• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02950 GRANAIOLA, MARCUCCI, MATTESINI, SILVESTRO, SPILABOTTE, AMATI, PAGLIARI, SAGGESE, FAVERO, VALENTINI, ALBANO, COCIANCICH, CUOMO, MORGONI, LUCHERINI, BORIOLI, SCALIA, PUPPATO, CARDINALI,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02950 presentata da MANUELA GRANAIOLA
mercoledì 5 novembre 2014, seduta n.346

GRANAIOLA, MARCUCCI, MATTESINI, SILVESTRO, SPILABOTTE, AMATI, PAGLIARI, SAGGESE, FAVERO, VALENTINI, ALBANO, COCIANCICH, CUOMO, MORGONI, LUCHERINI, BORIOLI, SCALIA, PUPPATO, CARDINALI, MANASSERO, CIRINNA', FASIOLO, D'ADDA, SOLLO, ROMANO - Ai Ministri della difesa e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:

il 15 novembre 2013 è iniziato lo sversamento delle acque della piscina di raffreddamento dell'ex reattore nucleare del Cisam (Centro interforze studi per le applicazioni militari) di San Piero a Grado (Pisa);

l'operazione, a seguito di un decreto militare che "sgancia" le autorizzazioni al decommissioning dagli organi civili, è gestita dai militari del Cisam con la collaborazione e il supporto tecnico di Arpat, Enea e Ispra, per mezzo della ditta appaltatrice Lainsa;

nel corso del procedimento di smaltimento, che si concluderà nel 2020, dovranno essere trattati e smaltiti 750.000 litri d'acqua, che verranno depurati al Cisam e successivamente smaltiti nel canale dei Navicelli che collega Pisa a Livorno per poi defluire in mare depositandosi nei sedimenti ed entrando nella catena alimentare;

alla fine del procedimento di sversamento, inoltre, si dovrà procedere alla pulizia della piscina e dei suoi materiali, tonnellate di detriti di diversi materiali, fino allo smantellamento della piscina stessa;

l'acqua dell'ex reattore che contiene ancora radioisotopi quali cesio 137, stronzio 90, eccetera, è stata, per le procedure di decommissioning iniziate verso gli anno '90, mantenuta all'interno della piscina per un tempo che il Cisam ha ritenuto necessario a far decadere l'attività, l'unico radioisotopo che non viene abbattuto pesantemente è il trizio;

ciò che rimane di tale acqua viene concentrato per essere smaltito nel deposito temporaneo dei rifiuti radioattivi attraverso l'immissione in un evaporatore sottovuoto a bassa temperatura che libera vapore acqueo che dovrebbe essere controllato prima di essere immesso come acqua nei depuratori comunali;

l'operazione di smaltimento del primo lotto dei liquidi (30 metri cubi), dopo l'assenso ricevuto dall'Enea, durerà 5 giorni, per cui ad essere sversato nel canale Navicelli ogni settimana è un quantitativo di acqua trattata pari a 4,5 metri cubi al giorno;

lo sversamento dei 750.000 litri di acqua radioattiva avviene in pieno parco naturale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli,

dai dati esposti emerge la complessità dell'operazione di smantellamento dell'ex reattore che passa per lo smaltimento delle acque della piscina di raffreddamento, ma anche dalla messa in sicurezza di più materiali e attrezzature contaminate che oggi risultano in uno stato di conservazione non rassicurante per la tutela del territorio e della salute dei cittadini;

suscita preoccupazione anche l'approccio alla sorveglianza e al controllo sull'intera operazione in particolare riguardo all'assenza di un ente terzo di controllo le cui funzioni sono ricondotte tutte all'interno del Ministero della difesa che ha facoltà di tipo autorizzativo riguardo a corpi quali i comandi dei Carabinieri e i comandi logistici i quali, a loro volta, stante l'ovvia impreparazione in materia, si avvalgono della consulenza del Cisam stesso, ovvero di chi dovrebbe essere autorizzato e controllato;

anche il ruolo di Enea appare di poco conto, in quanto si ridurrebbe a quello di mero laboratorio di analisi, mentre la predisposizione della "formula di scarico", che dovrebbe essere responsabilità dell'ente appaltante, il Cisam, viene elaborata dalla ditta esecutrice dei lavori;

secondo il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e successive modificazioni e secondo i relativi decreti attuativi, per immettere nell'ambiente materiali radioattivi, è necessaria l'autorizzazione di organi civili attraverso la "formula di scarico" prodotta da un esperto qualificato in radioprotezione iscritto nell'elenco del Ministero del lavoro e della previdenza sociale;

il decommissioning del reattore costituisce a tutti gli effetti un'attività di natura industriale-civile con possibili quanto rilevanti ricadute sulla salute della popolazione e sull'ambiente, come testimonia il fatto stesso di voler sversare le acque provenienti dalla piscina del reattore al di fuori del sito militare del Cisam;

l'attività di trattamento dei rifiuti radioattivi dovrebbe essere sottoposta alle prescrizioni autorizzatorie proprie della legislazione civile e alle relative direttive in materia di valutazione di impatto ambientale (VIA) ove applicabili, cosa che non sta avvenendo;

potrebbe essere considerato critico da un punto di vista tecnico anche il trattamento dell'acqua radioattiva, ovvero l'evaporazione sottovuoto, che potrebbe risultare non adeguata al fine di eliminare i componenti radioattivi più leggeri come il trizio,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno che lo sversamento dei 750.000 litri di acqua radioattiva avvenga in mare e all'interno del parco naturale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli;

se corrisponda al vero che la sorveglianza e il controllo sull'intera operazione di decommissioning sia ricondotta sostanzialmente all'interno del Ministero della difesa e che i corpi e gli enti prepsoti al controllo si avvalgono della consulenza del Cisam stesso nell'ambito di tale fondamentale attività;

se corrisponda al vero che i materiali e le attrezzature contaminate presenti nel sito risultino in uno stato di conservazione preoccupante per la tutela del territorio e della salute dei cittadini;

se corrisponda al vero che la citata "formula di scarico" sia stata elaborata dalla ditta esecutrice dei lavori;

se consideri ottimale, da un punto di vista tecnico, il trattamento dell'acqua radioattiva indicato dal Cisam, ovvero l'evaporazione sottovuoto, e se ritenga opportuno attivare un supplemento di indagine sul livello dei componenti radioattivi più leggeri quali il trizio nell'acqua sversata.

(4-02950)