDELLI Flaviatesto diMercoledì 5 novembre 2014, seduta n. 325

PICCOLI NARDELLI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
a novembre 2012 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha emanato il documento «Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione», che illustra le ragioni della scelta per un'educazione interculturale della scuola italiana: l'interculturalità costituisce lo sfondo da cui prende avvio la specificità di percorsi formativi rivolti ad alunni stranieri, nel contesto di attività che devono connotare l'azione educativa nei confronti di tutti. La scuola, infatti, è un luogo centrale per la costruzione e condivisione di regole comuni, e del rispetto delle forme democratiche di convivenza e, soprattutto, può trasmettere i saperi indispensabili alla formazione della cittadinanza attiva rimuovendo le cause della discriminazione, della violenza e dell'intolleranza a partire dalle giovani generazioni;
il 19 febbraio 2014 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha emanato la nuova edizione delle «Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri», frutto di un lungo lavoro di raccolta ed elaborazione di dati e di esperienze, a cura della direzione generale per lo studente del ministero, nelle quali si conferma la scelta dell'educazione interculturale della scuola italiana;
tra i punti cruciali nell'inserimento degli alunni stranieri, le «Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri» evidenziano le attività di sostegno linguistico che costituiscono una delle chiavi per un'inclusione efficace dell'alunno straniero, affermando che è comunque essenziale l'inserimento nella classe di appartenenza. Inoltre, il documento, nel dettagliare le fasi del sostegno linguistico, richiama alla formazione dei docenti ed alla necessità che il tema dell'inserimento degli alunni stranieri sia affrontato in un'ottica di interculturalità adattando gli strumenti e le modalità della formazione, ed entro una logica di costruzione di una larga condivisione tra il corpo docente ed i genitori italiani e stranieri degli alunni;
in quest'ottica che vede la scuola svolgere un ruolo primario nella promozione della cultura delle differenze e del rispetto reciproco spiace dover constatare ancora gravi episodi di inadempienze formative nei confronti di bambini extracomunitari;
si apprende la notizia di una cittadina extracomunitaria costretta a trasferire il proprio figlio, iscritto alla prima classe sezione A della scuola primaria Andrea del Sarto di Firenze, in altro istituto scolastico a causa di un approccio «insofferente» della docente incaricata alle ovvie difficoltà mostrate dal piccolo a parlare e a capire l'italiano;
come riportato dal quotidiano «La Nazione» di Firenze del 9 giugno 2013, l'istituto Andrea del Sarto di Firenze era già assurto alle cronache per un altro gravissimo episodio: un bambino extracomunitario di 10 anni era stato oggetto, durante l'orario scolastico, in più occasioni ed in giorni diversi, di gravi atti di bullismo da parte di alcuni compagni di classe senza che nessun educatore incaricato di controllare e sorvegliare le classi si rendesse conto che il gioco fosse travalicato nella violenza: percosse con pugni, morsi, calci e svariate offese verbali –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, in tal caso, quali iniziative intenda assumere in modo da evitare che si ripetano casi similari, in evidente contraddizione con la legislazione vigente in materia di integrazione interculturale scolastica. (5-03976)